C’è uno sport che va oltre il risultato, oltre la prestazione, oltre il cronometro. È lo sport che diventa cura, possibilità, rinascita. A Terni, mercoledì scorso, questo messaggio ha preso forma concreta alle Piscine dello Stadio, dove si è svolto l’open day paralimpico Cip-Inail, un appuntamento capace di trasformare una giornata di sport in un’esperienza di condivisione, scoperta e speranza.
Un evento che ha registrato una partecipazione significativa, coinvolgendo numerose persone seguite dall’Inail a seguito di infortuni sul lavoro, accompagnate in un percorso pensato per dimostrare come l’attività sportiva possa rappresentare un tassello fondamentale non solo nella riabilitazione fisica, ma anche nella ricostruzione dell’identità personale e sociale.

L’iniziativa è stata promossa dal Comitato Italiano Paralimpico - Comitato Regionale Umbria, all’interno dell’accordo quadro nazionale Cip-Inail, un progetto che punta a favorire l’avviamento allo sport delle persone con disabilità attraverso esperienze dirette, guidate e multidisciplinari.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di provare diverse discipline paralimpiche, accompagnati da tecnici qualificati e atleti di livello nazionale e internazionale. Dal nuoto alle bocce, dal tiro con l’arco all’apnea sportiva, fino al calcio balilla, ogni attività è stata pensata per valorizzare le potenzialità individuali e abbattere barriere fisiche e mentali.
A rendere ancora più speciale l’open day è stata la presenza di figure di spicco del panorama paralimpico. Tra loro Corrado Montecaggi, campione mondiale di calcio balilla paralimpico, Fabrizio Pagani, atleta paralimpico di apnea, Marco Fuselli, tecnico Fitarco, e gli allenatori e istruttori Carlo Galeazzi e Giada Giacomini per la disciplina natatoria Fisdir.
Presente anche Brutti Umbro, delegato provinciale del Cip Umbria e presidente regionale della Federazione Italiana Bocce, affiancato dall’istruttore Alfio Berrettoni, a testimonianza di un lavoro di squadra che coinvolge federazioni, tecnici e istituzioni.
A tracciare il bilancio dell’iniziativa è stato il presidente del Cip Umbria, Marco Peciarolo, che ha sottolineato il valore simbolico e pratico dell’evento.
“Si tratta del quarto ed ultimo evento dell’anno nell’ambito di questo importante accordo quadro – spiega Marco Peciarolo, presidente del Cip Umbria. Un evento multidisciplinare particolare per promuovere l’inclusione e per far conoscere e provare i diversi sport a tutti e perché no, poter diventare degli atleti”.
Parole che raccontano una visione chiara: lo sport come strumento di integrazione, ma anche come possibile porta d’ingresso verso l’agonismo paralimpico.
Nel corso della giornata è stata annunciata anche l’avvio di una collaborazione tra il mondo sportivo e quello dell’assistenza sanitaria, grazie al coinvolgimento di Aimtes, associazione attiva nel supporto medico agli atleti.
A rappresentarla il presidente Leandro Palomba, la cui presenza ha segnato l’inizio di un percorso condiviso che guarda alla tutela della salute di chi pratica sport in modo continuativo.
“Avere vicino dei professionisti dello sport come quelli di Aimtes ci dà un supporto molto importante” - ha concluso Peciarolo.

All’open day ha partecipato anche l’assessore allo sport del Comune di Terni, Marco Schenardi, che ha voluto ringraziare associazioni, tecnici e volontari impegnati quotidianamente nella promozione dello sport inclusivo.
“Arriverà il giorno in cui si parlerà di sport in generale e non di sport e sport paralimpico come due entità divise” - ha detto.
Un messaggio forte, che guarda a un futuro in cui l’aggettivo “paralimpico” non sarà più una distinzione, ma parte integrante del concetto stesso di sport.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal Cip Umbria alle Piscine dello Stadio di Terni, che hanno ospitato l’evento dimostrando sensibilità e attenzione verso le tematiche dell’inclusione.
“Abbiamo avuto riscontri in termini positivi ed una buona affluenza, sicuramente ripeteremo nei prossimi anni” -- ha concluso Peciarolo.
Segno che l’open day paralimpico non rappresenta un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Un seme piantato nel territorio ternano, destinato a crescere attraverso nuove iniziative, nuovi atleti e una cultura sportiva sempre più aperta e condivisa.
