Non è solo un cantiere, ma un presidio di sicurezza. Tra ponteggi e rumori di perforazione, la palazzina C dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, cuore pulsante del servizio di Neurofisiopatologia, sta cambiando pelle. Un investimento da 1,3 milioni di euro, attinto dalle risorse del Pnrr e del Pnc, sta trasformando l’edificio in una struttura più resiliente e moderna. L’obiettivo, con una scadenza chiara e improrogabile fissata a dicembre 2025, è duplice: blindare la struttura contro il rischio sismico e consegnare alla comunità umbra un ambiente di cura all’avanguardia, dove la serenità di pazienti e operatori sia finalmente archiviata tra le priorità assolute.

La palazzina che ospita la Neurofisiopatologia non è un’isola. Il suo cantiere è il capitolo più avanzato di una rivoluzione silenziosa che sta attraversando l’intero complesso ospedaliero ternano. Mentre gli operai lavorano al consolidamento strutturale e al miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio, pochi metri più in là altri cantieri procedono a ritmo serrato. È una sinfonia di rinnovamento che coinvolge reparti cruciali: dall’ampliamento del Pronto Soccorso alla riqualificazione delle Terapie Subintensive respiratorie, fino alla nascita di nuovi ambulatori per le analisi di laboratorio, il cui ampliamento è atteso per fine anno.
Ma la regia di questo piano è chiara: la sicurezza non è un optional. Lo dimostra l’imminente arrivo della nuova UFA, l’Unità Farmaci Antiblastici, un laboratorio di altissima specializzazione dedicato alla preparazione in massima sicurezza dei farmaci per la chemioterapia. Un intervento, anche questo, che dovrebbe vedere il proprio completamento entro le prossime settimane. È in questo contesto di rinnovamento diffuso che l’adeguamento sismico della palazzina C assume un significato emblematico, diventando il simbolo di un’azienda ospedaliera che prova a correre più veloce delle criticità del suo patrimonio edilizio.
“Questi interventi non sono semplici opere edilizie, ma rappresentano un tassello fondamentale della nostra visione strategica”, sottolinea la Direzione dell’Azienda Ospedaliera. “Investire sulla sicurezza strutturale significa investire direttamente sulla qualità delle cure e sulla tutela di chi, ogni giorno, vive l’ospedale: dai pazienti più fragili al personale sanitario e tecnico. Il PNRR è stato per noi uno strumento decisivo per accelerare un percorso di ammodernamento necessario e non più procrastinabile”.
L’intervento sulla palazzina C, tecnicamente, è un’opera di miglioramento sismico che agisce sull’ossatura dell’edificio, aumentandone la capacità di resistere a un eventuale evento tellurico. Non si tratta di una semplice manutenzione, ma di un potenziamento reale che va di pari passo con l’ottimizzazione dei consumi energetici, in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica. Un binomio, quello tra sicurezza e innovazione, che caratterizza tutti i progetti in corso. L’arrivo di nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione, come il densitometro osseo e l’ortopantomografo per la Radiologia, completa un quadro di rinnovamento che è sia hardware che software, toccando sia le strutture che le tecnologie in esse ospitate.
Il traguardo di dicembre 2025 per la Neurofisiopatologia è quindi un appuntamento cardine nel calendario dei lavori. Segnerà non solo la chiusura di un cantiere, ma l’apertura di una nuova fase per il Santa Maria di Terni: quella di un ospedale che, pezzo dopo pezzo, si sta costruendo un futuro più solido e al passo con gli standard nazionali, per non lasciare indietro nessuno, a partire dalla sicurezza di chi deve guarire e di chi è chiamato a curare.