05 May, 2025 - 19:00

Trevi, tentano il furto in un'azienda: un arresto e due ladri in fuga

Trevi, tentano il furto in un'azienda: un arresto e due ladri in fuga

Al termine di un inseguimento nella notte del 1° maggio lungo la E45, i Carabinieri hanno tratto in arresto un 56enne, di origini bosniache, dopo un tentato furto in una ditta della zona industriale di Trevi. Due complici, invece, sono riusciti a darsi alla fuga.

Inseguimento sulla E45: un arresto, due in fuga

Un tentato furto, avvenuto nella notte del primo maggio in una ditta di Trevi, è terminato con un inseguimento. Il blitz è scattato dopo la segnalazione di un tentativo di effrazione presso un’azienda di Trevi.

Dopo la segnalazione al 112, sul posto infatti sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Foligno. Dalle indagini è stato individuato un furgone sospetto che viaggiava in direzione Perugia.

I militari dell’Arma, dopo un breve inseguimento, hanno fermato il mezzo dopo l’uscita per Balanzano, lungo la superstrada E45, già in passato arteria da inseguimento. Dei tre uomini presenti al suo interno, è stato tratto in arresto il conducente, un 56enne bosniaco. Gli altri due complici si sono dati alla fuga a piedi, riuscendo a fuggire tra le boscaglie, sfruttando il buio.

Il 56enne fermato era già noto alle forze dell'ordine

A essere stato bloccato dalle forze dell'ordine è un 56enne di origine bosniaca, pluripregiudicato, risultato essere destinatario di un Ordine di esecuzione della Procura della Repubblica di Perugia.

Dovrà scontare quasi sei mesi di carcere dopo la revoca, da parte del tribunale di Sorveglianza, della detenzione domiciliare a cui era sottoposto a Corciano.

L’uomo è stato denunciato anche per ricettazione, riciclaggio e possesso ingiustificato di attrezzi da scasso. Dopo le formalità di rito è stato trasferito nel carcere di Capanne a Perugia.

Cosa è stato rinvenuto sul furgone?

All'interno del furgone, risultato rubato a Piegaro e con la targa alterata e riconducibile ad altro automezzo, sono stati ritrovati oltre 1.100 euro in contanti e strumenti per forzare serrature, entrambi sottoposti a sequestro. Il denaro viene ritenuto provento di attività illecita. 

Proseguono le indagini dei carabinieri per risalire all’identità dei complici fuggiti e ricostruire l’esatta dinamica del tentato furto.

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Emanuele Landi
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