Il calcio come linguaggio universale di emozioni, memoria e comunità. Si è chiusa con grande partecipazione e profonda commozione la prima edizione del Memorial Ilaria Sula, torneo giovanile dedicato alla ragazza ternana vittima di femminicidio. Una tragedia che ha scosso la città e che, attraverso lo sport, ha trovato un modo per trasformarsi in occasione di ricordo, sensibilizzazione e speranza.
Sul terreno dell’impianto di Cardeto, gremito di famiglie, giovani calciatori e appassionati, si sono sfidate le categorie Under 10 e Under 11, regalando un pomeriggio fatto di sorrisi, passione e fair play. In campo ha prevalso il Campitello, che si è aggiudicato la vittoria finale, davanti alla Ternana Women seconda classificata e all’Amerina, terza sul podio. Ma, al di là dei risultati, la vera vittoria è stata il messaggio forte e condiviso lanciato da tutti i presenti: lo sport può e deve essere uno strumento per dire “no” alla violenza.
Il momento più intenso si è consumato fuori dal campo. Alle 17:30, sul palco allestito nell’area antistante la Chiesa del Carmine, è stata consegnata ai genitori di Ilaria una targa ricordo, simbolo di un abbraccio collettivo che ha unito sport, istituzioni e comunità. Applausi, emozione e silenzio hanno accompagnato l’istante in cui il ricordo privato si è trasformato in gesto pubblico, con lo sport a farsi ponte di solidarietà.
La presenza delle ragazze della prima squadra della Ternana Women ha reso ancora più significativo il momento: calciatrici che si sono fatte testimoni di un messaggio di rispetto e uguaglianza, al fianco delle nuove generazioni che muovono i primi passi nel calcio.
La risposta delle società è stata corale e decisa. Ben nove squadre hanno accettato l’invito, a testimonianza della sensibilità del movimento calcistico giovanile ternano e umbro:
Un mosaico di realtà che, insieme, ha dato vita a una giornata di sport e memoria. Per i ragazzi in campo l’occasione di misurarsi con i coetanei si è intrecciata con la responsabilità di portare avanti un messaggio più grande di una semplice partita.
Il Memorial Ilaria Sula è stato molto più di un torneo giovanile. È stato un esempio concreto di come il calcio sappia assumere un ruolo sociale, educativo e culturale. In un periodo storico in cui i numeri della violenza sulle donne continuano a preoccupare, un evento del genere diventa simbolo di un impegno condiviso: parlare ai giovani, formarli non solo come atleti ma come cittadini.
Il calcio, soprattutto a livello di base, ha una forza dirompente: entra nelle scuole, nelle famiglie, nelle piazze. Tornei come questo trasformano la memoria dolorosa in occasione di comunità, ricordando che il rispetto parte dal gioco e dalle regole semplici del campo. Non a caso, gli organizzatori hanno voluto coinvolgere le categorie Under 10 e 11, quelle in cui si costruisce l’identità dei piccoli calciatori.
La cornice dell’impianto di Cardeto ha esaltato lo spirito della manifestazione. Genitori, allenatori, dirigenti e semplici cittadini si sono stretti intorno al ricordo di Ilaria, trasformando il torneo in una festa popolare. Non sono mancati momenti di commozione, ma anche risate, incitamenti e applausi per i piccoli protagonisti in campo. Il messaggio è arrivato forte: lo sport a Terni è vivo, partecipa, si fa portatore di valori. Una città che attraverso il calcio ha voluto dire “basta” alla violenza e ribadire il diritto delle nuove generazioni a crescere in un contesto di uguaglianza e rispetto.
Quella appena conclusa è stata la prima edizione del Memorial Ilaria Sula, ma già si guarda avanti. Gli organizzatori hanno espresso l’intenzione di rendere il Memorial un evento fisso nel calendario sportivo ternano, capace di crescere anno dopo anno, magari ampliando categorie e coinvolgendo sempre più realtà. L’obiettivo è chiaro: mantenere vivo il ricordo di Ilaria e trasformarlo in motore di iniziative concrete per i giovani e per la comunità.