26 Nov, 2025 - 16:00

Terni, imprenditore abbandona 1.200 metri cubi di rifiuti a Sabbione: scatta la denuncia

Terni, imprenditore abbandona 1.200 metri cubi di rifiuti a Sabbione: scatta la denuncia

A Terni, nell’area industriale di Sabbione, i Carabinieri Forestali hanno scoperchiato una vicenda che sembra uscita da un manuale di illegalità ambientale. Un grande piazzale, apparentemente sistemato con materiale inerte, nascondeva in realtà oltre 1.200 metri cubi di rifiuti speciali abbandonati sotto forma di riempimento. Un caso che riaccende i riflettori su un fenomeno purtroppo diffuso: l’uso di scarti edilizi senza alcuna tracciabilità, spacciati per materiali “riciclati”, con l’obiettivo di eludere la normativa italiana sui rifiuti.

L’indagine: tecnologia, precisione e un lavoro investigativo complesso

L’intervento del N.I.P.A.A.F. di Terni è scattato dopo una serie di verifiche mirate, condotte con una metodologia quanto mai avanzata per un’indagine ambientale. I militari, infatti, hanno utilizzato un sistema GNSS di ultima generazione, una tecnologia in grado di rilevare con estrema precisione la composizione e l’estensione delle aree indagate. Non si tratta di una semplice ricognizione: gli operatori sono specificatamente formati sia all’uso del dispositivo sia all’elaborazione dei dati attraverso software dedicati, in modo da garantire la piena validità delle evidenze raccolte.

Dai rilievi è emerso un quadro chiaro: quasi tutto il materiale depositato proveniva da demolizioni edilizie e non era conforme ai requisiti previsti per essere classificato come “End of Waste”. Tradotto: non si trattava di un prodotto recuperato, ma di rifiuti a tutti gli effetti, senza tracciabilità del processo di recupero. Una piccola parte risultava correttamente certificata, ma il resto era stato utilizzato per realizzare una sorta di pavimentazione del piazzale, con il tentativo evidente di aggirare la normativa e presentare gli inerti come materiale riutilizzabile.

La scoperta e le responsabilità

Al termine dell’attività investigativa, i Carabinieri Forestali hanno individuato il responsabile: il titolare di una nota ditta operante anche nel settore del recupero dei materiali da demolizione, ora deferito all’Autorità Giudiziaria per gestione illecita di rifiuti speciali.

Oltre alla denuncia, sono state impartite prescrizioni precise: ripristino dell’area, smaltimento regolare dei rifiuti e pagamento di una sanzione amministrativa di 6.500 euro, che permetterà l’estinzione del procedimento penale una volta adempiuto quanto previsto. Un intervento che conferma l’importanza dell’attività di controllo ambientale, spesso l’unica barriera contro comportamenti potenzialmente pericolosi per il territorio e la salute.


Cos’è il GNSS: come funziona il sistema che ha permesso di scoprire i rifiuti a Sabbione

Il GNSS (Global Navigation Satellite System) è un sistema globale di navigazione satellitare che consente di determinare con precisione la posizione di un punto sulla superficie terrestre, in qualsiasi momento e in qualunque condizione atmosferica. È una tecnologia utilizzata in numerosi settori, dall’ingegneria alla geologia, dall’agricoltura di precisione alla sicurezza ambientale, fino ovviamente alle indagini tecniche come quella dei Carabinieri Forestali a Sabbione. Il termine GNSS non indica un singolo sistema, ma comprende diverse costellazioni satellitari che operano a livello mondiale. Le principali sono:

  • GPS (Global Positioning System) degli Stati Uniti
  • GLONASS della Federazione Russa
  • Galileo dell’Unione Europea
  • BeiDou della Cina

Queste costellazioni lavorano in modo combinato, permettendo ai ricevitori GNSS di calcolare la posizione tramite il segnale proveniente da più satelliti contemporaneamente. Il risultato è una precisione che, nei dispositivi professionali utilizzati dalle forze dell’ordine o dai tecnici, può raggiungere livelli di dettaglio inferiori al centimetro.

Il funzionamento del GNSS si basa sulla triangolazione: il ricevitore a terra misura il tempo impiegato dal segnale per arrivare dai satelliti, calcolando così distanza e posizione. Più satelliti vengono rilevati, maggiore è la precisione della misurazione. Nel caso delle indagini ambientali, il GNSS è fondamentale per delimitare con esattezza le aree interessate da abbandono di rifiuti, quantificare i volumi coinvolti e produrre documentazione tecnica inoppugnabile. Grazie al GNSS, infatti, è possibile ottenere mappe dettagliate, modelli tridimensionali del terreno e calcoli volumetrici certificabili. È anche per questo motivo che l’utilizzo del GNSS rappresenta oggi uno degli strumenti più affidabili per accertare responsabilità in ambito ambientale, come nel caso dei 1.200 metri cubi di rifiuti individuati a Sabbione.

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Lorenzo Farneti
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