Un freno a secco sull’approvazione del nuovo Regolamento delle Entrate, ma con un’accelerazione sulla flessibilità per i contribuenti in affanno. Si è chiusa così, con un rinvio dettato non da uno stallo ma da una precisa volontà politica, la seduta del Consiglio Provinciale di Terni. Al centro del dibattito, la riscossione dei tributi e la necessità di coniugarla con la crisi che stringe famiglie e imprese. La proposta, lanciata dal Presidente della Provincia, Stefano Bandecchi, è netta: aprire la porta a una rimodulazione dei debiti già rateizzati, offrendo una nuova chance a chi dimostra la volontà di pagare ma non riesce a sostenere le scadenze pattuite.

Non è un condono, sottolineano con forza a Palazzo Bazzani, ma uno strumento di gestione del credito più aderente a una realtà sociale in sofferenza. L’innovazione contenuta nelle modifiche proposte da Bandecchi è tecnica ma dal forte impatto sociale: la possibilità, per i contribuenti già in dilazione e incorsi in ritardi, di accedere a una nuova rateizzazione o a una rimodulazione del piano di rientro. Un meccanismo che potrà essere attivato fino a tre volte, per un totale massimo di 72 rate, allungando di fatto il periodo di rientro e abbassando la quota mensile.
“La Provincia deve rendersi disponibile nei confronti dei soggetti che dimostrano volontà di pagare quanto dovuto”, ha dichiarato Bandecchi in aula, fissando il perimetro di un intervento che vuole essere di buon senso amministrativo. “Molte famiglie vivono una situazione di difficoltà e le istituzioni devono saper rispondere con buon senso, responsabilità e vicinanza, senza mai rinunciare alla correttezza amministrativa. Anche oggi abbiamo dato un esempio di buona amministrazione”.
La complessità della materia, che implica una rivisitazione attenta degli aspetti giuridici e contabili, ha convinto l’assemblea a rinviare l’approvazione definitiva del regolamento. Servono ulteriori approfondimenti tecnici per imbastire una norma a prova di ricorso. Un passaggio indietro per andare avanti, secondo la maggioranza, per costruire uno strumento che sia davvero efficace e solidale.
Nel frattempo, il Consiglio ha dato il suo via libera all’adozione dello schema di bilancio di previsione 2026-2028, atto programmatico fondamentale che ora dovrà completare il suo iter attraverso l’esame dell’Assemblea dei Sindaci, convocata per il 23 dicembre, e la successiva approvazione definitiva in Consiglio.
Due binari paralleli, quello della spesa e quello delle entrate, su cui l’amministrazione guidata da Bandecchi cerca di marciare con pragmatismo. Da una parte il disegno triennale delle risorse, dall’altra la ricerca di una chiave più morbida per far affluire quelle stesse risorse nelle casse dell’ente, senza stringere troppo il cappio su chi è già in difficoltà. La sfida è tutta in questo equilibrio.