Al via il cantiere del tratto Monte Romano-Tarquinia della Terni-Orte-Civitavecchia, primo vero passo verso il completamento del corridoio che collegherà l’Umbria all’Aurelia e al porto di Civitavecchia. A pochi giorni dall’apertura dell’area di deposito temporaneo - primo tassello operativo dell’intervento - torna sulla scena l’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche, che esorta la Regione a imprimere maggiore velocità all’opera definita da anni “strategica” per le imprese e per la competitività dell’Umbria meridionale.

La cantierizzazione, per ora, riguarda l’allestimento logistico del sito a ridosso dell’asse stradale esistente, ma segna comunque il primo movimento tangibile verso quel tratto Monte Romano-Tarquinia che costituisce l’ultimo anello prima dell’arrivo all’Aurelia. È un passaggio atteso dal mondo industriale dell’Umbria sud, dalle Acciaierie di Terni fino alla filiera metalmeccanica di Spoleto, e invocato da tutti gli operatori che guardano al porto di Civitavecchia come sbocco naturale verso i mercati internazionali.
Nel suo intervento, Melasecche non usa giri di parole. “Finalmente apre il cantiere a Monte Romano sulla Terni-Civitavecchia”, afferma. Ma subito dopo avverte: “Si tratta ad oggi soltanto di un deposito di materiale per il cantiere vero e proprio che tarda però a partire”.
L’ex assessore rivendica il lavoro svolto nella scorsa legislatura dalla Giunta Tesei che, ricorda, “ha sempre seguito e sollecitato la realizzazione del completamento della SS 675 Umbro Laziale”, e ripercorre anni di incontri in Prefettura, a Viterbo, Tarquinia e Monte Romano, sopralluoghi e tavoli tecnici utili a definire il tracciato dell’ultimo stralcio verso il porto.
Tra i punti più marcati dell’intervento, Melasecche cita gli effetti concreti sull’ecosistema industriale ternano. “Ho sollecitato l’ANAS al consolidamento dei viadotti per consentire ad Arvedi-AST di trasportare su strada i manufatti di grandi dimensioni, lavorazione che impegna circa 300 lavoratori”, spiega.
I lavori per la sostituzione degli impalcati in cemento di tre viadotti sono già avviati, con l’obiettivo di aumentarne la portata e garantire gli spostamenti eccezionali dei prodotti destinati ai mercati esteri. Un nodo critico per un’azienda come Arvedi AST che controlla una propria banchina al Terminal Multipurpose di Civitavecchia e che, dal 2020, ha sperimentato forme di intermodalità treno-nave.
Il completamento della Terni-Civitavecchia non riguarda solo l’industria: l’effetto sul turismo è altrettanto evidente. Il litorale laziale e toscano, da Civitavecchia all’Argentario, rappresenta da sempre il mare di riferimento per l’Umbria meridionale. Con la 675 completata, il tempo di percorrenza verso le spiagge scenderebbe sotto l’ora, con un impatto significativo sull’attrattività turistica e commerciale dell’area.

La parte più politica dell’intervento è rivolta all’attuale Giunta. Melasecche punta il dito contro lo slittamento del cronoprogramma: “Verificare come mai l’appalto assegnato oltre un anno fa stia slittando in modo preoccupante”, chiede, anticipando la presentazione di un’interrogazione all’assessore Enrico De Rebotti.
L’ex assessore allarga poi il campo alle altre opere strategiche che, a suo giudizio, si sarebbero arenate: dal Nodo di Perugia alla stazione della Medio Etruria, dalla stazione dell’aeroporto al termovalorizzatore. “Se questa è la nuova politica che avanza”, afferma, “vedremo tra un anno di quanto l’Umbria sarà costretta a indietreggiare nelle statistiche”.
Il deposito di Monte Romano segna dunque l’inizio materiale di un percorso lungo - e spesso tortuoso - verso una dorsale che l’Umbria attende da decenni. Un’opera che tocca industria, turismo e competitività territoriale, e che ora torna al centro del dibattito politico.
Il cantiere si apre, finalmente. Ma, come ricorda Melasecche, resta ancora molta strada da fare e questa volta non in senso metaforico.
I cantieri, che nel cronoprogramma richiederanno almeno 5 anni di lavori. Il tracciato Magenta ha un costo preventivato di 433 milioni di euro in lavori e un investimento totale di 619 milioni. Il nuovo tratto stradale, lungo circa 11,7 km, si collega al primo stralcio dell'opera e include una serie di gallerie, una naturale e 5 artificiali, 6 viadotti e 3 svincoli.