20 Jul, 2025 - 07:30

Una Rosa da Terni alla fine del mondo: il simbolo dell’amore unisce l’Umbria alla Terra del Fuoco nel nome di San Valentino

Una Rosa da Terni alla fine del mondo: il simbolo dell’amore unisce l’Umbria alla Terra del Fuoco nel nome di San Valentino

C’è una rosa, nella Sala del Consiglio comunale di Terni, che profuma di memoria, cultura e identità. È la Rosa di San Valentino, simbolo della città e dell’amore universale, che oggi è stata consegnata ufficialmente alla cantante lirica Natalia Escobar, originaria dell’Umbria e oggi residente a Ushuaia, la città più australe del mondo, in Argentina.

Un gesto carico di significati, che va ben oltre la cerimonia protocollare: da Terni alla Terra del Fuoco, la Rosa viaggia come messaggera di dialogo, fratellanza e riconoscimento delle radici comuni tra due popoli storicamente legati. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura guidato da Michela Bordoni e dall’Assessorato al Turismo e Grandi Eventi di Alessandra Salinetti, è parte di un progetto più ampio che mira a rafforzare l’identità culturale ternana nel mondo.

“La nostra identità diventa cultura condivisa”: la visione dell’assessore Bordoni

La Rosa di Terni non è soltanto un omaggio floreale, ma un simbolo potente e universale- ha dichiarato Michela Bordoni, assessore alla Cultura -racchiude l’anima della nostra città, la forza delle sue radici e la vocazione all’amore che da sempre ci rappresenta nel mondo, grazie alla figura di San Valentino. Consegnarla alla delegazione argentina di Ushuaia significa affermare con orgoglio che Terni ha molto da dire, anche in campo culturale”.

L’amministrazione, ha proseguito l’assessore, non si limita a iniziative celebrative, ma punta a una progettualità duratura e partecipata: “La Rosa è solo il primo passo. Vogliamo coinvolgere le energie culturali del territorio – associazioni, scuole, artisti – per costruire insieme una nuova narrazione, in cui la ternanità diventi motore di diplomazia culturale e dialogo internazionale”.

Un messaggio che guarda lontano, in senso geografico ma anche strategico, e che ribadisce come la cultura sia uno strumento di connessione reale tra le comunità, capace di unire anche quelle separate da migliaia di chilometri.

Natalia Escobar: “Porterò questa rosa come simbolo di unione”

Commovente e sentita la testimonianza di Natalia Escobar, soprano di fama e presidente della Società Italiana di Ushuaia, che ha ricevuto il fiore simbolo della città alla presenza dei rappresentanti istituzionali. “È stata una esperienza commovente – ha detto –. Ringrazio l’amministrazione comunale, l’assessore Bordoni, l’assessore Salinetti e il maestro Luca Garbini. Porterò questa rosa nella mia città come simbolo di unione e amicizia tra le nostre comunità”.

Ushuaia è una città profondamente legata all’Italia. Fondata in larga parte da emigrati italiani giunti nel secondo dopoguerra, conserva ancora oggi forti elementi della cultura italiana, grazie all’impegno di associazioni culturali come quella guidata dalla stessa Escobar, e alla presenza di un console onorario italiano, che - come sottolineato nel corso dell’incontro - è originario proprio di Terni.

Salinetti: “Un ponte tra le nostre storie”

Anche l’assessore Alessandra Salinetti, che ha accompagnato la consegna della rosa, ha voluto sottolineare la portata del gesto: “È con grande onore che oggi doniamo la Rosa Città di Terni, fiore simbolo del nostro territorio e dell'amore universale, che trova nella figura di San Valentino il suo emblema più alto. Questa rosa vuole rappresentare il valore del dialogo, della cultura e della connessione tra i popoli. Che questa rosa sia un ponte simbolico tra le nostre storie”.

Il maestro Luca Garbini: “A San Valentino si risponde con la cultura, non con la chiusura”

Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa il ruolo del Maestro Luca Garbini, Ambasciatore di San Valentino nel mondo, incarico ricevuto lo scorso febbraio dal Centro Culturale Valentiniano. È stato lui a facilitare il contatto tra l’amministrazione comunale e la comunità italiana di Ushuaia, gettando le basi per un dialogo istituzionale e culturale di lungo periodo.

“La consegna della rosa alla signora Escobar è stata un atto profondamente significativo - ha spiegato-. È grazie alla sua presenza a Terni se abbiamo potuto stabilire un legame diretto tra la nostra città e la capitale della Terra del Fuoco. In un tempo storico segnato da divisioni e contrapposizioni, questo gesto simbolico dimostra che è ancora possibile rispondere con la cultura, con l’apertura, con l’amore come valore universale”.

Garbini ha inoltre sottolineato come il Centro Culturale Valentiniano stia lavorando da anni per ampliare il raggio d’azione della figura di San Valentino, da simbolo religioso a icona culturale condivisa: “L’amore, quando vissuto come bene comune e non come sentimento privato, è forza che unisce. Terni può, e deve, proporsi come capitale di questa visione nel mondo”.

Romilda Mastracchio: “La cultura dell’amore è una presenza viva tutto l’anno”

Presente alla cerimonia anche Romilda Mastracchio, presidente del Centro Culturale Valentiniano, che ha espresso grande soddisfazione per il consolidarsi di questo ponte culturale internazionale.

“Voglio esprimere un sentito ringraziamento al nostro Centro, alle persone che lo animano e agli ambasciatori che ogni anno, con passione e generosità, rappresentano Terni nel mondo. Il nostro impegno non si esaurisce a febbraio: lavoriamo dodici mesi l’anno per promuovere la cultura dell’amore, la memoria dei nostri emigrati e il patrimonio identitario della città”.

A proposito dell’incontro con la delegazione argentina, la presidente ha evidenziato l’importanza del gioco di squadra: “Questo appuntamento è stato reso possibile grazie al maestro Garbini, che ha saputo leggere l’opportunità e concretizzarla. Ma è soprattutto la sinergia con l’amministrazione comunale che ci consente di dare continuità al nostro lavoro. Cultura, istituzioni e cittadini devono camminare insieme, se vogliamo costruire qualcosa che duri nel tempo”.

Un gesto d'amore che parla al mondo partendo da Terni nel nome di San Valentino

La cerimonia si è conclusa con una visita alla Basilica di San Valentino, dove Natalia Escobar è stata accolta dai Frati Carmelitani e dallo stesso Centro Culturale. Un momento raccolto, ma denso di significato, che ha suggellato una giornata capace di riaccendere il valore del legame con le comunità italiane all’estero, e di riportare al centro l’idea che la cultura è il linguaggio più forte che una città possa parlare.

La Rosa di Terni, oggi custodita nella città più a sud del pianeta, è più di un fiore. È un segnale di amicizia che parte dal cuore dell’Umbria e arriva fino alla Terra del Fuoco. Un filo rosso, come i petali della rosa dell'amore, che unisce geografie lontane nel nome dell’amore, della memoria e dell’identità condivisa.

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Federico Zacaglioni
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