Con l’arrivo dell’estate, la viabilità intorno al Trasimeno si trasforma in un banco di prova delle sue fragilità strutturali: arterie congestionate, soste irregolari in aree non autorizzate e lunghe attese per chi si affida ai servizi lacustri. I dati del Piano della mobilità locale 2024 parlano chiaro: nei weekend estivi il traffico è cresciuto del 22% rispetto al quinquennio precedente, un incremento che le infrastrutture esistenti non sono state concepite per reggere. La ricaduta è immediata e duplice: da un lato si compromette l’esperienza del visitatore, dall’altro si aggravano i costi sociali, ambientali ed economici che ricadono quotidianamente su residenti e operatori del territorio.
I parcheggi situati nelle aree nevralgiche del Trasimeno - Passignano, Castiglione del Lago e Tuoro - si rivelano del tutto inadeguati nei periodi di massimo afflusso. Le soluzioni messe in campo finora, come i parcheggi stagionali a pagamento o le zone di sosta regolamentate, sono state gestite in modo frammentario, legate a decisioni comunali poco coordinate tra loro. Questo approccio parziale genera un doppio effetto negativo: da un lato una gestione inefficace della domanda di sosta, che ricade sulle attività economiche locali in termini di clienti frustrati e minori consumi; dall’altro conseguenze ambientali, con soste irregolari e abusi che danneggiano aree fragili lungo le rive. Alla radice del problema c’è l’assenza di un sistema strutturato di interscambio (park & ride), capace di alleggerire i centri storici e favorire l’uso di mezzi collettivi. Senza questa infrastruttura, il traffico automobilistico continua a gravare sulle aree più sensibili, aggravando criticità già evidenti in termini di accessibilità, qualità urbana e sostenibilità complessiva.
Il trasporto via acqua rappresenta un elemento strategico e identitario per il turismo del Trasimeno, ma oggi mostra segni evidenti di saturazione. I dati di esercizio indicano che, durante l’alta stagione, i traghetti viaggiano all’85-90% della loro capacità, con picchi che nei giorni festivi superano addirittura il 100%. Un indicatore chiaro che la rete attuale non è più in grado di assorbire la domanda crescente.
Tuttavia, il problema non è solo quantitativo: mancano flessibilità organizzativa, imbarcazioni supplementari nei periodi di maggiore pressione e un’integrazione tariffaria con bus e navette in grado di costruire un vero sistema intermodale. Così, quello che potrebbe essere un potente alleato per ridurre il traffico automobilistico attorno al lago si trasforma in un collo di bottiglia, riducendo l’attrattività complessiva del servizio. Senza un potenziamento strutturale e una governance coordinata, il rischio è duplice: alimentare la dipendenza dall’auto privata e compromettere la qualità dell’esperienza turistica, proprio nel momento in cui il Trasimeno cerca di proporsi come destinazione sostenibile.
La congestione al Trasimeno non è solo una seccatura per turisti in vacanza o residenti in viaggio: rappresenta un costo concreto, misurabile e crescente per l’intero territorio. Ogni ora persa in coda si traduce in minori consumi nei ristoranti e nelle attività commerciali, tempi di consegna più lunghi per le merci, ritardi nei servizi essenziali. A ciò si aggiunge l’aumento delle emissioni inquinanti, con conseguenze dirette sulla qualità dell’aria e indirette sul richiamo turistico di un’area che fonda la propria attrattività proprio sul paesaggio e sull’ambiente.
Anche le infrastrutture pagano un prezzo: l’intensificazione del traffico, soprattutto nei picchi stagionali, accelera l’usura delle strade e aumenta i costi di manutenzione a carico dei Comuni. Le soluzioni tampone introdotte finora - segnaletica rafforzata, vigilanza aggiuntiva, parcheggi temporanei - riescono ad arginare i disagi momentanei ma non incidono sulle cause strutturali. Per trasformare la mobilità da freno a risorsa serve un salto di scala: una visione strategica condivisa e investimenti programmati nel medio-lungo periodo. Solo così si potrà spezzare il circolo vizioso tra congestione, perdita di valore economico e degrado ambientale.
