15 Jul, 2025 - 14:45

Terni, la reazione dei sindacati dopo la "strigliata" di Bandecchi agli operai: “Intimidazioni ai lavoratori comunali”

Terni, la reazione dei sindacati dopo la "strigliata" di Bandecchi agli operai: “Intimidazioni ai lavoratori comunali”

La miccia si era accesa lunedì mattina, quando il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, aveva convocato - senza preavviso ai sindacati, come lamentano le organizzazioni dei lavoratori - la squadra manutenzioni del Comune, riunendola davanti alla stampa e incalzandola in un confronto dai toni duri. Un episodio che ha subito innescato la replica delle sigle sindacali, con dichiarazioni che - pur a difesa dei lavoratori pubblici coinvolti nella vicenda - hanno sfumature e toni diversi.

Il segretario generale della Fp Cgil, Andrea Pitoni, parla senza mezzi termini di intimidazione. “È inaccettabile il metodo con cui sono stati convocati e affrontati gli operai. Si tratta di una modalità intimidatoria, che svilisce il confronto democratico e punta a destrutturare il lavoro pubblico”. Da parte della Uil Fpl Umbria, invece, prevale la denuncia rispetto al mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e l'accusa al sindaco di “illudere i lavoratori con promesse irrealizzabili”.

Cgil: “Metodo inaccettabile, si rafforzi il ruolo del sindacato come presidio di democrazia sul lavoro”

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Nel mirino, oltre al tono dell’incontro, c’è anche il merito. Secondo quanto riportato dalla Fp Cgil, i temi trattati dal primo cittadino - come la riorganizzazione dei turni o i presunti rallentamenti nei lavori - erano già all’ordine del giorno dei tavoli di trattativa previsti. “Eravamo già convocati per discutere, il 18 luglio, della disciplina dell’orario multiperiodale”, ricorda Pitoni. “Il confronto era stato avviato correttamente, con i dirigenti competenti che avevano manifestato apertura a sperimentazioni di turni notturni per migliorare l’efficienza. Questo blitz improvviso davanti ai giornalisti è uno schiaffo a ogni prassi di correttezza istituzionale”.

Un’iniziativa che, secondo i sindacati, rischia di alimentare tensioni ingiustificate e di ledere la dignità di lavoratori che, come sottolinea ancora la Fp Cgil, “sono pagati poco e svolgono funzioni essenziali per la città”.

Uil Fpl: “Confronto da fare secondo quanto previsto dal contratto, si cerchino soluzioni”

Anche la Uil Fpl esprime forti riserve sull’approccio dell’Amministrazione. In una nota diffusa nel pomeriggio, la sigla parla di “toni particolarmente accesi” e di “un metodo che ormai conosciamo bene”, riferendosi allo stile comunicativo del sindaco. Ma va oltre, entrando nel merito delle questioni tecniche: “Proporre ai lavoratori il reinquadramento in posizioni che non esistono più da oltre due anni significa generare illusioni e compromettere il clima di confronto”.

Il sindacato, guidato a livello territoriale dalla gestione commissariale di Rita Longobardi, non chiude però la porta al dialogo: “Confidiamo che ogni iniziativa datoriale avvenga nel rispetto delle procedure previste dal contratto collettivo nazionale, soprattutto in tema di sicurezza sul lavoro”. E annuncia l’intenzione di organizzare un’assemblea sindacale, per chiarire con i lavoratori i propri diritti e costruire soluzioni condivise: “Solo la consapevolezza può ristabilire equilibrio tra le parti e garantire dignità a ogni lavoratore”.

Il CSA RAL: “Toni inquisitori, nessun lavoratore ha violato i contratti”

A prendere posizione è anche il Csa Ral, tramite il suo segretario provinciale Sergio Silveri.“L’attacco che il sindaco ha scagliato contro i lavoratori di Palazzo Spada è inaccettabile, sia nei modi che nel merito. Se l’amministrazione ha delle rimostranze, esistono istituti preposti per il confronto”.

Silveri contesta anche le modalità operative:“L’assemblea è stata convocata con pochi minuti di preavviso e senza dare modo ai rappresentanti sindacali di essere presenti. In quell’occasione, il sindaco ha rivolto domande umilianti, come chiedere pubblicamente quanto guadagnassero, e ha sostenuto di poterli licenziare seduta stante. Tutto ciò è fuori luogo, ancor più in un contesto di amministrazione pubblica”.

Nel merito, il sindacato difende l’operato degli operai:“Nessun lavoratore ha mai violato i contratti. Il sindaco ha parlato genericamente di mancanze senza citare fatti specifici, semplicemente perché non esistono. Se i risultati attesi non arrivano, non si può colpire l’anello più debole della catena”.

Il Csa Ral si dice comunque pronto a fare la propria parte:“Se l’Amministrazione intende rivedere l’organizzazione del lavoro, siamo disponibili a sederci a un tavolo per presentare proposte. Ma serve farlo in modo pacifico, cordiale e costruttivo”.

Bandecchi: “Ho fatto assumere molti di voi, ma ora servono risultati”

Nel discorso pronunciato durante l’incontro - che ha avuto ampia eco mediatica - Bandecchi aveva manifestato tutta la sua frustrazione per l’andamento del progetto di internalizzazione del servizio di manutenzione. “La maggior parte di voi è entrata in Comune per mia scelta - aveva detto agli operai - e, così come ho scelto di farvi lavorare per l’Ente, posso scegliere di rimandarvi a casa”.

Il sindaco ha poi accusato parte degli operai di scarso rendimento: “Mi sono stufato di vedere gente che, una volta entrata in Comune, si atteggia a principe. C’è bisogno di far lavorare le macchine che abbiamo comprato. Voglio che voi siate una risorsa per questo Comune”. Infine, aveva anticipato una prevedibile reazione delle sigle sindacali, definendola parte del gioco.

Tre sigle, una linea comune: ripristinare regole, confronto e rispetto

Con Fp Cgil, Uil Fpl e Csa Ral allineate su una linea di forte critica ma anche di apertura al confronto istituzionale, la vicenda va oltre il singolo episodio. Resta ora da capire se il Comune sarà disponibile a riportare la trattativa su binari normati, nei tavoli già previsti e con il coinvolgimento effettivo delle rappresentanze dei lavoratori.

La prossima data chiave è quella del 18 luglio, già fissata per affrontare il tema dell’orario multiperiodale. E mentre si avvicina la data del prossimo tavolo tecnico, resta da capire se sarà possibile riportare il confronto a Palazzo Spada in una cornice istituzionale.

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Federico Zacaglioni
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