23 Oct, 2025 - 21:20

Terni, l'ex sindaco Latini e Pastura (FDI) invocano il dialogo per salvare lo Stadio-Clinica. Il Patto Avanti li gela: “È un’operazione speculativa”

Terni, l'ex sindaco Latini e Pastura (FDI) invocano il dialogo per salvare lo Stadio-Clinica. Il Patto Avanti li gela: “È un’operazione speculativa”

L’ex sindaco Leonardo Latini torna sulla scena politica cittadina con un appello chiaro: evitare che il progetto Stadio-Clinica di Terni diventi un terreno di scontro istituzionale tra Comune di Terni e Regione Umbria. “Nel progetto Stadio-Clinica ci ho sempre creduto, tantissimo”, ha ricordato Latini, sottolineando come durante la sua amministrazione il Consiglio comunale avesse dichiarato il pubblico interesse “a tempo di record, nel maggio 2021”.

L’ex primo cittadino, oggi esponente della Lega, ha ripercorso le tappe del progetto, ricordando la delusione per gli esiti della conferenza dei servizi del 2022 ma anche gli sforzi compiuti per ricucire il dialogo con la Regione Umbria. “Fu la prima volta che la Regione Umbria cambiò davvero rotta su Terni per la sanità, sia pubblica che privata”, ha aggiunto, invitando oggi le istituzioni a recuperare spirito di collaborazione.

“Siamo a un punto cruciale: o troviamo un accordo sensato, o finiamo per far degenerare tutto in una guerra che rischia di affossare l’intero progetto”, ha avvertito Latini, lanciando un appello diretto: “Occorre mettersi a tavolino, tra istituzioni, con la giusta serietà e competenza, per capire se c’è ancora la volontà della Regione di venire incontro alle necessità di Terni. Ma per farlo serve mettere gli interessi della città davanti a quelli delle fazioni. Facciamolo per Terni".

Pastura: “Un tavolo Comune-Regione per sbloccare lo Stadio-Clinica”

Sulla stessa linea anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Roberto Pastura, che ha annunciato la presentazione di un atto di indirizzo in Consiglio comunale per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico-istituzionale Comune-Regione. “Il progetto integrato dello stadio e della clinica privata, frutto di un lungo percorso amministrativo iniziato nel 2021, non può essere ridotto a un terreno di scontri istituzionali”, ha dichiarato Pastura.

Il capogruppo di FdI ha rimarcato che “Terni attende da troppo tempo delle risposte e di capire se ci sono i presupposti per concretizzare quanto avviato”. Secondo Pastura, la città ha bisogno “di un nuovo ospedale pubblico ma anche di un nuovo stadio, che può essere realizzato insieme a una clinica moderna”, sottolineando come i tre tasselli, ospedale, clinica e impianto sportivo, “non si escludano a vicenda ma possano convivere in un disegno di sviluppo coerente e sostenibile”.

“La città non può assistere a un braccio di ferro politico tra Sindaco e Presidente di Regione”, ha aggiunto, auspicando che “Comune e Regione tornino a dialogare in modo costruttivo, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze”.

“Presenteremo un atto di responsabilità e di equilibrio - ha concluso - per dare seguito al percorso fin qui portato avanti, che non ha bisogno né di demagogia né di scontri istituzionali ma di confronto e collaborazione affinché tutto possa procedere nel rispetto delle norme.”

Il Patto Avanti replica: “Speculazione edilizia, fondi sottratti alla sanità pubblica e rischio per lo stadio”

Il tentativo di Latini e Pastura di ricomporre le tensioni non ha trovato sponda nel Patto Avanti di Terni, la coalizione di centrosinistra che riunisce Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. In un comunicato congiunto, le tre forze politiche respingono le aperture, parlando apertamente di “operazione speculativa” e di “forzatura della legge al servizio di interessi privati”.

Il Patto Avanti ha espresso “pieno sostegno e solidarietà ai due assessori regionali ternani, Thomas De Luca e Francesco De Rebotti”, difesi dopo le polemiche seguite all’impugnativa della Giunta regionale contro la delibera del Comune di Terni. “La decisione della Regione è stata un atto dovuto a tutela dell’interesse dei cittadini”, si legge nella nota, che accusa il Comune di aver voluto aggirare le prescrizioni relative agli 80 posti letto in convenzione per la clinica privata.

Centrosinistra: “Lo stadio deve restare dei ternani, non merce di scambio”

Secondo il centrosinistra, la convenzione tra Comune di Terni e Stadium Spa (Ternana Calcio) trasferisce sulla collettività i rischi economici del progetto. “Se la clinica non dovesse ottenere gli 80 posti letto, l’equilibrio finanziario crollerebbe e il Comune si troverebbe a dover pagare fino a 44 milioni di euro per uno stadio da 18 mila posti, sovradimensionato rispetto a una media spettatori di 4.000 tifosi a partita”, si legge nella nota, che parla di “meccanismo perverso che socializza le perdite e privatizza i profitti”.

Non meno duro l’attacco sul piano sanitario: “Gli 80 posti letto che garantirebbero la sostenibilità della clinica privata sono stati sottratti alla sanità pubblica umbra, non alle cliniche perugine come sostiene certa destra. Si tratta di uno spostamento di risorse dal pubblico al privato, in una regione che affronta già un deficit sanitario di oltre 200 milioni di euro.

Il Patto Avanti richiama infine l’attenzione sul rischio per il patrimonio cittadino, sostenendo che “l’attuale convenzione prevede che la clinica possa essere costruita anche se lo stadio non verrà completato”. Questo, scrivono, “espone Terni al pericolo di un cantiere bloccato e di uno stadio a metà”.

