08 Dec, 2025 - 07:30

Terni, sicurezza antincendio all'ospedale Santa Maria: un cantiere da 1,6 milioni per proteggere pazienti e reparti

Terni, sicurezza antincendio all'ospedale Santa Maria: un cantiere da 1,6 milioni per proteggere pazienti e reparti

Un intervento da un milione e seicentomila euro per mettere una corazza di sicurezza a un ospedale che è la colonna vertebrale del sistema sanitario umbro. Al Santa Maria di Terni sono partiti i lavori per l’adeguamento antincendio dell’intero complesso, un cantiere cruciale finanziato con risorse statali e regionali. Obiettivo: blindare la struttura, garantire la massima protezione per chi ci lavora e ci cura, e aggiornare una sede storica agli standard normativi più rigorosi. Il tutto mentre i reparti, dal pronto soccorso alle sale operatorie, continuano a funzionare a pieno regime.

Un investimento che va oltre la semplice manutenzione. Quella in corso è un’operazione di messa in sicurezza strutturale, il cosiddetto "lotto 2" di un piano pluriennale che mira a rinnovare un presidio essenziale per Terni e l’intera zona. I fondi arrivano dal programma nazionale di edilizia sanitaria, e la macchina amministrativa ha già completato il percorso di gara, curato insieme alla Provincia di Terni nella veste di committenza ausiliaria, per affidare i lavori all’impresa che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa.

I pilastri dell'intervento: dai filtri agli ascensori

I tecnici dell’Azienda Ospedaliera e della Provincia hanno messo a punto un progetto esecutivo che punta a colmare le criticità e a ottenere il rinnovo del Certificato di prevenzione incendi (CPI), un documento vitale per strutture ad alta complessità come un ospedale. Gli interventi non saranno solo una pennellata di vernice ignifuga, ma un potenziamento organico dei sistemi di difesa.

In particolare, i cantieri riguarderanno l’adeguamento dei filtri a prova di fumo e la realizzazione di compartimentazioni REI – barriere tagliafuoco – su diversi livelli dell’ospedale. Si interviene, poi, sui quadri elettrici di emergenza e si potenziano i sistemi di rilevazione e allarme, tutti collegati alla centrale antincendio principale. Un capitolo a parte riguarda la sicurezza degli elevatori, componenti critici per l’evacuazione e il movimento in emergenza.

Casciari: "Un passo concreto verso un ospedale moderno e sicuro"

Il direttore generale Andrea Casciari non nasconde la soddisfazione per l’avvio di un’opera attesa e necessaria. «Questo investimento – spiega – anche considerando il fatto che la nostra struttura è datata, rappresenta un passo concreto verso un ospedale sempre più moderno e sicuro, dove la qualità delle strutture è parte integrante della qualità delle cure offerte ai cittadini». Una dichiarazione che lega indissolubilmente la sicurezza dell’edificio alla buona medicina.

I tempi di realizzazione, come previsto dal capitolato, si aggireranno tra i 18 e i 24 mesi. Un periodo lungo, ma gestito – assicura l’Azienda – con un’organizzazione minuziosa dei cantieri per blocchi funzionali e fasi successive. L’intento è evitare qualsiasi interferenza con l’attività ordinaria, separando i percorsi di maestranze e mezzi da quelli di pazienti e sanitari.

Una strategia più ampia: antisismica, pronto soccorso e nuovi spazi

Il cantiere antincendio non è un’isola. Si inserisce in una strategia di investimenti ben più ampia che sta ridisegnando, pezzo dopo pezzo, il volto del Santa Maria. In parallelo, infatti, proseguono i lavori di miglioramento antisismico della palazzina C, quella che ospita la Neurofisiopatologia, finanziati con circa 1,3 milioni di euro tra fondi PNRR e Piano Nazionale Complementare. Un intervento che prevede rinforzi strutturali e nuovi percorsi di accesso per aumentare la resilienza dell’intero complesso.

Sono già partiti o sono in rampa di lancio, inoltre, il potenziamento del pronto soccorso, la ristrutturazione di alcuni reparti ad alta intensità di cura e la realizzazione di nuovi laboratori e di una UFA (Unità Funzionale Ambulatoriale) dedicata alle chemioterapie. Un mosaico di cantieri che risponde a precise linee di finanziamento Stato-Regione e che mira ad alzare gli standard complessivi del presidio.

Il ruolo della Provincia e il posizionamento nella rete sanitaria regionale

La scelta di affidare la procedura di gara alla Provincia di Terni non è casuale. Sfruttare le sue strutture tecniche specializzate in grandi appalti pubblici serve a ridurre i rischi di contenzioso e a velocizzare le fasi operative, garantendo maggiore trasparenza e competitività. Una collaborazione che funge da moltiplicatore di efficienza per la pubblica amministrazione.

Su un piano più politico, questi massicci investimenti in sicurezza e ammodernamento del Santa Maria assumono un significato particolare. Rafforzano, di fatto, il ruolo dell'area di Colle Obito in una fase in cui si cerca una soluzione alternativa a livello territoriale per la costruzione del nuovo ospedale di Terni come presidio di riferimento sovraprovinciale nell’assetto della rete ospedaliera umbra. Un tema al centro di un acceso dibattito regionale, anche sulla localizzazione. Continuare a investire sul polo di Colle Obito, infatti, è un elemento determinante per garantire la continuità assistenziale. Mentre la Corte dei Conti ha sollevato perplessità sulla sostenibilità di nuovi poli, come quello ipotizzato a Narni-Amelia, consolidare e rendere più sicuro l’ospedale di Terni appare una scelta obbligata. 

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Federico Zacaglioni
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