La sicurezza a Terni compie un passo ulteriore. Da questa settimana, quattro pattuglie di vigilanza privata affiancheranno la Polizia Locale per presidiare parchi, beni comunali e aree periferiche. L'amministrazione comunale investe su controlli capillari e coinvolgimento diretto dei cittadini per garantire maggiore protezione e prevenzione di furti e atti vandalici. “L’amministrazione comunale continua a investire sulla sicurezza cittadina”, annuncia il sindaco Stefano Bandecchi, che dopo quaranta nuove assunzioni nei vigili urbani introduce ora le prime pattuglie private sul territorio.
Il piano di vigilanza privata attivato da Bandecchi parte nell’immediato e resterà in vigore fino alla fine dell’anno. “Una lavorerà durante il giorno nei parchi cittadini ad iniziare dalla Passeggiata, tre saranno attive in orario notturno”, sottolinea il sindaco, specificando la destinazione delle risorse: cimiteri, scuole, l’ex Foresteria, oltre a frazioni come Cesi, Collescipoli e Piediluco.
Le pattuglie notturne rafforzeranno la tutela delle aree più esposte, attraverso una presenza costante che integra il lavoro della Polizia Locale. Bandecchi rivendica i risultati delle precedenti attività di presidio: “È una attività già sperimentata, finalizzata alla sicurezza dei beni comunali e dei cittadini”.
La visione dell’amministrazione guarda anche all’innovazione: “Nel biennio 2026-2027 affiancheremo alla polizia locale e ai vigilanti un controllo aereo tramite droni”, annuncia Bandecchi. L’utilizzo di droni per la sorveglianza consentirà un monitoraggio ancora più efficace e capillare delle zone sensibili, a tutela di spazi pubblici e residenti.
Il potenziamento progressivo della sicurezza segue la strategia di un Comune che punta su risorse umane, tecnologie avanzate e collaborazione coordinata tra pubblico e privato.
Accanto alla vigilanza privata, la giunta Bandecchi promuove il progetto controllo del vicinato, aprendo la partecipazione a tutti i cittadini residenti. Il protocollo, sottoscritto con la Prefettura, invita i ternani a unirsi in gruppi coordinati con funzione di prevenzione e segnalazione alle autorità.
Basta compilare l’apposito modulo, disponibile online, e inviarlo entro le 12 del 15 ottobre. Il controllo del vicinato rappresenta uno strumento aggiuntivo per aumentare la sicurezza reale e percepita, promuovere la coesione tra abitanti e rafforzare la collaborazione istituzionale.
Nel quadro delineato da Bandecchi, Terni mette in campo tutte le risorse a disposizione: dalla videosorveglianza potenziata alla presenza fissa della Polizia Locale fino alle nuove pattuglie e al volontariato civico. Il protocollo Mille occhi sulla città amplia ulteriormente il coordinamento pubblico-privato, consentendo agli istituti di vigilanza di segnalare tempestivamente reati e rischi.
"Si tratta di atti concreti da parte della nostra Amministrazione Comunale, che mantiene fede agli impegni con risultati tangibili nella qualità della vita dei cittadini", conclude Bandecchi, sottolineando la portata di un progetto che unisce sicurezza, tecnologia e partecipazione.
Proprio oggi il Procuratore Generale Sergio Sottani, nella sua relazione in vista dell’apertura dell’Anno Giudiziario 2026, aveva evidenziato per Terni alcune delle questioni più rilevanti e urgenti in materia di sicurezza.
Nel quadro tracciato dal Procuratore Generale, la provincia di Terni si conferma tra le zone dell’Umbria più esposte alle nuove frontiere della criminalità. Sottani ha sottolineato il “sensibile aumento dei furti in abitazione”, un fenomeno che negli ultimi mesi ha visto i dati triplicare rispetto al periodo precedente, generando “forte allarme sociale” e minando la percezione di sicurezza della popolazione.
Altrettanto centrale, il tema del traffico illecito di stupefacenti, che pur registrando una certa flessione (da 158 a 125 procedimenti nell’ultimo anno), mantiene una elevata incidenza nel territorio ternano. Il Procuratore ha ricordato l’arresto di un cittadino nigeriano, avvenuto proprio a Terni, con l’accusa di appartenenza a una mafia internazionale nigeriana: “Un fatto che rappresenta un indizio sintomatico del rischio di insediamento di soggetti collegati ad associazioni mafiose”, avverte Sottani.
Secondo la relazione, Terni vive il paradosso di un “impegno encomiabile delle forze di polizia locali” che non sempre trova un corrispettivo nel numero delle misure di prevenzione e cautelari adottate. Il controllo del territorio resta dunque una priorità, da rafforzare senza cedere a “rappresentazioni urlate o eccessivamente allarmistiche” e mantenendo alta la vigilanza nelle aree più sensibili della città.
La relazione segnala inoltre una “crescita dei procedimenti per reati a carico di minorenni” e richiama la necessità di un approccio integrato che veda coinvolte non solo le autorità giudiziarie, ma anche il mondo scolastico e i servizi sociali, per intercettare precocemente situazioni di disagio e devianza.
Infine, la nuova frontiera della criminalità si manifesta anche nella diffusione di dispositivi mobili all’interno degli istituti penitenziari umbri: negli ultimi tre anni sono stati sequestrati oltre 200 telefoni cellulari nelle carceri regionali, segnando un progressivo aumento anche nel carcere di Terni.