Terni accelera sul fronte della sicurezza urbana. Il Prefetto Antonietta Orlando e il Sindaco Stefano Bandecchi hanno varato il protocollo “Mille occhi sulla città”, uno strumento che introduce un modello operativo fondato sulla cooperazione strutturata tra Forze dell’ordine e Istituti di vigilanza privata. Una scelta strategica che mira a rendere più capillare il controllo del territorio e a migliorare la vivibilità complessiva della città. Un punto chiave lo ha ribadito il Prefetto, definendo il progetto “un modello di cooperazione integrata volto non solo al contrasto della criminalità diffusa ma anche al miglioramento delle condizioni di vivibilità e qualità della vita dei cittadini”.

La firma in Prefettura, avvenuta alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’ordine, segna l’avvio operativo di un sistema di vigilanza integrata che mette in rete pattuglie pubbliche e private. Il protocollo, costruito sulla cornice del modello nazionale predisposto dal Ministero dell’Interno, affida agli istituti privati compiti precisi di osservazione e segnalazione, con procedure uniformate e collegamenti diretti alle centrali operative di Polizia e Carabinieri.
Un elemento centrale dell’accordo è l’equilibrio delle funzioni: nessuna attività di polizia viene delegata agli operatori privati. A ricordarlo è stata la stessa Prefetta Orlando, sottolineando come “l’iniziativa, escludendo l’esercizio di funzioni attive di polizia che restano di esclusiva competenza delle Forze dell’ordine, mira a favorire la collaborazione tra pubblico e privato nella tutela della sicurezza urbana”.
Le pattuglie degli istituti di vigilanza, già attive sul territorio per compiti ordinari, diventano così una risorsa aggiuntiva per intercettare situazioni anomale, episodi di microcriminalità, fenomeni di degrado urbano e contesti potenzialmente critici che richiedano un intervento tempestivo delle forze pubbliche.
Nel presentare l’accordo, il Prefetto Orlando ha ampliato la visione strategica dell’iniziativa, richiamando il valore della complementarità tra pubblico e privato. Nel suo intervento ha ricordato che “il protocollo non si limita a intervenire sul fronte del crimine ma sostiene il miglioramento della vivibilità urbana, valorizzando la presenza sul territorio di operatori che possono contribuire all’individuazione dei fattori di rischio”.

Un passaggio ulteriore è stato dedicato alla fiducia istituzionale: “La sicurezza è un bene comune che richiede responsabilità condivise. Questo strumento permette di moltiplicare la capacità di osservazione senza alterare gli equilibri istituzionali, creando un ecosistema di prevenzione più moderno e più efficace”.
Le parole delil Prefetto delineano con nettezza l’impianto culturale del progetto, che considera la sicurezza non soltanto un tema di ordine pubblico ma un elemento strutturale della qualità della vita. Il potenziamento della rete informativa e la presenza coordinata sul territorio ne sono il fulcro operativo.
Il protocollo potrebbe essere proposto anche ad altri Comuni della provincia, con l’obiettivo di creare una rete coordinata e un linguaggio operativo omogeneo. La logica è semplice: i fenomeni legati alla criminalità diffusa non rispettano i confini amministrativi, e una risposta territoriale integrata diventa più efficace e più leggibile dai cittadini.
Per Terni l’intesa rappresenta un passo avanti significativo. Il modello “Mille occhi sulla città” si inserisce nelle politiche locali di prevenzione come strumento concreto, verificabile e immediatamente attivabile. La città punta così a consolidare un presidio più costante degli spazi urbani e una maggiore continuità nel flusso delle segnalazioni utili alle indagini.
Adesso si apre la fase operativa, quella in cui verrà misurata la capacità del sistema di migliorare il monitoraggio, intercettare precocemente le criticità e rendere la città più vivibile. Una scommessa che, nelle intenzioni dei firmatari, mira a restituire fiducia, presenza e ordine.