28 Sep, 2025 - 18:00

Tomba del Faggeto di Perugia: escursione tra archeologia e natura con Porta Sole

Tomba del Faggeto di Perugia: escursione tra archeologia e natura con Porta Sole

Il Magnifico Rione Porta Sole invita cittadini e visitatori a un’esperienza unica che intreccia natura, storia e memoria: una camminata alla scoperta della Tomba etrusca del Faggeto, in programma domenica 5 ottobre 2025.

Il ritrovo è fissato alle ore 9.00 in strada dei Calderoni, nei pressi del cimitero di San Giovanni del Pantano. Il percorso, di circa 7 km tra andata e ritorno, si snoderà tra sentieri boschivi, panorami collinari e il silenzio del Monte Tezio.

“L’iniziativa è aperta a tutti e vuole unire cammino, cultura e convivialità” spiegano gli organizzatori. “La tomba del Faggeto è un gioiello archeologico nascosto, un luogo identitario che racconta il dialogo tra il paesaggio e le radici etrusche di Perugia.

Al termine della visita guidata, i partecipanti condivideranno una merenda nel bosco, respirando l’atmosfera autunnale e godendo di un momento di socialità semplice e autentico.

La Tomba del Faggeto: un tesoro archeologico nascosto

La Tomba del Faggeto è uno dei più preziosi esempi di architettura funeraria ellenistica dell’area perugina. Scoperta nel 1919 da un taglialegna, si trova in un’area appartata, a circa 600 metri di quota lungo la Cresta della Fornace, alle pendici settentrionali del Monte Tezio.

Si tratta di un ipogeo monovano scavato nell’arenaria, con accesso tramite uno stretto corridoio (dromos) e chiusura con un raro lastrone monolitico girevole, dotato di perni tronco-conici che permettevano l’apertura e la chiusura come una porta a cardine. Questa soluzione architettonica, insolita per la zona, rivela una notevole perizia tecnica e un influsso di modelli ellenistici.

All’interno è presente una banchina funeraria su cui fu rinvenuta un’urna cineraria in travertino, recante l’iscrizione neo-etrusca dedicata ad Arnth Cairnina, personaggio che testimonia la presenza di una famiglia di status elevato nel territorio rurale perugino nel II secolo a.C..

“Il Faggeto rappresenta un caso unico per la combinazione di elementi architettonici ellenistici e dimensioni ridotte” sottolineano gli archeologi. “È un ipogeo isolato, compatto, che racconta storie di committenze periferiche e di continuità tra città e campagna.”

Un viaggio nel paesaggio antico

La posizione della tomba non è casuale. La scelta di una linea di crinale consente di dominare visivamente il territorio e di intercettare i percorsi di transito tra la conca perugina e la valle del Tevere. Si tratta probabilmente di un segno di memoria familiare e di presenza identitaria in un’area di confine.

L’escursione organizzata da Porta Sole diventa quindi anche un’esperienza di archeologia del paesaggio: la camminata consente di comprendere la relazione tra la sepoltura, le vie antiche, le torri medievali del Tezio e il paesaggio rurale che ancora oggi mantiene un aspetto incontaminato.

Confronto con le necropoli perugine

Per comprendere appieno il valore del Faggeto, occorre confrontarlo con i più noti complessi funerari perugini, come la Necropoli del Palazzone a Ponte San Giovanni e l’Ipogeo dei Volumni.

Mentre questi grandi sepolcreti mostrano articolazioni complesse, con più camere e ricche decorazioni, il Faggeto si distingue per la sua essenzialità: un’unica camera voltata, un solo arredo funerario e una collocazione isolata nel bosco. È una testimonianza della pluralità dei modi funerari che coesistevano a Perugia in età tardo-etrusca, e dimostra come la cultura urbana dialogasse con le committenze rurali.

“Il Faggeto ci dice che l’Etruria non era uniforme spiegano gli studiosi. “Accanto ai grandi casati aristocratici urbani, esistevano famiglie che celebravano il ricordo dei propri defunti con forme più sobrie ma non meno significative.”

Valore culturale e potenzialità di ricerca

La tomba è oggi visitabile solo con accompagnamento, ma rappresenta un laboratorio perfetto per la ricerca archeologica e paesaggistica.

Gli archeologi propongono di avviare nuovi studi con rilievi laser-scanner e indagini non invasive per:

  • ricostruire virtualmente il dromos e la camera funeraria;

  • analizzare le tracce di lavorazione sull’arenaria;

  • condurre studi epigrafici avanzati sull’iscrizione di Arnth Cairnina;

  • indagare eventuali riusi in età romana.

Un approccio integrato consentirebbe di collegare il monumento al più ampio sistema funerario perugino e di inserirlo in un itinerario culturale dedicato all’Etruria settentrionale.

Un’iniziativa di valorizzazione partecipata

L’evento organizzato dal Rione Porta Sole si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione partecipata del patrimonio, che mira a coinvolgere cittadini e turisti in un percorso di conoscenza lenta e rispettosa.

“Vogliamo che la comunità si riappropri di questi luoghi” spiegano gli organizzatori. “Non si tratta solo di visitare un sito archeologico, ma di ritrovare un legame con la propria storia e con il paesaggio che ci circonda.”

L’iniziativa è aperta a tutti: per partecipare è consigliato indossare scarpe da trekking e un abbigliamento comodo. La camminata è adatta anche a famiglie e appassionati di fotografia, che potranno immortalare scorci suggestivi del Monte Tezio e dei boschi circostanti.

Luogo di memoria, non solo reperto archeolgico

La Tomba del Faggeto non è solo un reperto archeologico: è un luogo di memoria che racconta una storia di continuità tra l’uomo, la natura e il sacro. L’escursione del 5 ottobre diventa l’occasione per vivere un’esperienza immersiva, in cui il cammino nel bosco si trasforma in viaggio nel tempo.

“Ogni visita a questo sito è un invito a riflettere sul nostro rapporto con il passato conclude la nota del Rione. “Scoprire il Faggeto significa anche interrogarsi sul futuro del nostro territorio, sulla sua tutela e sulla sua capacità di continuare a raccontare storie.”

Con la sua architettura semplice e geniale, il Faggeto rimane una delle più affascinanti testimonianze della Perugia etrusca, un punto di incontro tra archeologia, spiritualità e paesaggio che merita di essere conosciuto e valorizzato.

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Mario Farneti
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