Un giovane di 24 anni, incensurato, è stato arrestato a Perugia con l'accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. L’indagine, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo umbra, è partita da una segnalazione dell’FBI su alcuni indirizzi IP italiani che accedevano a siti jihadisti di propaganda e istruzioni per fabbricare ordigni.
Già a settembre 2024 la Digos aveva perquisito l’abitazione del giovane, trovando numerosi dispositivi contenenti migliaia di file con manuali per la costruzione di armi ed esplosivi, oltre a materiale indicativo di una crescente radicalizzazione. Sulla base di questi elementi, il GIP di Perugia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita il 26 maggio 2025.
Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari, il 24enne ha negato di essersi mai addestrato con intenti terroristici.
Per circa due ore il giovane, descritto come uno studioso appassionato di storia militare, ha risposto alle domande, sostenendo di aver scaricato e conservato quei file "per curiosità e per motivi di studio". Ha dichiarato di non aver mai avuto alcuna intenzione di utilizzare violenza e avrebbe sottolineato che gran parte delle sue attività online contestate risalgono al 2021.
Gli inquirenti, tuttavia, considerano il materiale trovato in suo possesso come prova di un percorso di auto-radicalizzazione con possibili finalità operative.
Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno sequestrato un ingente quantitativo di materiale informatico. In particolare, sui dispositivi del giovane erano presenti manuali e istruzioni per la costruzione artigianale di armi da fuoco e di ordigni esplosivi, oltre a guide dettagliate per produrre polvere pirica (polvere da sparo).
Tra i documenti digitali rinvenuti c’erano veri e propri "manuali del terrorismo", come testi tecnici riconducibili all’ISIS su come assemblare ordigni, e dispense di matrice estremista di destra su guerriglia e armi improprie. Secondo la Procura di Perugia, tutto questo materiale costituisce evidenza di una progressiva radicalizzazione, poiché mescola propaganda jihadista e ideologia suprematista xenofoba.
Agli atti dell’inchiesta figura un episodio specifico legato alla presunta fabbricazione di un ordigno artigianale. Gli inquirenti contestano al giovane di aver tentato di confezionare un piccolo dispositivo esplosivo e di averne aumentato il potenziale inserendo elementi aggiuntivi. Tale fatto sarebbe avvenuto il 31 dicembre 2023, in occasione dei festeggiamenti di Capodanno.
Il 24enne, interrogato in merito, ha sostenuto che si trattò di un esperimento goliardico di fine anno, documentato in un video poi caricato su YouTube. Nel filmato, ha spiegato il ragazzo, lo si sentirebbe ridere e scherzare con un amico durante l’esplosione, a riprova della mancanza di intenti violenti o eversivi in quell’azione. Gli investigatori, però, considerano l’episodio come parte del suo percorso di auto-addestramento pratico alla fabbricazione di ordigni.
A conclusione dell’udienza di convalida, Franco Libori, legale difensore del giovane, ha ribadito la linea del suo assistito negando qualsiasi volontà offensiva. “Il mio assistito non ha mai avuto alcuna intenzione di compiere azioni violente” ha dichiarato l’avvocato, sottolineando che il materiale rinvenuto era detenuto unicamente per interesse storico e curiosità intellettuale.
La difesa ha quindi avanzato la richiesta di una misura cautelare meno afflittiva rispetto al carcere, ritenendo eccessiva la detenzione preventiva in considerazione dell’assenza di precedenti penali e della natura teorica degli studi svolti dal ragazzo. Spetterà ora al tribunale valutare se concedere una misura alternativa (come gli arresti domiciliari) o confermare la custodia in carcere in attesa del processo.
Il profilo tracciato dagli inquirenti delinea una radicalizzazione sui generis, che combina ideologie estremiste di segno opposto. Al 24enne viene contestato l’accesso a siti web sia della galassia del suprematismo di estrema destra sia di matrice jihadista, segno di interessi convergenti verso la violenza ideologica in diverse forme. Dall’analisi dei file sequestrati emergerebbe infatti un eclettismo radicale: nel computer sono stati trovati centinaia di documenti neo-nazistiaccanto a migliaia di video e scritti di propaganda islamista radicale.
Ad esempio, il giovane avrebbe scaricato e studiato i manifesti dei terroristi xenofobi Anders Breivik e Brenton Tarrant, autori di stragi in Norvegia e Nuova Zelanda, così come conservato video di esecuzioni e combattimenti dell’ISIS e di altri gruppi jihadisti.
Gli investigatori ritengono dunque che il ragazzo si sia auto-radicalizzato online attingendo tanto dal fervore violento dell’estrema destra suprematista quanto dalla retorica del jihad globale, in un percorso personale di estremizzazione che ha destato allarme e portato infine al suo arresto.