27 Nov, 2025 - 12:50

Terni, scattano due interdittive antimafia. Colpiti un consorzio e una cooperativa

Terni, scattano due interdittive antimafia. Colpiti un consorzio e una cooperativa

Anche su Terni si allungano le ombre delle infiltrazioni mafiose, in particolare di quelle provenienti dalla criminalità organizzata campana. A darne contezza è la Prefettura che nella giornata di ieri ha adottato due interdittive antimafia nei confronti altrettanti soggetti, un Consozio e una cooperativa, entrambi con sede legale a Terni.

Due interdittive antimafia a Terni colpiscono la criminalità organizzata campana

Le due interdittive dimostrano da un lato che la provincia di Terni non è immune ai fenomeni mafiosi, dall'altro che l'impegno nel contrasto alla contrasto alla criminalità organizzata nel contesto territoriale è costante e sta dando i suoi frutti. Le due interdittive antimafia adottate ieri dal Prefetto Antonietta Orlando, sono indirizzate una nei confronti di un Consorzio, volto all’erogazione di servizi integrati a favore di Comuni, enti e imprese, e l'altra verso una società cooperativa collegata ad esso, operante nel settore del trasporto di merce su strada conto terzi.

Le indagini partite dalla richiesta di iscrizione in 'white list'

L’indagine è partita a seguito di una richiesta di iscrizione nella 'white list' della Prefettura di Terni da parte della società oggetto di uno dei provvedimenti interdittivi. La 'white list', ovvero l'opposto della 'black list', è uno strumento di garanzia. Si tratta nello specifico di elenchi istituiti presso ogni Prefettura con lo scopo di rendere più efficaci i controlli antimafia sulle attività imprenditoriali considerate più a rischio di infiltrazioni mafiose. L'iscrizione alla 'white list' è obbligatoria per alcune categorie di imprese come ad esempio quelle che debbano stipulare contratti in subappalto con le pubbliche amministrazioni. Le verifiche sulla richiesta di iscrizione hanno così consentito di riscontrare la presenza sul territorio di infiltrazioni mafiose legate alla criminalità organizzata campana.

Un lavoro di squadra. Orlando: "Incessante l'attività di contrasto"

L’attività è stata coordinata dal Prefetto, sulla base dell’istruttoria svolta dal 'Gruppo interforze antimafia' operativo presso la Prefettura di Terni e hanno visto il supporto delle Forze dell’Ordine e della Dia, in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e il Provveditorato alle Opere Pubbliche

Dalle indagini è emerso che il Consorzio e la società oggetto di interdittiva si sono avvalse di una sede legale fittizia nel Comune di Terni, "un ulteriore elemento sintomatico di tentativi di infiltrazione" riferisce la nota della Prefettura. 

"Prosegue incessante l’attività amministrativa di contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale in provincia di Terni – ha affermato il Prefetto Orlando – frutto di un lavoro sinergico delle forze dell’ordine, finalizzato a garantire la tutela della libera concorrenza fra le imprese, la salvaguardia dell’ordine pubblico economico e il buon andamento della Pubblica amministrazione".

A dicembre dell'anno scorso il processo che ha ufficializzato l'operatività mafiosa in Umbria

A dicembre 2024 il Tribunale di Perugia ha inflitto 277 anni di carcere e 30 condanne nell'ambito del processo 'Quarto passo'. Una sentenza storica che ha ufficiliazzato la presenza di infiltrazioni della 'Ndrangheta in Umbria, regione che fino a poco tempo fa veniva considerata lontana da fenomeni mafiosi di tale portata.

La decisione del tribunale, infatti, ha riconosciuto "l'esistenza, nel territorio perugino, di una struttura criminale di tipo mafioso finalizzata alla commissione di una pluralità di reati caratterizzati da notevole portata offensiva''. Le indagini erano partite da lontano evidenziando che la rete mafiosa operava da tempo sul territorio con ramificazioni complesse in molti ambiti. Le accuse rivolte agli imputati contemplano una vasta gamma di reati. Da quelli economici come bancarotta fraudolenta e truffa, a crimini più violenti legati al controllo del territorio e al traffico di stupefacenti. La strategia del gruppo puntava ad infiltrarsi in attività commerciali locali e ad acquisire il controllo di settori chiave, utilizzando minacce e violenza al fine di consolidare il proprio potere.

Nell'immagine di copertina il Prefetto di Terni, Antonietta Orlando.
AUTORE
foto autore
Sara Costanzi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE