Il futuro non è una meta da inseguire, ma un progetto da costruire, mattone dopo mattone, qui e ora. Parte da questo assunto fortemente concreto la tre giorni di “Talento in Fiera”, presentata questa mattina a Palazzo Spada e in programma al Palasì di Terni dal 4 al 6 dicembre 2025. A tracciarne la visione è stata Nadia Pellegrini, branch manager di Eurointerim, agenzia per il lavoro organizzatrice dell’evento, che ha lanciato un claim chiaro: "Il futuro non si rincorre, si concretizza".
Accanto a lei, l’assessore comunale a Cultura e Bilancio Michela Bordoni ha messo in luce il valore profondamente culturale e inclusivo della kermesse, pensata per scardinare le gabbie dei titoli di studio e restituire centralità alle capacità e alle aspirazioni delle nuove generazioni.

L’annuncio nella Sala consiliare di Palazzo Spada ha delineato i contorni di un’operazione che vuole essere molto più di un evento: un laboratorio permanente sul futuro del lavoro e delle professioni.
Nadia Pellegrini, dopo i ringraziamenti alle istituzioni - dalla Regione al Comune, passando per gli Ordini professionali e le scuole - ha dipinto la fotografia di un territorio dalle grandi potenzialità ma anche dalle criticità note.
“Il territorio umbro è bello ma complesso, storicamente segnato dalla fuga dei cervelli, eppure ricchissimo di energie e competenze”, ha affermato. “Talento in Fiera vuole essere l’agorà per far emergere questo potenziale, mettendo al centro la competenza umana per uno sviluppo che sia etico, sociale, culturale e professionale insieme”.
La risposta a questa sfida si chiama “Patto per il Talento”, un documento operativo che sarà siglato nella giornata conclusiva della fiera e che impegnerà istituzioni, imprese e associazioni su obiettivi comuni per l’occupazione giovanile.
A spiegarne il fondamento valoriale e costituzionale è stata l’avvocato Elena Manna, coautrice del testo. “Il Patto si impernia sull’articolo 3 della Costituzione, sul diritto di esercitare la professione e realizzare i propri desideri”, ha dichiarato Manna. “Coinvolge associazioni, sindacati e imprese in uno sforzo collettivo per rimuovere gli ostacoli che frenano i giovani sognanti. Non è un atto formale, ma una solenne assunzione di responsabilità. Vogliamo che diventi un laboratorio in cui il lavoro sia l’espressione concreta dei sogni”.

L’assessore Michela Bordoni ha colto la portata operativa e la volontà di cambiare il paradigma dell'inserimento professionale che è alla base dell’iniziativa, legandola a doppio filo con le esigenze della macchina pubblica.
“Talento in Fiera riguarda da vicino anche la Pubblica Amministrazione, chiamata a un ricambio generazionale cruciale”, ha sottolineato. “Dobbiamo riuscire a coniugare una formazione innovativa e l'ingresso di giovani fortemente competenti e digitalizzati con le risorse umane già in ruolo, perché sono loro che erogano servizi e si approcciano ai cittadini. È fondamentale che i giovani con skill importanti vengano non solo accolti, ma ascoltati e appoggiati. L’aspetto culturale è centrale: i giovani italiani rischiano di essere prigionieri di etichette accademiche – laurea, master – senza riuscire a esprimere davvero sé stessi e le proprie capacità. Questo evento affronta una transizione epocale”.
Un concetto ripreso dalla stessa Pellegrini, che ha svelato i numeri del bando nazionale “Condividi il tuo sogno”, riservato ai 18-30 anni. “Abbiamo ricevuto candidature da tutta Italia – ha rivelato – persino da un tredicenne che vuole partecipare. Questo ci impone una responsabilità enorme: dare voce ai loro sogni, ascoltarli, supportarli. Noi crediamo nei giovani. Anche la stampa ha un compito altrettanto cruciale: dare spazio a questi sogni, in un contesto che ne favorisca la realizzazione”.

La presentazione è stata anche l’occasione per anticipare alcuni dei temi caldi che saranno affrontati nei panel, dalla formazione all’inclusione, fino al contrasto del workplace bullying. Il geologo e fisico Franco Guglielmelli ha portato una riflessione sulla necessità di un cambio di paradigma negli ambienti lavorativi.
“I giovani oggi vogliono una formazione di qualità, ma desiderano entrare nel mondo del lavoro con le loro idee, la loro visione”, ha osservato Guglielmelli. “Il punto critico è che la scuola fatica a stare al passo. Dobbiamo creare ambienti accoglienti, modellati anche su di loro. I giovani ‘frequentano’ il mondo, hanno un’idea del lavoro che si è evoluta. La politica deve essere inclusiva, non deve disilludere. Questo convegno può essere quel piccolo, ma fondamentale, collegamento tra il mondo giovanile e quello del lavoro. L’obiettivo è trasformare una goccia in un oceano”.
Con il patrocinio degli Ordini degli Avvocati di Terni e Perugia e il supporto di realtà associative come Confintesa, Talento in Fiera 2025 si appresta a diventare un cantiere di futuro a cielo aperto.
Un investimento corale per trasformare il “potere trasformativo dei talenti”, come sottolineatoda Pellegrini, in un motore di sviluppo per un territorio che punta a trattenere le sue energie migliori e ad attrarne di nuove. Una scommessa che parte da Terni, ma con l’ambizione di diventare un modello nazionale.