04 Nov, 2025 - 14:00

Terni, l'ex candidato sindaco del centrodestra Masselli a rischio decadenza dal consiglio comunale: possibile surroga con Maggiora (Lega)

Terni, l'ex candidato sindaco del centrodestra Masselli a rischio decadenza dal consiglio comunale: possibile surroga con Maggiora (Lega)

Orlando Masselli, funzionario di banca, ex esponente di primo piano di Fratelli d'Italia e vicesindaco della giunta Latini, ma soprattutto candidato a sindaco della coalizione alle ultime elezioni amministrative, poi sconfitto da Stefano Bandecchi al ballottaggio, potrebbe essere costretto a lasciare il suo scranno in consiglio comunale. Masselli, che aveva aderito al gruppo FDI, era poi passato al gruppo misto, dopo l'alleanza della coalizione di centrodestra con Alternativa Popolare alle ultime elezioni regionali.

A originare la vicenda una richiesta di verifica delle assenze consecutive del consigliere Masselli dall'assemblea cittadina da parte proprio di un consigliere comunale di Alternativa Popolare (AP), che avrebbe interessato l'ufficio di presidenza del consiglio ternano. Orlando Masselli, infatti, secondo quanto si è appreso dopo una serie di riunioni dell'organismo che guida i lavori dell'assemblea cittadina, sarebbe stato assente - secondo la segnalazione ufficiale - per sei riunioni consecutive del consiglio comunale, facendo scattare la "tagliola" prevista dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), all'articolo 43 comma 4.

Il dossier nelle mani del vicepresidente Federighi, cosa prevedono legge e Statuto comunale

In particolare, la normativa dispone che lo statuto comunale debba stabilire i casi di decadenza dalla carica di consigliere per la mancata partecipazione alle sedute del consiglio comunale, garantendo sempre al consigliere il diritto a far valere le cause giustificative delle assenze. In pratica, l'assenza ingiustificata e reiterata alle sedute può portare alla decadenza dalla carica di consigliere, ma prima di arrivare a questa sanzione, deve essere previsto uno specifico procedimento nel quale il consigliere ha il diritto di giustificare le assenze.

La presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli, ex assessore al personale della giunta Latini, quando militava nella Lega, che venne sfiduciata dopo appena tre mesi, ha deciso di affidare il dossier al suo vice Raffaello Federighi, per evitare strumentalizzazioni e personalizzazioni della vicenda, ma per cautela e rispetto istituzionale ha informato dell'apertura della pratica il prefetto di Terni Antonietta Orlando, come rappresentante del Governo sul territorio.

La procedura di decadenza: i passaggi burocratici e politici che potrebbero mettere fine al mandato di Masselli

Nel caso del Comune di Terni, lo statuto comunale dispone che i consiglieri che non intervengono a cinque sedute consecutive del consiglio comunale senza giustificato motivo sono dichiarati decaduti. La decadenza viene pronunciata dal Consiglio Comunale solo dopo almeno dieci giorni dalla notifica al consigliere interessato della contestazione delle assenze non giustificate, durante i quali il consigliere può presentare le proprie giustificazioni. Il Consiglio valuta poi tali giustificazioni e decide con votazione segreta se pronunciarsi per la decadenza. In caso di decadenza, si procede alla surroga del consigliere decaduto con il primo dei non eletti. In questo caso, non della lista di appartenenza, perché Orlando Masselli ha avuto diritto all'ingresso in consiglio come candidato sindaco non eletto al ballottaggio.

Al suo posto, dunque, entrerebbe in consiglio comunale il segretario comunale della Lega, Devid Maggiora, primo dei non eletti in base alla ripartizione dei seggi sulla scorta della legge elettorale. La procedura però non è semplice. Una volta ricevute le giustificazioni di Masselli, l'Ufficio di presidenza chiederà il voto del consiglio comunale per l'eventuale inserimento del punto sulla decadenza all'ordine del giorno del consiglio comunale e, successivamente, si procederà al voto segreto di merito. Le giustificazioni accettabili possono essere motivi di malattia, impegni inderogabili (un legittimo impedimento), congedi autorizzati o altre cause ritenute valide, escludendo assenze per motivi futili, impegni lavorativi (il TUEL consente i permessi per ragioni di rappresentanza politica) o disinteresse per il mandato -

Il precedente di Josè Maria Kenny e le implicazioni legali per l’amministrazione comunale

L'uscita di scena di Masselli non sarebbe la prima di uno dei candidati a sindaco dell'ultima tornata elettorale. In passato, infatti, si era dimesso il candidato sindaco del centrosinistra Josè Maria Kenny per impegni lavorativi all'estero, sostituito in consiglio dall'attuale capogruppo PD Emidio Mattia Gubbiotti. Proprio Kenny era stato al centro di un caso simile. La sua assenza ripetuta alle sedute del consiglio era stata infatti stigmatizzata in aula dal vice sindaco Riccardo Corridore (che non è consigliere), ma il conteggio delle assenze non era mai stato richiesto ufficialmente all'ufficio di presidenza da alcun consigliere.

In questo caso, invece, la presidenza del consiglio comunale è obbligata dalla legge ad affrontare la vicenda innescata da una richiesta ufficiale proveniente da un consigliere comunale. Soprassedere a questa verifica potrebbe portare, infatti, a conseguenze di carattere penale configurandosi come un'omissione d'atti d'ufficio. Insomma, una questione delicata sotto tutti i profili, della quale si stanno occupando anche la segretaria generale del Comune, Iole Tommasini, e gli uffici di supporto agli organi politici dell'amministrazione comunale per la redazione di pareri a supporto della procedura.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE