La bandiera a scacchi sventola anche fuori dai circuiti. A Terni, non è un traguardo di gara, ma un segno di memoria e riconoscenza. Il Consiglio comunale ha dato il via libera, con 26 voti favorevoli, all’atto di indiricco per l'intitolazione del nuovo PalaSenio a Mirko Giansanti, asso ternano delle due ruote scomparso prematuramente.
La proposta, firmata da Mirko Presciuttini di Alternativa Popolare, ha trovato un ampio consenso trasversale. Un gesto che riconsegna al quartiere San Giovanni-Cospea, dove Giansanti è cresciuto, un simbolo sportivo dal volto noto e indimenticato.
La decisione - come detto - nasce da un atto di indirizzo presentato in aula da Presciuttini, che ha ricordato come “intitolare il palazzetto a Giansanti significa restituire visibilità e dignità alla memoria di un campione che ha dato lustro alla città di Terni, diventando un esempio per i giovani e i praticanti degli sport motoristici”. La proposta - ha sottolineato il consigliere di AP - è stata accolta con favore non solo in aula, ma anche tra i cittadini, le associazioni sportive e la famiglia Giansanti.
Un sostegno emotivo ma anche politico, che ha coinvolto voci trasversali. Marco Cecconi (Fratelli d’Italia) ha ricordato l’importanza del legame tra Giansanti e la città: “Una figura che rappresenta la più alta espressione sportiva della nostra terra nel motociclismo, un secondo posto al mondiale che è già storia”. Un ricordo personale, il suo, commosso e legato anche alla figura del padre Fosco Giansanti, anch’egli pilota e custode della passione di famiglia, in una piccola officina di via Carrara dove sono conservate le motociclette storiche. Cecconi ha avanto una proposta alternativa, che non è stata presa in considerazione dal consiglio, di intitolare al centauro ternano uno dei piazzali adiacenti allo stadio Liberati e alla rotonda Pileri, per continuare l'ideale viale dei Campioni che parte da viale Borzacchini.
Anche Francesco Maria Ferranti (Forza Italia) ha rilanciato: “Oltre a celebrare l’uomo e lo sportivo, cogliamo l’occasione per valorizzare di più il mondo del motociclismo e dell’automobilismo ternano”, sottolineando il ruolo storico e identitario di queste discipline in città.
Nel dibattito consiliare, è emersa una questione parallela: la necessità di una sede adeguata per il Museo del Moto Club Terni, oggi ospitato in spazi ristretti. “Il patrimonio sportivo motoristico della città merita una cornice più dignitosa”, ha dichiarato Ferranti, proponendo all’Amministrazione comunale un impegno concreto per garantire una struttura pubblica in grado di ospitare moto e auto d’epoca, documentazione e cimeli, già riconosciuti come sito museale dalla Regione Umbria.
L’assessore allo Sport, Marco Schenardi, ha raccolto la sollecitazione, garantendo l’apertura di un tavolo tecnico per individuare “un locale comunale idoneo che rispecchi le esigenze del Moto Club e di tutte le realtà motoristiche locali”. Un percorso, ha spiegato l’assessore, tutt’altro che semplice ma necessario, anche alla luce delle potenzialità educative e turistiche della struttura.
Nel frattempo, il Comune conferma l’impegno per il completamento della procedura di intitolazione del PalaSenio, che dovrà passare per l’autorizzazione della Prefettura, come previsto dalla normativa. Una formalità che, dopo il voto compatto del consiglio, appare ormai in discesa.
Un gesto simbolico che va oltre lo sport, ha sottolineato Elena Proietti Trotti (Fratelli d’Italia): “Finalmente un impianto dedicato a una figura dei nostri tempi, che abbiamo conosciuto, amato e che continua a ispirare gli amanti delle due e quattro ruote”. E ancora: “In un quartiere che sta rinascendo dopo anni di abbandono, il nome di Mirko potrà rappresentare un riscatto, un faro per tutta la comunità”.
La vicenda ha riacceso anche il dibattito più ampio sulla promozione dello sport a Terni. “Servono più risorse, più comunicazione e più visione”, ha affermato Schenardi, lamentando un certo disinteresse della stampa locale verso iniziative sportive diverse dal calcio. Ma l’intitolazione del PalaSenio sembra essere il primo passo di un percorso più ambizioso.
Perché la memoria corre veloce. E a Terni, finalmente, ha trovato una pit lane degna del suo campione.