18 Dec, 2025 - 09:30

Terni, tre episodi di violenza nel carcere in 72 ore: il Sappe Umbria chiede interventi immediati

Terni, tre episodi di violenza nel carcere in 72 ore: il Sappe Umbria chiede interventi immediati

Continuano gli episodi di caos nel carcere di Terni. Tre gravi episodi di violenza, tra cui due aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria aggrediti, smartphone e seghe sequestrate, si sono verificati nel giro di 72 ore. Il Sappe Umbria, sindacato autonomo di polizia Penitenziaria, chiede interventi con urgenza.

Terni, ancora disordini e violenza nel carcere

Nuovi episodi di caos nel carcere di Terni. Nell’arco di 72 si sono consumate due aggressioni ai danni degli agenti della polizia ed è stata devastata una sezione di isolamento nel carcere di Terni.

A rendere noti questi episodi ci ha pensato il segretario regionale del Sappe Umbria, sindacato autonomo polizia penitenziaria, Fabrizio Bonino, che torna a denunciare con forza la drammatica e reiterata situazione di emergenza nella casa circondariale di Sabbione.

Sappe Umbria: "Il personale è allo stremo"

Torna a farsi sentire il Sappe, attraverso un comunicato stampa, a firma del segretario regionale, denunciando "la drammatica e reiterata situazione di emergenza che attanaglia la casa circondariale di Terni, dove il personale è allo stremo e la sicurezza è ormai un’utopia".

La casa circondariale di Terni - denuncia il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria - si trova nuovamente al centro di una situazione di emergenza senza precedenti”.

 

La ricostruzione degli episodi di violenza

"Nelle ultime settantadue ore - ricostruisce Bonino - si sono verificati tre episodi gravissimi. Sabato scorso, un detenuto ha aggredito selvaggiamente un ispettore e un assistente capo coordinatore, entrambi ricoverati in ospedale con prognosi di sette giorni. Altri sei agenti hanno necessitato cure".

"Lunedì mattina - insiste Bonino - un altro detenuto ha aggredito con una gomitata un agente per sottrargli le chiavi, per poi sfuggire al controllo e aggredire un altro collega. Nel pomeriggio di lunedì, un terzo detenuto ha devastato una sezione d’isolamento, distruggendo le luci e tentando atti di autolesionismo, lasciando il personale al buio e provocando un grave trauma da stress a un giovane agente".

"Questi episodi non sono casi isolati - ricorda il sindacato - ma rappresentano ormai la tragica normalità di una struttura trasformata in una polveriera dall’insostenibile sovraffollamento e dall’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. Il carcere ospita attualmente 570 detenuti a fronte di una capienza di 420, pari a un sovraffollamento del 135%. La situazione è aggravata dal continuo afflusso di detenuti provenienti dalla Toscana e dall’impossibilità, al contrario, di trasferire soggetti pericolosi in altre strutture".

Il grido di denuncia e di interventi immediati

Il grido di denuncia del Sappe non si ferma: "Denunciamo il silenzio assordante e l’inazione dei Superiori Uffici del Dap, ai quali abbiamo ripetutamente segnalato questa crisi. Ci viene negata la chiusura di sezioni devastate, ignorate le richieste di trasferimento. Il personale è costretto a turni massacranti fino a 12 ore consecutive, senza il necessario affiancamento, mentre la miscela esplosiva di detenuti comuni, assegnati dalla Toscana per ‘ordine e sicurezza’ e con problemi psichiatrici genera caos quotidiano".

Il Sappe Umbria chiede con urgenza al Dap e al ministero "lo sfollamento immediato dei detenuti trasferiti per ordine e sicurezza dalla Toscana e dei detenuti con problematiche psichiatriche, lo sfollamento della sezione protetti, anch’essa al collasso, un piano straordinario di sgravio per l’istituto di Terni e la cessazione dei trasferimenti punitivi dalla Toscana, l’assunzione di responsabilità da parte degli uffici superiori, che non possono più fingere di non vedere".

"Nessuno tocchi la polizia penitenziaria di Terni - conclude il segretario regionale Sappe Umbria, Fabrizio Bonino - Siamo stanchi di parole. Vogliamo fatti, prima che si debba piangere una tragedia annunciata".

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Emanuele Landi
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