18 Sep, 2025 - 16:00

Colpo notturno all'Ipsia a Terni: recuperati computer e tablet rubati

Colpo notturno all'Ipsia a Terni: recuperati computer e tablet rubati

Nella notte tra il 29 e il 30 agosto l’Istituto professionale “Sandro Pertini” di Terni è stato teatro di un ingente furto di computer portatili, tablet e attrezzi da lavoro. A scoprire il colpo è stato il personale della scuola al rientro il mattino seguente, dopo che ignoti avevano forzato una finestra sul retro dell’edificio. Ora i Carabinieri della stazione di Terni hanno reso noto di aver identificato il presunto responsabile: un 28enne di origine ucraina, ex studente dell’IPSIA, denunciato in stato di libertà per furto aggravato. Nel frattempo, buona parte della refurtiva è stata recuperata e restituita al preside. 

Furto all’IPSIA Pertini di Terni: cosa è successo nella notte del 30 agosto

Secondo il comunicato dell’Arma, i ladri hanno agito di notte forzando la maniglia di una finestra posteriore. Dal laboratorio di elettronica al primo piano sono stati asportati 16 computer portatili, 12 tablet e vari utensili professionali. Il bottino di elevato valore ha subito allertato le autorità non appena il personale ha scoperto il danno. Le immagini dell’edificio con la finestra rotta e lo spazio di lavoro a soqquadro evidenziano l’efficacia del gesto: un crimine che priva gli studenti di strumenti fondamentali.

L’indagine dei Carabinieri: il cellulare dimenticato rivela l’autore

Un elemento fortuito ha accelerato la soluzione del caso. Sul luogo del furto i militari hanno recuperato un cellulare abbandonato dai malviventi. Dopo accertamenti tecnici, quel telefono è risultato intestato a un giovane già noto alle forze dell’ordine. Contestualmente, la visione delle immagini di videosorveglianza interne all’istituto ha permesso agli investigatori di collegare il dispositivo agli spostamenti del ladro. Incrociando i dati raccolti, i Carabinieri hanno così individuato il presunto autore: si tratta di un ex studente 28enne dell’IPSIA.

Ex studente 28enne denunciato per furto aggravato a Terni

Grazie a questi riscontri, il giovane è stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato. Le autorità sottolineano che il procedimento è ancora pendente e che l’indagato deve essere considerato innocente fino a eventuale sentenza definitiva. Il fatto che si tratti di un ex studente ha però sollevato un acceso dibattito nella comunità, mettendo in luce le fragilità sociali che possono condurre un giovane a compiere simili scelte.

La refurtiva recuperata e restituita al preside della scuola

Pochi giorni dopo l’identificazione, la Procura ha autorizzato una perquisizione nell’abitazione del 28enne. I militari hanno così sequestrato buona parte del materiale rubato. Computer, tablet e strumenti vari sono stati recuperati e riconsegnati al dirigente scolastico. La restituzione di gran parte delle attrezzature consentirà di limitare il fermo delle attività didattiche nel laboratorio di elettronica.

Furti nelle scuole italiane: un fenomeno in forte crescita

Il caso di Terni non è un episodio isolato. A livello nazionale, i furti di materiale informatico nelle scuole sono diventati una piaga diffusa. Negli ultimi anni si moltiplicano gli episodi: a Torino, ad esempio, si sono registrati centinaia di interventi per intrusioni negli istituti scolastici, con computer e tablet tra gli oggetti più ricercati. Questi episodi evidenziano da un lato la vulnerabilità delle scuole, spesso sprovviste di sistemi di allarme, e dall’altro l’efficacia delle indagini quando si riesce a fare affidamento su tecnologie di controllo e tracciamento.

Le riflessioni dopo il caso di Terni: sicurezza ed educazione a rischio

La vicenda ha acceso riflessioni più ampie sul tema della sicurezza nelle scuole e sulla responsabilità educativa della comunità. Dirigenti e insegnanti osservano con preoccupazione che un furto di tale portata finisce per penalizzare soprattutto gli studenti, privati di strumenti didattici essenziali. Se da un lato è necessario rafforzare i sistemi di vigilanza, dall’altro si pone la questione di come accompagnare i giovani, anche ex studenti, in percorsi di inclusione che li tengano lontani dalla criminalità.

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Francesca Secci
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