01 Nov, 2025 - 10:39

Trevi, Montefalco e Castel Ritaldi, piogge record e torrenti esondati: Regione e Comuni al lavoro su argini e viabilità

Trevi, Montefalco e Castel Ritaldi, piogge record e torrenti esondati: Regione e Comuni al lavoro su argini e viabilità

Le intense precipitazioni che nelle ultime settimane hanno interessato la Valle Umbra hanno provocato esondazioni e danni diffusi nei territori di Trevi, Montefalco e Castel Ritaldi, rendendo necessari interventi per la messa in sicurezza degli argini e il ripristino della viabilità. Tra Trevi e Montefalco sono stati registrati 315 millimetri di precipitazioni in soli dieci giorni, un dato record che ha sottoposto a forte stress il territorio e ha richiesto la pronta mobilitazione delle istituzioni locali e regionali per fronteggiare l’emergenza.

Piogge record in Umbria: la Regione corre ai ripari

La Regione Umbria ha predisposto una serie di interventi straordinari per fronteggiare l’emergenza e mitigare i danni idrogeologici causati dalle recenti piogge. L’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca, ha effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite, annunciando uno stanziamento complessivo di 500 mila euro, di cui 300 mila destinati a interventi ambientali e 200 mila al ripristino della viabilità comunale.

"Abbiamo stanziato 300 mila euro per fronteggiare gli effetti dei recenti eventi estremi - ha spiegato De Luca durante la visita a Montefalco - e altri 200 mila euro sono destinati ai Comuni di Montefalco e Castel Ritaldi per interventi sulla viabilità. Le zone più colpite – ha aggiunto – sono quelle del Ruiciano e del Tatarena, dove sono state necessarie azioni immediate di messa in sicurezza". Gli uffici regionali hanno sottolineato che i fondi saranno erogati in tempi rapidi, consentendo l’immediato avvio dei lavori di consolidamento degli argini e il ripristino delle infrastrutture compromesse.

Allagamenti diffusi nelle campagne umbre, interrotte strade comunali e poderali per la piena dei torrenti

I torrenti Ruicciano e Tatarena sono stati al centro delle criticità provocate dalle intense precipitazioni. La rottura degli argini in località Fratta di Montefalco ha provocato l’allagamento di campi coltivati, capannoni e abitazioni, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco, della Protezione civile e dei tecnici regionali.

La Regione Umbria, in collaborazione con il Consorzio di Bonificazione Umbra, ha coordinato i primi interventi di somma urgenza, finalizzati a riportare i corsi d’acqua nei propri alvei e a ricostruire le difese arginali danneggiate.

Le esondazioni hanno interessato anche diverse strade comunali e poderali, compromettendo l’accesso a numerose aziende agricole. Le autorità locali hanno attivato percorsi alternativi e dispiegato squadre di pronto intervento per garantire un monitoraggio costante delle zone più esposte, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza della popolazione, preservare le attività produttive e contenere ulteriori danni al territorio.

Emergenza piogge, il Consorzio di Bonificazione al lavoro per contenere i danni

Nel quadro delle operazioni di somma urgenza, il Consorzio di Bonificazione Umbra ha condotto interventi tempestivi e mirati, essenziali per contenere i danni derivanti dalle precipitazioni eccezionali. Il presidente Paolo Montioni ha evidenziato come, grazie alla collaborazione con la Regione, sia stato possibile intervenire anche nei tratti superiori dei corsi d’acqua, zone notoriamente più fragili e di difficile accesso."Basti pensare - ha osservato Montioni - che tra Trevi e Montefalco sono caduti 315 millimetri di pioggia in pochi giorni: eppure siamo riusciti a contenere i danni. In alcuni punti critici è stata ricostruita una sponda arginale alta fino a sette metri, con l’impiego di escavatori, materiali di rinforzo e cantieri temporanei operativi anche durante le ore notturne."

Il Consorzio, che opera su un territorio comprendente 14 Comuni, ha intensificato le attività di monitoraggio e manutenzione dei corsi d’acqua, lavorando in coordinamento costante con la Protezione civile e con i tecnici dell’Agenzia forestale regionale, al fine di garantire la sicurezza del territorio e prevenire ulteriori emergenze idrauliche.

Ricognizione dei danni, personale insufficiente e ripristino infrastrutture: le istanze dei sindaci di Castel Ritaldi e Montefalco

Le amministrazioni comunali sollecitano procedure rapide e un sostegno costante per la ricognizione dei danni e la messa in sicurezza del territorio. La sindaca di Castel Ritaldi, Elisa Sabbatini, ha sottolineato l’urgenza di interventi concreti e tempestivi: "Il nostro territorio è stato tra i più colpiti. Abbiamo fronteggiato l’emergenza grazie all’impegno del Consorzio, della Regione e della comunità locale, ma servono risorse e strumenti per la ripresa. Per questo - ha aggiunto - abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale".

A Montefalco, il sindaco Alfredo Gentili ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà legate alla scarsità di personale e alle limitate risorse economiche: il Comune, attualmente in piano di riequilibrio, può contare su un solo operaio comunale e ha avviato due nuove assunzioni attraverso l’Unione dei Comuni, al fine di rafforzare la manutenzione ordinaria e supportare le operazioni di emergenza.

Una sfida strutturale, non solo emergenziale

Le priorità individuate dai tecnici riguardano il consolidamento degli argini e dei versanti più vulnerabili, la pulizia e la regimazione degli alvei, la posa di barriere provvisorie e il ripristino della viabilità rurale compromessa. Parallelamente, prosegue la ricognizione dei danni a infrastrutture pubbliche e aziende agricole, con le prime stime che evidenziano la necessità di interventi strutturali di mitigazione da programmare nei prossimi mesi.

"È indispensabile - ha ribadito l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca - investire in prevenzione, non solo in emergenza. Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e imprevedibili: serve una strategia complessiva di adattamento ai cambiamenti climatici, che coinvolga tutti i livelli istituzionali e tuteli territori, infrastrutture e attività produttive".

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Francesco Mastrodicasa
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