 
   Una riunione intensa e operativa, convocata dal Prefetto di Terni Antonietta Orlando a Palazzo Bazzani, ha riunito il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione per fare il punto sul nuovo “decreto flussi” 2026-2028.
Al centro dell’incontro, le modifiche introdotte dal Decreto Legge 146 del 3 ottobre 2025 e dal DPCM del 2 ottobre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 ottobre, che ridefiniscono criteri, quote e controlli per l’ingresso regolare di lavoratori stranieri in Italia.
Il Prefetto ha richiamato l’attenzione su un obiettivo chiaro: rendere più efficienti le procedure di ingresso e prevenire abusi nei canali legali di accesso al lavoro.
Il Dl 146/2025 interviene in maniera significativa sulla gestione del fenomeno migratorio, introducendo misure per semplificare e velocizzare le attività degli Sportelli Unici per l’Immigrazione, con l’intento di innalzare il livello di garanzie e trasparenza dei procedimenti.
L’obiettivo è evitare rallentamenti e distorsioni burocratiche, ma anche garantire un controllo più stringente sulle pratiche d’ingresso.
A completare il quadro normativo interviene il DPCM del 2 ottobre 2025, che definisce le nuove quote triennali di ingresso per i lavoratori stranieri - autonomi e subordinati, stagionali e non stagionali - per il periodo 2026-2028.
Le nuove disposizioni intendono rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, distribuendo le quote in modo equilibrato tra i diversi settori produttivi, senza rinunciare ai necessari strumenti di vigilanza.
Durante la riunione, il Prefetto Orlando ha sottolineato l’importanza delle nuove previsioni legislative, evidenziando come alcune norme “siano state pensate per prevenire fenomeni di falsificazione documentale e alterazione del meccanismo di corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro, che potrebbero innescare anomalie suscettibili di sfociare in fattispecie illecite sulle quali è necessario porre specifica attenzione”.
Un passaggio cruciale, che lega l’efficienza amministrativa al controllo del territorio e al rispetto delle regole.
Il Prefetto ha ricordato anche “l’imprescindibile attività di controllo da parte degli organismi preposti” per evitare “possibili strumentalizzazioni dei canali legali di ingresso per lavoro”.

Nel corso dell’incontro, il Prefetto Orlando ha evidenziato il valore del lavoro come elemento determinante per un’integrazione reale e duratura: “Il mondo del lavoro esercita una funzione di volano per l’inserimento dei cittadini stranieri nel territorio provinciale, anche per coloro che sono inseriti nel sistema dell’accoglienza governativa”.
Una riflessione che sposta il baricentro della questione migratoria su un terreno concreto: quello dell’occupazione regolare, delle competenze e del rispetto delle norme.
Il Prefetto ha poi aggiunto: “Il Consiglio Territoriale deve fungere da stimolo per far sì che si abbattano le barriere esistenti nel percorso di una sempre più effettiva e razionale integrazione dei cittadini stranieri nel tessuto sociale locale, promuovendo il ruolo dell’associazionismo e del terzo settore nell’opera di guida e supporto per la popolazione straniera”.
Nel suo intervento, Orlando ha ribadito che l’attività di controllo sul territorio resta una priorità assoluta, sottolineando che occorre “proseguire nell’attività di verifica portata avanti dagli organismi preposti per prevenire e contrastare il fenomeno del lavoro nero”.
Il messaggio che arriva da Palazzo Bazzani è netto: regolarità, trasparenza e integrazione sono le parole chiave del nuovo corso avviato con il Dl 146/2025 e il DPCM 2026-2028.
Un approccio che intende coniugare le esigenze di un sistema produttivo in evoluzione con la tutela dei diritti e la lotta alle distorsioni del mercato del lavoro.
Per Terni, città industriale e in costante dialogo con la sua componente multietnica, la gestione ordinata dei flussi migratori rappresenta una questione strutturale di equilibrio sociale e sviluppo locale.
Il Prefetto ha ribadito che il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione continuerà a essere “un luogo di confronto permanente e di impulso operativo” per garantire che i canali legali di ingresso rimangano strumenti di legalità e integrazione.
L’incontro, chiuso in un clima di collaborazione istituzionale, segna così un passo avanti nella gestione consapevole e trasparente del fenomeno migratorio, con l’impegno di tutte le parti a rafforzare i controlli e sostenere percorsi di inclusione reale nel tessuto economico e sociale della provincia.