Terni si è ritrovata oggi nel segno della musica e della memoria, per rendere omaggio a uno dei suoi figli più amati. In una cerimonia sincera e partecipata, la città ha ricordato Giulio Briccialdi, straordinario musicista dell’Ottocento conosciuto come il “Paganini del flauto”.
L’evento si è svolto venerdì 3 ottobre, prima nella chiesa di Santa Maria del Monumento e poi al cimitero cittadino, alla presenza di cittadini, autorità locali e rappresentanti del mondo musicale. Un momento sentito, in cui passato e presente si sono intrecciati nel nome dell’arte.
Durante la cerimonia è stato inaugurato il restauro della tomba del grande flautista, riportata finalmente al suo antico splendore dopo oltre trent’anni di abbandono. Un gesto di cura e riconoscenza reso possibile grazie alla collaborazione tra il Conservatorio G. Briccialdi e la Fondazione Carit, che hanno restituito dignità a un luogo caro alla memoria collettiva della città.
La mattinata è iniziata nella chiesa di Santa Maria del Monumento con i saluti istituzionali e un’esibizione musicale in onore di Briccialdi. Le note del Quartetto in La maggiore per quattro flauti – composto dallo stesso maestro ternano – hanno risuonato, eseguite dalla professoressa Claudia Bucchini insieme alle sue allieve Valentina Antonelli, Lucrezia Duca e Aurora Sciaboletta. Un pubblico numeroso ha assistito commosso, testimoniando l’affetto della comunità per il suo illustre concittadino.
In seguito, un corteo si è diretto verso il cimitero cittadino. Qui il presidente del Conservatorio, Dario Guardalben, ha rimosso il drappo rosso che copriva la tomba. Il monumento funebre ha riacquistato il decoro originario: la lapide è di nuovo leggibile e l’intera tomba ripulita. Tra applausi e occhi lucidi, la città ha riabbracciato uno dei suoi figli più illustri nel luogo della sua ultima dimora.
Il progetto di restauro è nato su iniziativa del Conservatorio Briccialdi ed è stato realizzato grazie al sostegno economico della Fondazione Carit. L’intervento, condotto in tempi brevi, ha permesso di recuperare uno spazio di grande valore storico per la comunità ternana.
"Quando la scorsa estate ho visto in che condizioni era la tomba, ho sentito il dovere morale di intervenire" ha dichiarato il presidente del Conservatorio, Dario Guardalben, esprimendo orgoglio per il risultato. Grazie alla sinergia tra istituzioni e Fondazione Carit, ha aggiunto, "l’intervento è stato rapido ed efficace". Guardalben ha evidenziato che non si è restituito solo decoro a un monumento, ma si è riaffermato un valore condiviso: la collaborazione.
Anche la Fondazione Carit, rappresentata per l’occasione dall’ex presidente Luigi Carlini, ha sostenuto il progetto. "Abbiamo voluto contribuire a ridare dignità a un luogo che custodisce la memoria di un grande musicista ternano, patrimonio della città e della storia della musica", ha dichiarato Carlini, ribadendo il costante impegno della Fondazione a favore della cultura e della storia locale.
Il tributo a Briccialdi ha assunto un forte valore simbolico per Terni, risvegliando l’orgoglio verso le proprie radici. Michela Bordoni, assessore comunale alla Cultura, ha sottolineato che il restauro della tomba non è soltanto un atto amministrativo, ma "invita a riflettere sul valore della comunità e dell’eredità culturale che condividiamo, come gesto di identità collettiva".
La professoressa Claudia Bucchini ha ricordato la grandezza di Briccialdi: "Era conosciuto come il Paganini del flauto per il suo straordinario virtuosismo". Le sue tournée internazionali e l’invenzione della chiave Briccialdi – tuttora presente nei flauti moderni – testimoniano quanto il suo lascito sia ancora vivo nella musica di oggi.