Dati sopra la media nazionale, nuove risorse per estendere la vaccinazione gratuita e una rete di servizi che lavora in modo coordinato. In Umbria la prevenzione del tumore della cervice uterina compie un passo in più, nel solco degli obiettivi fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità per arrivare all’eliminazione di questa neoplasia.
Per richiamare l’attenzione sul tumore della cervice uterina, la Regione Umbria sceglie un gesto simbolico - l’illuminazione di verde della facciata di Palazzo Donini, sede della Giunta - e allo stesso tempo ribadisce una strategia fondata su percorsi strutturati. Il modello organizzativo coinvolge Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2, servizi vaccinali, consultori familiari e centri di screening: una rete che ha l’obiettivo di offrire a tutte le cittadine, indipendentemente dal luogo di residenza, gli stessi livelli di accesso e di tutela.
Al centro di questo sistema c’è la vaccinazione contro il Papillomavirus umano (Hpv), riconosciuta come strumento chiave per prevenire gran parte delle patologie correlate, compreso il tumore della cervice. In Umbria l’anti-Hpv è offerta gratuitamente agli adolescenti di entrambi i sessi, con l’intento di costruire una protezione precoce e duratura. La Regione ha inoltre programmato, a partire dal 2026 e utilizzando risorse aggiuntive proprie, l’estensione della gratuità anche agli uomini tra i 19 e i 30 anni, replicando quanto già previsto per le donne nate nel 1994 e nel 1995.
I numeri disponibili confermano l’adesione significativa alle campagne vaccinali. Nella coorte delle ragazze quindicenni nate nel 2007 la copertura tocca l’82,66%, mentre tra le dodicenni nate nel 2009 raggiunge il 77,42%. Dal 2024 l’offerta è stata ampliata includendo, gratuitamente, anche le donne delle classi 1994 e 1995, con l’obiettivo di recuperare le fasce di popolazione meno intercettate in passato. Accanto ai vaccini, un ruolo centrale è svolto dallo screening del collo dell’utero. In Umbria, nel 2024, il 65,4% delle donne in fascia target ha partecipato al programma di controlli periodici: una percentuale nettamente superiore alla media italiana, che si attesta intorno al 42%.
Questo risultato segnala da un lato la capacità del sistema sanitario regionale di organizzare percorsi strutturati e dall’altro la crescente attenzione delle donne umbre verso la prevenzione. La Regione figura inoltre tra le realtà che hanno recepito per tempo le indicazioni dell’Osservatorio nazionale screening e del Piano nazionale della prevenzione, adeguando i propri percorsi diagnostici per favorire la diagnosi precoce delle lesioni cervicali.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito una strategia globale per arrivare, entro il 2030, all’eliminazione del tumore della cervice uterina come problema di sanità pubblica. Tre i traguardi fissati: vaccinare il 90% degli adolescenti, garantire lo screening al 70% delle donne e assicurare il trattamento al 90% dei casi identificati. I risultati raggiunti in Umbria su vaccini e screening collocano la regione in una posizione avanzata rispetto a questo percorso, ma il lavoro prosegue.
Le azioni programmate per i prossimi anni puntano a rafforzare ulteriormente la copertura vaccinale, a incrementare l’adesione allo screening – con particolare attenzione alle fasce più fragili e meno raggiunte – e a investire sulla comunicazione rivolta a giovani, famiglie e operatori sanitari, per chiarire il nesso tra infezione da Hpv, prevenzione e rischio oncologico. In questo contesto si inseriscono anche le parole della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ribadisce come la prevenzione sia uno degli strumenti più efficaci per la tutela della salute femminile e sottolinea l’impegno nel garantire servizi “accessibili, capillari e basati sulle migliori evidenze scientifiche”.
Parallelamente, la Regione rinnova l’invito alle donne che rientrano nelle fasce target a partecipare ai programmi di vaccinazione e ai controlli di screening, seguendo le indicazioni dei consultori e delle Aziende Usl. Le informazioni operative su come vaccinarsi contro l’Hpv e su come accedere allo screening cervicale sono disponibili sui portali informativi regionali dedicati, pensati per rendere più semplice e immediato il contatto tra cittadine e servizi sanitari.