15 Nov, 2025 - 08:15

Terni, striscioni nella notte e manifestazione per difendere Stadio-Clinica: cresce la mobilitazione in città

Terni, striscioni nella notte e manifestazione per difendere Stadio-Clinica: cresce la mobilitazione in città

Cresce la mobilitazione della tifoseria della Ternana in vista dell'udienza al TAR dell’Umbria di martedì sul progetto Stadio-Clinica. Stanotte in città sono stati affissi degli striscioni per chiedere alla Regione Umbria di riconsiderare la sua intenzione di ricorrere alla giustizia amministrativa su un progetto che, in pieno periodo Covid, aveva mobilitato i cittadini raggiungendo oltre 18 mila firme per il nuovo ospedale, il nuovo stadio e un riequilibrio della sanità privata a Terni. Nei giorni scorsi la Curva Nord, dopo un lungo silenzio di attesa e meditazione, era scesa in campo per difendere la Ternana, che su questa vicenda rischia ancora una volta la propria sopravvivenza dopo le tribolazioni estive. E dalle indiscrezioni raccolte da Tag24 Umbria presso esponenti storici della tifoseria rossoverde, si starebbe preparando tra i tifosi una eclatante manifestazione, che dovrebbe culminare la prossima settimana con un corteo in città per sostenere il progetto e il futuro della Ternana.

La Curva Nord guida la protesta e nella notte compaiono gli striscioni sulla vicenda

"Terni merita rispetto!", "Proietti, istituzioni e giunta regionale: Terni è stufa, basta boicottare". "Terni non starà a guardare, occhio a quello che fate". La protesta riempie di striscioni la città e manda segnale chiaro al capoluogo regionale. La città è stanca di essere considerata l'estrema periferia di una regione che guarda allo sviluppo esclusivamente dell'Alta Umbria. 

La mobilitazione prende forma innanzitutto dalla Curva Nord, ormai fulcro dell’organizzazione del flashmob e del presidio previsto nei prossimi giorni. Il direttivo ha chiarito la linea: nessuna adesione politica, nessun colore di partito, nessun tentativo di appropriarsi della protesta. L’obiettivo è proteggere la Ternana da ogni possibile strumentalizzazione. E riportare la vicenda nell’alveo dell’interesse cittadino che è trasversale a tutti gli schieramenti e alle appartenenze personali.

Una scelta che la stessa curva ha compiuto dopo una lunga riflessione, secondo la ricostruzione che arriva da diversi esponenti storici della tifoseria ternana. Il gruppo ha valutato per settimane le modalità di intervento, evitando uscite premature e definendo un percorso che potesse rappresentare una sintesi unitaria dell’intero tifo organizzato. Le componenti che aderiranno - se la manifestazione sarà confermata - lo faranno senza simboli, in un gesto che vuole dare un’immagine compatta e credibile davanti alle istituzioni.

Nella notte, intanto, la protesta si è materializzata in forma visibile: sui muri, nei sottopassi e lungo alcune arterie principali di Terni sono comparsi i primi striscioni rivolti alla presidente della Regione Stefania Proietti. In uno, particolarmente esplicito, campeggia la frase: “Proietti non giocare con il futuro della città, altrimenti ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Un riferimento diretto al ricorso regionale che ha di fatto riaperto una ferita rimasta aperta dopo le estenuanti vicende dell’estate. Ma il messaggio più forte è quello che viene mandato ai centri decisionali istituzionali perugini: "Terni ha una sua dignità, mai schiavi di un'altra città". Un segnale della crescita di risentimento locale che travalica il solo aspetto calcistico, ma che entra nella carne viva del rapporto tra Terni e le istituzioni regionali. Da sempre vissuto, al di là del colore politico di chi le governa pro tempore, come profondamente squilibrate e viziate da una ricerca del consenso sul bacino della provincia di Perugia.

Per la tifoseria, il nodo è chiaro: il ricorso al TAR rappresenta un nuovo fattore di instabilità per la società, in una fase in cui la Ternana Calcio cerca equilibrio economico e credibilità sul piano sportivo. In molti temono, dopo gli alalrmi lanciati dal club rossoverde, che uno stop al progetto Stadio-Clinica possa produrre effetti negativi a catena, incidendo sul futuro del club portandolo alla scomparsa dal calcio professionistico.

Umbria Civica interviene e chiede alla Regione di ritirare il ricorso

Sul piano politico interviene anche Umbria Civica, attraverso un comunicato firmato dal segretario regionale Nilo Arcudi, dal segretario provinciale Andrea Di Fino e dal coordinatore comunale Marco Ravasio. Il movimento punta l’attenzione sul metodo adottato dalla Regione Umbria, criticando la scelta di ricorrere per via giudiziaria senza aprire un nuovo confronto con il Comune di Terni.

Il passaggio principale è particolarmente duro: “…chiunque si riconosca nei valori moderati e riformisti di Umbria Civica, non potrà che giudicare le scelte del centro sinistra regionale come una mera difesa di rendite di posizione e di bieca chiusura ideologica, in spregio totale agli interessi legittimi della città di Terni, anziché sostenere un modello di sviluppo che integri pubblico e privato e salvaguardi la competitività e l’attrattività del territorio ternano”.

Il movimento chiede una svolta immediata: “Si invita pertanto la Regione Umbria a ritirare il ricorso per sedersi al tavolo delle trattative, onde concordare modalità operative trasparenti e garantiste che assicurino la qualità della sanità pubblica e l’innovatività delle soluzioni proposte, senza perseverare in processi paralizzanti e pretestuosi”.

Il comunicato si chiude con un atto d’accusa diretto: “Evidente che, in assenza di dialogo, le responsabilità che dovessero derivare andranno ascritte in via esclusiva a chi ha deciso, unilateralmente e contro ogni logica di tutela reale degli interessi collettivi, la via giudiziaria”.

Verso l’udienza di martedì: la città prepara il sit-in e attende il verdetto

La settimana che conduce all’udienza sarà determinante, anche se da indiscrezioni trapela che i contatti tra Regione dell'Umbria e Comune di Terni non si sono mai interrotti definitivamente. La Curva Nord sta finalizzando i dettagli organizzativi della manifestazione, che dovrebbe portare in piazza una rappresentanza numerosa e compatta. L’obiettivo è ribadire che il progetto Stadio-Clinica viene percepito dalla città come una leva strategica per il rinnovamento infrastrutturale, per il sistema della sanità territoriale e per la stabilità stessa della Ternana.

Il calendario giudiziario rischia così di intrecciarsi con quello politico e sociale. Comune, Regione, tifoseria e realtà cittadine si avvicinano al giudizio del TAR in un clima carico di attese e timori. Sullo sfondo resta l’idea diffusa che questa battaglia non riguardi soltanto un progetto edilizio, ma un modello di sviluppo urbano, la distribuzione dei servizi sanitari e, in definitiva, l’identità di una città che da anni chiede certezze su investimenti infrastrutturali rilevanti.

Martedì sarà una tappa decisiva. In attesa della pronuncia del collegio amministrativo, Terni appare pronta a far sentire la propria voce e a difendere, ancora una volta, il proprio futuro.

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Federico Zacaglioni
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