Per rendere la mobilità al Trasimeno più efficace e sostenibile è necessario un approccio integrato, che combini domanda, offerta e governance. Tra le soluzioni pratiche e prioritarie:
Park & ride strategici nelle aree periferiche con navette dedicate e orari sincronizzati con traghetti e attrazioni.
Potenziamento del servizio traghetti: flotta modulare nei picchi, bigliettazione integrata con bus e navette, corsie preferenziali per mezzi pubblici dove possibile.
Rete di navette e corse flessibili: orari studiati sulle fasce di domanda, coordinamento intercomunale per evitare sovrapposizioni e buchi di servizio.
Sviluppo di mobilità dolce: percorsi ciclabili continui lungo le sponde, punti di bike-sharing e parcheggi sicuri per biciclette.
Regolamentazione degli accessi: time slot e tariffazione dinamica per gli accessi ai centri storici e lungolaghi nei weekend di picco.
Piattaforma informativa digitale in tempo reale per traffico, stato parcheggi e programmazione traghetti/navette, utile per visitatori e operatori.
Coordinamento intercomunale e Agenzia della Mobilità del Trasimeno: struttura stabile per pianificare, mutuare risorse e gestire i finanziamenti POR, regionali ed europei.
Gran parte delle soluzioni individuate per migliorare la mobilità del Trasimeno rientra nei canali di finanziabilità già esistenti: bandi POR regionali, fondi nazionali per la mobilità sostenibile, risorse europee dedicate alla transizione ecologica, al turismo responsabile e all’infrastrutturazione verde. Tuttavia, la vera sfida non è tanto “trovare i soldi”, quanto saperli attrarre e soprattutto spenderli bene.
Esperienze analoghe in altre aree italiane dimostrano che i progetti presentati in forma aggregata - con Comuni uniti in un’unica visione territoriale - hanno più chance di essere finanziati e soprattutto garantiscono maggiore continuità gestionale. Al contrario, la frammentazione attuale, fatta di iniziative locali scollegate, rischia di disperdere risorse, rallentare i processi e moltiplicare i costi.
Fondamentale è anche la dimensione temporale: senza un cronoprogramma chiaro, articolato in lotti progressivi di intervento (+1, +2, +3 anni), ogni strategia rischia di rimanere solo sulla carta. Pianificare per fasi consente invece di monitorare costantemente i progressi, correggere eventuali deviazioni in corso d’opera e offrire ai cittadini risultati tangibili e verificabili.
Per valutare efficacemente l’impatto delle misure proposte, è essenziale definire sin dall’avvio indicatori concreti e misurabili: tempo medio di accesso al lago durante i weekend, tasso di occupazione dei parcheggi di scambio, quota di spostamenti effettuati con mezzi collettivi o biciclette, flusso turistico giornaliero mediato e riduzione delle emissioni locali durante la stagione estiva. La pubblicazione di report trimestrali e dashboard accessibili al pubblico non solo consente un monitoraggio costante, ma rafforza anche trasparenza, responsabilità e fiducia da parte dei cittadini e degli operatori locali.
Il Lago Trasimeno ha tutte le potenzialità per sviluppare un’offerta turistica di qualità, ma la sfida cruciale è far convergere bellezze naturali e servizi efficienti. Migliorare la mobilità non significa solo tamponare le code estive, ma progettare infrastrutture e servizi capaci di sostenere uno sviluppo turistico duraturo, più equo e meno impattante: park & ride attrezzati, integrazione tariffaria multimodale, traghetti potenziati e reti ciclabili collegate a piattaforme informative in tempo reale.
Solo così un può trasformarsi in un’opportunità concreta, generando valore economico stabile per le comunità locali, aumentando la permanenza media dei visitatori, la spesa pro-capite e la resilienza complessiva dell’offerta turistica. È necessaria volontà politica decisa, una governance sovracomunale efficace e un piano articolato, finanziato e monitorabile, con indicatori di performance trasparenti e controllo civico costante.
Il momento di passare dalle buone intenzioni ai fatti è ora: avviare questa transizione significa tutelare il paesaggio, rafforzare l’economia locale e garantire un futuro sostenibile alle comunità del Trasimeno.