17 Oct, 2025 - 20:19

Terni rende omaggio ai tre carabinieri caduti nell’esplosione di Castel d’Azzano

Terni rende omaggio ai tre carabinieri caduti nell’esplosione di Castel d’Azzano

La mattina di venerdì 17 ottobre 2025, un momento di profonda commozione ha attraversato la città di Terni. In via Radice, davanti al Comando Provinciale dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno voluto rendere un tributo silenzioso ai tre militari dell’Arma morti tragicamente a Castel d’Azzano, in provincia di Verona.
Le sirene accese, i lampeggianti blu e un minuto di silenzio hanno accompagnato il saluto dei colleghi ternani, un gesto semplice ma dal forte valore simbolico.

Accolti con partecipazione dal Colonnello Antonio De Rosa, comandante provinciale dei Carabinieri di Terni, gli uomini e le donne in divisa hanno voluto testimoniare la vicinanza di tutte le forze dell’ordine del territorio alle famiglie delle vittime e ai colleghi veronesi, uniti nel dolore.

Terni si ferma per i carabinieri caduti a Verona: il tributo delle forze dell’ordine

L’iniziativa, spontanea e condivisa, è nata come segno di solidarietà verso l’Arma dei Carabinieri dopo il drammatico episodio avvenuto nel comune di Castel d’Azzano.

Nel cortile della caserma di Terni, il minuto di raccoglimento ha visto fianco a fianco agenti della Questura e finanzieri, uniti da uno stesso sentimento di rispetto, cordoglio e gratitudine.

Il Colonnello De Rosa ha sottolineato il valore di questo gesto come “testimonianza concreta dello spirito di collaborazione e di fratellanza che lega chi ogni giorno serve lo Stato”.

L’esplosione nel casolare di Castel d’Azzano: tre militari perdono la vita

Il tragico episodio che ha commosso l’Italia è avvenuto il 14 ottobre 2025, quando una squadra di Carabinieri della Compagnia di Villafranca di Verona si è recata in un casolare di campagna per eseguire un provvedimento di sgombero.

All’interno dell’abitazione vivevano tre fratelli, che da tempo si opponevano all’ordine di sfratto. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli occupanti avrebbero deliberatamente saturato di gas l’edificio e innescato l’esplosione al momento dell’arrivo dei militari.

La deflagrazione ha distrutto completamente la casa e ucciso tre carabinieri, oltre a ferire gravemente altri colleghi e due poliziotti giunti sul posto per supporto.

L’inchiesta, affidata alla Procura di Verona, ha già accertato la natura dolosa dell’esplosione, ipotizzando il reato di omicidio plurimo premeditato.

Chi erano i carabinieri morti nell’intervento a Verona

Le vittime erano tre militari esperti, molto stimati all’interno dell’Arma:

  • il Luogotenente Marco Piffari, 49 anni, comandante della Stazione di Buttapietra;

  • il Brigadiere Capo Valerio Daprà, 37 anni, originario del Trentino e padre di due figli;

  • il Carabiniere Scelto Davide Bernardello, 28 anni, il più giovane del gruppo.

Tutti e tre erano impegnati nell’operazione di sfratto e sono stati travolti dalla violenta esplosione mentre tentavano di mettere in sicurezza l’area.
Nei giorni successivi, i loro funerali solenni sono stati celebrati a Padova, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e di centinaia di cittadini comuni. Le bare, avvolte nel tricolore, sono state accolte da un lungo applauso e dalle note del “Silenzio d’ordinanza”.

Il minuto di silenzio a Terni e l’abbraccio delle istituzioni

A Terni, il momento di raccoglimento si è svolto in un silenzio quasi assoluto, interrotto solo dal suono delle sirene e dai lampeggianti accesi delle pattuglie schierate davanti alla caserma.

Alla breve cerimonia hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il prefetto di Terni e i vertici provinciali della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

Un gesto sobrio ma profondamente sentito, che ha voluto rimarcare il legame di solidarietà e cooperazione tra le forze di polizia operanti sul territorio umbro.

Un gesto di unità tra Polizia, Finanza e Arma dei Carabinieri

L’iniziativa di Terni si inserisce nel più ampio moto di cordoglio che ha attraversato tutta l’Italia dopo la tragedia di Verona.

Da nord a sud, nelle caserme e nei comandi provinciali, si sono moltiplicati i momenti di raccoglimento, con bandiere a mezz’asta e sirene accese.
Siamo una sola famiglia, uniti dal dovere e dal sacrificio”, hanno ricordato i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti.

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Francesca Secci
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