Sembrava una giornata qualunque per un’anziana signora di 88 anni residente a Terni, ma si è trasformata in un incubo orchestrato con freddezza da chi conosce bene le debolezze umane. Attorno alle 11.00 del mattino, la donna ha cominciato a ricevere ripetute telefonate da parte di sedicenti operatori sanitari.
Il racconto era quello classico, ben rodato dai truffatori: il figlio avrebbe avuto un grave incidente e servivano soldi e gioielli per consentire cure urgenti. Pressioni psicologiche sempre più serrate, un ritmo incalzante e nessuna via di fuga: in poche ore la vittima era già pronta a consegnare contanti e i ricordi di una vita, tra cui le fedi nuziali.
A far scattare l’intervento delle forze dell’ordine è stata però una segnalazione esterna, arrivata al Numero Unico di Emergenza 112. Poco prima delle 16.00, una pattuglia della Polizia di Stato è intervenuta presso l’abitazione della signora, trovandola ancora al telefono con un interlocutore dalla forte inflessione campana. Gli agenti hanno attivato il vivavoce, seguito la conversazione e, con grande lucidità, messo in atto una trappola.
La donna ha finto di cadere nel tranello, lasciando il bottino su un tavolo vicino all’ingresso di casa. Intanto, gli agenti si sono nascosti in una stanza adiacente. Dopo pochi minuti, una donna si è presentata alla porta ed è entrata senza esitazione: occhi puntati sul denaro, ha allungato la mano per afferrare l’oro. Ma il suo piano si è infranto contro l’intervento fulmineo degli agenti che l’hanno arrestata in flagranza.
La responsabile è una 56enne italiana, originaria di Napoli, con precedenti specifici per reati analoghi. Arrestata sul posto, la donna è stata condotta in Tribunale per l’udienza di convalida, durante la quale è stato confermato l’arresto e disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli. Non solo: il Questore di Terni ha emesso nei suoi confronti un Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno a Terni per tre anni.
Come ricordato nel comunicato ufficiale della Questura, l’attività di indagine è in corso e i provvedimenti adottati non implicano responsabilità definitive nei confronti dell’indagata, nel pieno rispetto della presunzione d’innocenza.
Il caso di Terni non è isolato, ma si inserisce in un contesto nazionale che vede un’impennata delle truffe ai danni degli anziani. Nonostante in provincia si registri un lieve calo nel primo semestre del 2025, il fenomeno rimane sotto stretta osservazione. Da qui la nuova campagna di prevenzione lanciata dalla Polizia di Stato, con l’obiettivo di informare e responsabilizzare la popolazione più vulnerabile. Il volto scelto come testimonial è quello di Myrta Merlino, giornalista e conduttrice ben nota al grande pubblico.
Lo spot ufficiale, già virale sui canali istituzionali, mostra la “signora Gina” – una vedova sola in casa – alle prese con i più classici tentativi di raggiro: il finto corriere, l’incidente del nipote. Ma questa volta Gina non cade nella trappola: chiude la porta in faccia ai truffatori e chiama subito la Polizia.
Il messaggio è chiaro: l’informazione è la prima forma di difesa. Spesso chi cade vittima di una truffa è spinto dalla paura e dalla solitudine. Per questo la Polizia invita anche i familiari e i vicini di casa a tenere alta l’attenzione e a parlare con gli anziani del quartiere, specie quelli che vivono da soli. Un controllo di vicinato, un numero da comporre in caso di dubbio, un consiglio dato al momento giusto possono fare la differenza.
Il caso di Terni, per fortuna conclusosi senza conseguenze per la vittima, è un esempio concreto di quanto sia determinante la tempestività dell’intervento e il lavoro sinergico tra cittadini attenti e forze dell’ordine.