Sette persone, tra cittadini italiani e stranieri, sono finite sotto la lente delle forze dell’ordine a Terni nell’ambito di una più ampia operazione di prevenzione della microcriminalità. A coordinarla è la Questura, in sinergia con l'Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo dichiarato di alzare il livello di sicurezza e agire tempestivamente contro chi rappresenta una potenziale minaccia per l’ordine pubblico. I provvedimenti adottati spaziano dagli avvisi orali ai divieti di ritorno, strumenti amministrativi che permettono di intervenire anche in assenza di reati accertati.
In questa nuova fase di controllo, l’attenzione si è concentrata su soggetti già noti alle forze dell’ordine per comportamenti considerati pericolosi o contrari alle regole della civile convivenza. Le misure adottate si inseriscono in una strategia precisa: disincentivare la presenza stabile di figure problematiche nei centri più esposti a fenomeni di insicurezza urbana. La Divisione Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente Sposi, ha predisposto interventi calibrati per impedire che situazioni potenzialmente esplosive sfuggano al controllo.
Tra i destinatari degli avvisi orali figurano due cittadini nordafricani e un italiano di seconda generazione, tutti residenti a Terni e già segnalati per condotte inadeguate. A loro si aggiungono quattro individui, tra cui tre cittadini peruviani, colpiti da divieti di ritorno in vari comuni della provincia come Orvieto, Giove e lo stesso capoluogo. Le motivazioni sono legate a precedenti per reati contro il patrimonio e a reiterati episodi di disturbo della quiete pubblica.
L’uso del divieto di ritorno si conferma un deterrente importante per evitare il radicamento di comportamenti illeciti. Analoghi provvedimenti hanno riguardato soggetti già coinvolti in furti o danneggiamenti, che ora non potranno più accedere ai comuni interessati per un periodo stabilito.
Nel frattempo, sempre a Terni, la Questura ha eseguito un'espulsione dal territorio nazionale nei confronti di un trentenne tunisino con numerosi precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo, una volta scontata la pena nel carcere di Sabbione, è stato preso in carico dall'Ufficio Immigrazione, diretto dal sostituto commissario Massimo Ruggeri, e accompagnato alla frontiera per il rimpatrio immediato.
Anche nel resto dell'Umbria le forze dell'ordine restano in allerta. A Perugia, durante un controllo nel quartiere Fontivegge, un giovane colombiano di 21 anni è stato trovato in possesso di anfetamina, nascosta tra gli abiti. Già irregolare sul territorio nazionale, il ragazzo è stato deferito all'autorità giudiziaria e successivamente destinato al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Bari in vista del rimpatrio.
A Foligno, invece, è stato arrestato un cittadino georgiano di 31 anni che era tornato illegalmente in Italia nonostante un'espulsione già eseguita nel 2022 con divieto di reingresso per cinque anni. L'uomo, già noto per reati contro il patrimonio, è stato fermato all'interno di un supermercato insieme a un complice, mentre cercava di mettere a segno un nuovo furto. La rete di vigilanza interna tra i punti vendita ha permesso di identificarli e bloccarli prima che colpissero di nuovo.
"Continua il lavoro di contrasto alla criminalità e di tutela del tessuto sociale", ha dichiarato il Questore di Terni, Bruno Abenante, sottolineando il valore degli strumenti amministrativi anche in assenza di reati penali.
L’azione delle autorità non si limita all’emissione dei provvedimenti: è già stato annunciato che nei prossimi giorni le attività di controllo saranno ulteriormente rafforzate, con pattugliamenti più frequenti e presidi mirati nelle aree sensibili. Il lavoro congiunto tra Polizia di Stato, Carabinieri e istituzioni locali punta a mantenere alta l’attenzione e a scoraggiare nuove forme di illegalità, contribuendo a creare un clima di maggiore fiducia nei confronti delle forze dell’ordine.