Hanno usato la paura, vestendo i panni digitali di un finto operatore delle forze dell’ordine. Poi, sul campo, hanno sfoderato modi cortesi, un sorriso rassicurante per entrare nelle case e nelle vite fragili. Ma il loro teatro criminale, allestito ai danni di una coppia di anziani di Spoleto, si è spento in pochi minuti sotto i fari di un’auto civetta dei Carabinieri. Un intervento deciso che ha portato all’arresto in flagranza di reato di due giovani, un 19enne e un 20enne, entrambi di origini campane, e, soprattutto, al recupero della refurtiva: monili in oro per un valore complessivo di 10.000 euro.
L’operazione della Compagnia Carabinieri di Spoleto, nell’ambito dei servizi di prevenzione dei reati predatori, ha smontato pezzo per pezzo l’inganno e restituito un po’ di sicurezza a un quartiere residenziale della frazione di Casette di Spoleto.
La dinamica, ricostruita dai militari grazie alla testimonianza degli anziani spoletini, ripropone un copione purtroppo noto, ma che continua a trovare vittime nella sua spietata efficacia psicologica. Tutto è partito da una telefonata. All’altro capo della cornetta, una voce si è presentata come quella di un operatore delle forze dell’ordine.
Con artifizi e raggiri, il finto militare ha convinto i due anziani di essere in pericolo, di dover mettere al sicuro i propri beni per prevenirne un furto. La richiesta, in apparenza paradossale ma presentata come procedura di sicurezza standard, era precisa: preparare tutti i gioielli e i preziosi di casa, perché un incaricato, un collega, sarebbe passato di lì a poco a ritirarli in custodia.
La coppia, disorientata e preoccupata dalla credibile messinscena, ha abboccato. Ha acconsentito alla “procedura”. Poco dopo, come concordato al telefono, alla porta di casa si è presentato un giovane uomo. I modi erano cortesi, il tono rassicurante, l’atteggiamento quello di un funzionario che sta semplicemente eseguendo un compito per proteggere i cittadini. In quel clima di fiducia indotta con l’inganno, gli anziani hanno consegnato all’uomo quanto di più prezioso possedevano. Una fiducia tradita che valeva, in termini economici, diecimila euro. In termini umani, molto di più: la violazione del proprio porto sicuro, la sensazione di essere stati predati nella propria ingenuità.

A spezzare il cerchio e a ribaltare le sorti della truffa agli anziani è stata la rete di una comunità vigile. Mentre il complice, ormai con il bottino in tasca, si allontanava dall’abitazione, qualcuno nella zona ha notato movimenti sospetti. Diverse chiamate sono giunte al Numero Unico di Emergenza 112, segnalando la presenza di un individuo sospetto che si aggirava nei pressi del condominio. Quelle chiamate sono state decisive.
I Carabinieri della Compagnia di Spoleto, già impegnati in un servizio di controllo nel territorio, hanno dirottato immediatamente una loro autovettura civetta verso la località indicata. L’elemento della non riconoscibilità dell’auto di servizio è stato cruciale. Giunti sul posto, i militari hanno condotto un breve appostamento osservando i movimenti. Poco dopo, hanno colto l’attimo intercettando uno dei due sospettati proprio fuori dal portone della casa delle vittime. La perquisizione personale non ha lasciato spazio a dubbi: addosso a lui, i numerosi monili d’oro appena sottratti.
La rete si è stretta in pochi istanti. L’altro complice, che probabilmente faceva da palo o aspettava in auto poco distante, vedendo il fermo, ha tentato la fuga in auto. È stato un inseguimento breve ma risolutivo. I Carabinieri lo hanno bloccato e tratto in arresto. Entrambi i giovani, ora accusati del reato di truffa aggravata, sono stati condotti in caserma e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Spoleto.
La refurtiva, sottratta con la frode e recuperata prima ancora che i due potessero mettersi in sicurezza, ha compiuto un viaggio di ritorno. I Carabinieri, terminate le formalità, hanno restituito i gioielli ai legittimi proprietari, chiudendo un cerchio che, per la coppia di spoletini, si era aperto con una voce menzognera al telefono e si è chiuso con il suono rassicurante di una divisa alla propria porta, questa volta autentica. Un episodio che conferma l’allarme sociale per le truffe agli anziani, ma che lascia anche il segno di una risposta delle forze dell'ordine tempestiva, resa possibile dalla sinergia tra cittadini attenti e Carabinieri presenti sul territorio.