13 Oct, 2025 - 18:45

Terni, politica in tilt sul nuovo ospedale: coalizioni spaccate e Bandecchi “terzo incomodo” esce dall'angolo

Terni, politica in tilt sul nuovo ospedale: coalizioni spaccate e Bandecchi “terzo incomodo” esce dall'angolo

Tutti divisi alla meta e a beneficiarne è solo Stefano Bandecchi, che recupera la piena agibilità politica e la legittimazione istituzionale - che le opposizioni gli volevano negare - dopo le proteste in assemblea e in piazza contro di lui.

PD e Movimento 5 Stelle hanno disertato l'aula come fanno ormai da settimane per protestare contro le frasi social di Bandecchi sui bambini di Gaza. Ma hanno finito per fare una mossa che somiglia a un autogol e che mostra le crepe di tenuta della coalizione, almeno a Terni e in relazione agli organismi regionali.

Fratelli d'Italia ha continuato la scelta isolazionista, distinguendosi rispetto a Lega e Forza Italia e narrando un accordo Bandeccchi-Proietti, che è sembrato più una fiction a uso e consumo interno che non una solida realtà. Insomma, le coalizioni e le rappresentanze istituzionali si sono spaccate e sono emersi tutti i problemi in casa di centrosinistra e centrodestra per il faccia a faccia tra la governatrice Stefania Proietti e il sindaco Bandecchi.

La presidente del Patto Avanti, infatti, ha confermato la sua partecipazione nonostante le pressioni dei partiti della sua coalizione, mentre il centrodestra si è presentato in ordine sparso e il sindaco è potuto passare al contrattacco. Insomma, il consiglio comunale aperto di Terni sul nuovo ospedale si è trasformato per le opposizioni ternane in una specie di battaglia dove ogni battaglione è andato in campo da solo, senza tattiche e tanto meno strategie E, così, la presidente dell'assemblea Sara Francescangeli (AP) ha infilato la lama senza difficoltà nella piaga degli aventiniani.

Francescangeli: “Un successo per la città, ma grave ferita istituzionale dagli assenti”

La presidente del Consiglio comunale Sara Francescangeli ha definito la seduta “un grande successo per la città”, evidenziando la qualità del dibattito e la partecipazione attiva di associazioni e cittadini, tutti concordi sull’urgenza di una nuova struttura di alta specializzazione capace di salvare vite non solo dei ternani, ma dell’intera provincia.

Francescangeli ha sottolineato con fermezza la grave assenza di parte dell’opposizione: i consiglieri di Fratelli d’Italia, PD e Movimento 5 Stelle hanno scelto di non partecipare, rinunciando a un dibattito che aveva tra i punti centrali il loro stesso documento consiliare. “Si tratta di uno strappo profondo: per alcuni le piccole beghe politiche vengono prima degli interessi di Terni e dei ternani”, ha affermato la presidente, rimarcando la necessità di un lavoro istituzionale serio e condiviso.

PD e M5S scelgono l’Aventino, ma i riferimenti regionali partecipano ai lavori

I gruppi consiliari di PD e Movimento 5 Stelle hanno deciso di non partecipare ai lavori. Tuttavia, la presidente del Patto Avanti si è recata a Terni nonostante le richieste di disertare la seduta, accompagnata dall’assessore dem di Narni Francesco De Rebotti.

In aula era presente anche il consigliere regionale Francesco Filipponi, insieme all’ex assessore regionale Federico Di Bartolo e all’ex dirigente della sanità e DG dell’ospedale Gianni Giovannini, per sostenere il progetto di riqualificazione dello studio di Sandro Corradi, altro pezzo da novanta del PD ternano. Ma i volti di militanti del PD non si limitavano a questi

Nei giorni precedenti, i gruppi consiliari avevano scritto alla presidente Proietti e al segretario regionale Bernardini chiedendo di non partecipare, dopo le manifestazioni di piazza contro Bandecchi, senza ricevere risposta. Il segretario regionale Damiano Bernardini aveva diffuso un comunicato per ribadire che “il nuovo ospedale di Terni è una priorità strategica per la regione. Serve responsabilità, non propaganda”.

I gruppi di centrosinistra hanno spiegato la loro scelta di non partecipare al consiglio comunale aperto come “un atto di coerenza politica e di responsabilità civile”, precisando che non si tratta di voler isolare Terni o di penalizzare i cittadini per le scelte del sindaco. Nel comunicato, viene ribadito il pieno sostegno al percorso tracciato dalla presidente della Regione Stefania Proietti, già illustrato in Terza Commissione e confermato oggi, che definisce “tempi, metodo e obiettivi chiari, rappresentando un cambio di passo rispetto al passato”.

L’assenza è motivata dalle "dichiarazioni del sindaco Bandecchi, in particolare sui bambini palestinesi a Gaza", giudicate “inqualificabili”, che avrebbero creato una condizione di inagibilità politica e di profondo rigetto da parte della città. I gruppi ricordano le centinaia di persone scese in piazza il 4 ottobre per chiedere le dimissioni del sindaco, un segnale della mobilitazione cittadina per riaffermare “un’idea di Terni fondata sul rispetto, la verità e la dignità delle istituzioni”.

Fratelli d’Italia: “Messinscena tra Proietti e Bandecchi, noi restiamo fuori”

Il Coordinamento provinciale e comunale di Fratelli d’Italia e il gruppo consiliare hanno scelto di disertare la seduta, denunciando quella che hanno definito una “messinscena” orchestrata tra la presidente Proietti e il sindaco Bandecchi.

In un comunicato congiunto, FdI ha affermato: “Non parteciperemo a questo teatrino. Sarebbe solo un copione già scritto, in cui si finge di discutere di un progetto che non esiste. La presidente Proietti non ha in mano né un progetto, né una localizzazione, né un piano concreto. Le risorse pubbliche necessarie – circa 500 milioni di euro – non sono state ancora stanziate. Per noi la sanità non può diventare strumento di propaganda politica”.

Il partito ha inoltre evidenziato come il centrosinistra ternano sia stato “smentito e umiliato dalla propria presidente”, che ha deciso di presentarsi in aula non per discutere del progetto, ma per sancire un’intesa personale con il sindaco Bandecchi. “Se la Presidente e il Sindaco vogliono recitare un copione, lo facciano in privato. Noi restiamo fuori fino a quando non ci sarà un progetto serio, trasparente e completo, con tempi e costi definiti”, conclude il comunicato.

Bandecchi esce dall’angolo e capitalizza consenso

INSOMMA, complici il fantoccio appeso a testa in giù del sindaco Bandecchi, che ha fatto storcere il naso a gran parte della città, e una problematica sentita come quella del nuovo ospedale – per il quale sono state raccolte ben 18.000 firme sotto Covid con una petizione che chiedeva più equilibrio nelle cliniche private del territorio umbro – proprio Bandecchi è uscito dall’angolo con una specie di no contest, lasciando le opposizioni in mezzo alle loro contraddizioni interne. Proprio come quando era stato eletto presidente della Provincia di Terni.

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Federico Zacaglioni
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