“Lo stadio Libero Liberati deve restare dei ternani e non diventare merce di scambio in un’operazione speculativa”, conclude la nota, auspicando “una visione di sviluppo urbano condivisa, che metta al centro la città, i cittadini e l’interesse pubblico”.

L’ex sindaco Leonardo Latini torna sulla scena politica cittadina con un appello chiaro: evitare che il progetto Stadio-Clinica di Terni diventi un terreno di scontro istituzionale tra Comune di Terni e Regione Umbria. “Nel progetto Stadio-Clinica ci ho sempre creduto, tantissimo”, ha ricordato Latini, sottolineando come durante la sua amministrazione il Consiglio comunale avesse dichiarato il pubblico interesse “a tempo di record, nel maggio 2021”.

L’ex primo cittadino, oggi esponente della Lega, ha ripercorso le tappe del progetto, ricordando la delusione per gli esiti della conferenza dei servizi del 2022 ma anche gli sforzi compiuti per ricucire il dialogo con la Regione Umbria. “Fu la prima volta che la Regione Umbria cambiò davvero rotta su Terni per la sanità, sia pubblica che privata”, ha aggiunto, invitando oggi le istituzioni a recuperare spirito di collaborazione.

“Siamo a un punto cruciale: o troviamo un accordo sensato, o finiamo per far degenerare tutto in una guerra che rischia di affossare l’intero progetto”, ha avvertito Latini, lanciando un appello diretto: “Occorre mettersi a tavolino, tra istituzioni, con la giusta serietà e competenza, per capire se c’è ancora la volontà della Regione di venire incontro alle necessità di Terni. Ma per farlo serve mettere gli interessi della città davanti a quelli delle fazioni. Facciamolo per Terni.”

Pastura: “Un tavolo Comune-Regione per sbloccare lo Stadio-Clinica”

Sulla stessa linea anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Roberto Pastura, che ha annunciato la presentazione di un atto di indirizzo in Consiglio comunale per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico-istituzionale Comune–Regione. “Il progetto integrato dello stadio e della clinica privata, frutto di un lungo percorso amministrativo iniziato nel 2021, non può essere ridotto a un terreno di scontri istituzionali”, ha dichiarato Pastura.

Il capogruppo di FdI ha rimarcato che “Terni attende da troppo tempo delle risposte e di capire se ci sono i presupposti per concretizzare quanto avviato”. Secondo Pastura, la città ha bisogno “di un nuovo ospedale pubblico ma anche di un nuovo stadio, che può essere realizzato insieme a una clinica moderna”, sottolineando come i tre tasselli – ospedale, clinica e impianto sportivo“non si escludano a vicenda ma possano convivere in un disegno di sviluppo coerente e sostenibile”.

“La città non può assistere a un braccio di ferro politico tra Sindaco e Presidente di Regione”, ha aggiunto, auspicando che “Comune e Regione tornino a dialogare in modo costruttivo, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze”.

“Presenteremo un atto di responsabilità e di equilibrio – ha concluso – per dare seguito al percorso fin qui portato avanti, che non ha bisogno né di demagogia né di scontri istituzionali ma di confronto e collaborazione affinché tutto possa procedere nel rispetto delle norme.”

Il Patto Avanti replica: “Speculazione edilizia, fondi sottratti alla sanità pubblica e rischio per lo stadio”

Il tentativo di Latini e Pastura di ricomporre le tensioni non ha trovato sponda nel Patto Avanti di Terni, la coalizione di centrosinistra che riunisce Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. In un comunicato congiunto, le tre forze politiche respingono le aperture, parlando apertamente di “operazione speculativa” e di “forzatura della legge al servizio di interessi privati”.

Il Patto Avanti ha espresso “pieno sostegno e solidarietà ai due assessori regionali ternani, Thomas De Luca e Francesco De Rebotti”, difesi dopo le polemiche seguite all’impugnativa della Giunta regionale contro la delibera del Comune di Terni. “La decisione della Regione è stata un atto dovuto a tutela dell’interesse dei cittadini”, si legge nella nota, che accusa il Comune di aver voluto aggirare le prescrizioni relative agli 80 posti letto in convenzione per la clinica privata.

Centrosinistra: “Lo stadio deve restare dei ternani, non merce di scambio”

Secondo il centrosinistra, la convenzione tra Comune di Terni e Stadium Spa (Ternana Calcio) trasferisce sulla collettività i rischi economici del progetto. “Se la clinica non dovesse ottenere gli 80 posti letto, l’equilibrio finanziario crollerebbe e il Comune si troverebbe a dover pagare fino a 44 milioni di euro per uno stadio da 18 mila posti, sovradimensionato rispetto a una media spettatori di 4.000 tifosi a partita”, si legge nella nota, che parla di “meccanismo perverso che socializza le perdite e privatizza i profitti”.

Non meno duro l’attacco sul piano sanitario: “Gli 80 posti letto che garantirebbero la sostenibilità della clinica privata sono stati sottratti alla sanità pubblica umbra, non alle cliniche perugine come sostiene certa destra. Si tratta di uno spostamento di risorse dal pubblico al privato, in una regione che affronta già un deficit sanitario di oltre 200 milioni di euro.

Il Patto Avanti richiama infine l’attenzione sul rischio per il patrimonio cittadino, sostenendo che “l’attuale convenzione prevede che la clinica possa essere costruita anche se lo stadio non verrà completato”. Questo, scrivono, “espone Terni al pericolo di un cantiere bloccato e di uno stadio a metà”.

“Lo stadio Libero Liberati deve restare dei ternani e non diventare merce di scambio in un’operazione speculativa”, conclude la nota, auspicando “una visione di sviluppo urbano condivisa, che metta al centro la città, i cittadini e l’interesse pubblico”.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE