13 Apr, 2025 - 21:00

Traffico in tilt sulla strada per Sant’Ubaldo: caos, disagi e proteste durante la Spartan Race

Traffico in tilt sulla strada per Sant’Ubaldo: caos, disagi e proteste durante la Spartan Race

Doveva essere una giornata di sport, fede e comunità. Si è trasformata invece in un incubo per centinaia di automobilisti e cittadini. Domenica 13 aprile, nel pieno della Spartan Race, la competizione internazionale che ha portato migliaia di atleti e spettatori tra i vicoli e i sentieri di Gubbio, la strada del Bottaccione – che conduce alla Basilica di Sant’Ubaldo – è andata completamente in tilt.

Un blocco improvviso del traffico, senza alcuna segnaletica e senza la presenza di agenti della Polizia Municipale, ha generato disagi enormi, rischi per la sicurezza, proteste dei cittadini e, soprattutto, una sensazione generale di disorganizzazione e abbandono.

Un evento di grande richiamo, ma la viabilità non regge

La Spartan Race è un evento imponente, capace di richiamare atleti da tutta Italia e anche dall’estero, famiglie, turisti, curiosi, appassionati di sport e natura. Un appuntamento che, dal punto di vista della visibilità e dell’economia locale, è un’opportunità importante per Gubbio. Ma come spesso accade, l’organizzazione logistica non è riuscita a tenere il passo con l’afflusso di persone.

La mattina del 13 aprile, mentre migliaia di partecipanti affollavano il percorso gara, decine di cittadini e fedeli che cercavano di raggiungere la Basilica di Sant’Ubaldo per la celebrazione della Domenica delle Palme si sono trovati bloccati sulla strada del Bottaccione. Una strada strategica, unica via d’accesso alla basilica in cima al monte, eppure lasciata priva di qualsiasi presidio, indicazione o piano di regolazione del traffico.

La mancanza di segnaletica e la totale assenza di vigili

Il problema principale è stato l’assoluta assenza di segnaletica preventiva: nessun cartello indicava la chiusura o la deviazione del traffico veicolare. Gli automobilisti sono saliti regolarmente, ignari di ciò che li attendeva, finché – a un certo punto – la strada si è letteralmente bloccata, con veicoli in salita e discesa senza possibilità di passaggio.

Nessun vigile urbano presente. Nessun operatore addetto alla viabilità. Nessuno che potesse fornire indicazioni o aiuto. La conseguenza è stata una paralisi totale, con automobilisti costretti a fare manovre azzardate per tornare indietro, spesso in tratti stretti e scoscesi, tra il rischio di incidenti e danni alle auto.

Un delirio che poteva e doveva essere evitato, con una minima pianificazione e una comunicazione tra i soggetti competenti, a partire dalla Polizia Municipale, gli organizzatori della Spartan Race, gli uffici comunali e le autorità ecclesiastiche, che avrebbero potuto coordinarsi per evitare la sovrapposizione tra un evento sportivo di massa e una celebrazione liturgica di primaria importanza.

La Settimana Santa inizia nel caos

A rendere ancora più grave la situazione è stata la coincidenza con la Domenica delle Palme, giorno che segna l’inizio della Settimana Santa, periodo di grande partecipazione religiosa nella città di Gubbio. Molti cittadini si stavano recando alla basilica di Sant’Ubaldo non per turismo, ma per devozione, e si sono trovati esclusi dal luogo di culto, senza alcun preavviso, bloccati da una gestione approssimativa e impreparata.

“Non è possibile che in un giorno come questo ha dichiarato un cittadino incolonnato – nessuno abbia pensato di mettere un vigile o un cartello. È un segno di scarsa attenzione verso la cittadinanza.”

È importante sottolineare che il caos non è stato frutto di una scelta politica o di una mancanza di volontà da parte della Giunta Fiorucci. Al contrario, l’Amministrazione si è dimostrata aperta al dialogo e sensibile al valore degli eventi sportivi e religiosi che animano la città. Tuttavia, emerge con chiarezza la cronica carenza di organico della Polizia Municipale, una situazione che impedisce di presidiare tutti i punti strategici della città, soprattutto durante eventi complessi e ad alta affluenza.

La gestione della viabilità, in questi casi, dovrebbe poggiarsi su una rete di coordinamento più ampia, che coinvolga protezione civile, volontari, personale ausiliario e comunicazione preventiva efficace.

La mancanza di dialogo operativo tra gli uffici tecnici, gli organizzatori di eventi, le autorità religiose e i corpi di polizia locale genera inevitabilmente situazioni come quella vissuta domenica mattina: un cortocircuito che penalizza tutti.

Cittadini delusi e proteste sui social. Una riflessione sul futuro degli eventi a Gubbio

Le segnalazioni e le proteste non si sono fatte attendere. Sui social media locali, molti cittadini hanno pubblicato immagini e racconti di quanto accaduto, parlando di “disastro annunciato” e “assenza ingiustificabile di controllo”. Alcuni hanno anche sottolineato come la situazione fosse già prevedibile, dal momento che la Spartan Race è un appuntamento ricorrente, che impatta in modo significativo sulla viabilità urbana.

“Se ogni anno è la stessa storia – scrive un residente – allora vuol dire che non impariamo dai nostri errori. Bastava poco per evitare tutto questo: un avviso pubblico, qualche barriera e due persone a presidiare.

La vicenda del traffico verso Sant’Ubaldo riapre un tema più ampio e complesso: come gestire la coesistenza tra eventi di grande richiamo e la quotidianità della città, in particolare quella legata al culto e alla spiritualità.

Gubbio è una città con una fortissima identità religiosa e un patrimonio culturale unico. Eventi come la Spartan Race, pur importantissimi per l’indotto economico, non possono entrare in collisione con le esigenze dei cittadini, specie nei momenti chiave dell’anno liturgico.

Serve una cabina di regia stabile, che metta in relazione i diversi attori coinvolti nella gestione urbana, e che sia in grado di prevedere, organizzare e intervenire prima che si generino i disagi.

Una vicenda da non dimenticare

Quanto accaduto domenica 13 aprile lungo la strada per Sant’Ubaldo non deve essere dimenticato né ridotto a una semplice parentesi polemica. È il sintomo di una macchina organizzativa che, pur animata da buone intenzioni, mostra ancora gravi limiti strutturali.

La carenza di personale della Polizia Municipale è un problema reale, da affrontare con serietà e programmazione. Ma anche in mancanza di risorse, una comunicazione più attenta, una pianificazione più condivisa e una maggiore presenza sul territorio possono fare la differenza.

Perché Gubbio merita eventi di livello, ma anche rispetto per i suoi ritmi, le sue tradizioni e i suoi cittadini.

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Mario Farneti
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