Non sono passati nemmeno 25 giorni dalla morte di Ilaria Sula - e nel frattempo altri femminicidi sono stati commessi - che già si torna a parlare di uomini che insultano le donne. Un'ennesima conferma, non necessaria, di come le parole di commozione, rabbia e rammarico per una giovane vita spezzata siano, in alcuni casi, solo parole appunto. "Eri da ammazzare da piccola", "dovresti fare la fine di Ilaria", "sarebbe da tirare fuori un coltello": sono queste alcune delle frasi che un dirigente dello Sporting Terni ha rivolto all'arbitra di 17 anni nel post partita.
Un attacco verbale scioccante, intriso di misoginia e violenza, che male si colloca in un ambiente sportivo, in questo caso il campionato provinciale Under 17, dove valori come il rispetto dovrebbero essere la normalità. Il riferimento diretto al recente femminicidio di Ilaria Sula è agghiacciante e queste parole sono valse all'uomo la squalifica fino al 2028.
Il fatto è avvenuto durante l'intervallo della gara tra Sangemini e Sporting Terni, nel campionato Allievi Under 17. La direttrice di gara, una ragazza di 17 anni, è stata vittima di un'aggressione verbale gravissima da parte di un dirigente della squadra ospite, Ernesto Galli. L'uomo, dopo aver fatto irruzione nello spogliatoio arbitrale, ha iniziato a registrare la conversazione mentre contestava ad alta voce l'operato della giovane arbitra. Ma ciò che ha scioccato tutti i presenti e la comunità sportiva sono state le parole pronunciate poco dopo: "Eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria".
Il riferimento, inequivocabile, è a Ilaria Sula, la giovane di Terni brutalmente uccisa dall'ex compagno a Roma poche settimane fa. Una frase carica di odio, che va ben oltre la protesta sportiva e si configura come una vera e propria minaccia di stampo sessista e intimidatorio. Così come le parole pronunciate subito dopo dall'uomo: "A 'sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello
Espulso immediatamente dall'arbitra, Galli ha opposto resistenza all'allontanamento, nonostante l'intervento dei dirigenti avversari.
L'episodio non si è concluso con l'espulsione. Durante il secondo tempo, sebbene fosse stato allontanato, il dirigente ha continuato a deridere e offendere la giovane arbitra 17enne dall'esterno dell'impianto. In un crescendo di gesti provocatori, ha simulato l'abbaiare di un cane e ha incitato i genitori dei suoi giocatori contro la direttrice di gara, accusandola di essere stata troppo severa per aver espulso due tesserati dello Sporting Terni.
Il giudice sportivo, nel referto dettagliato, ha ricostruito ogni fase dell'accaduto sottolineando l'estrema gravità dei comportamenti tenuti da Galli. Oltre alla squalifica fino al 31 dicembre 2028 per l'uomo, è stata comminata un'ammenda di 500 euro alla società per responsabilità oggettiva. "In quanto, tra il primo ed il secondo tempo, l'arbitro udiva provenire dallo spogliatoio (come tale identificato perché veniva fatto espresso riferimento al punteggio a proprio sfavore di 0 a 3) gravissimi insulti di stampo sessista e varie minacce", si legge nel comunicato della Lega Nazionale Dilettanti.
Il clima già infuocato è degenerato ulteriormente in campo. Anche un calciatore dello Sporting Terni, ha "emulato" il suo dirigente dando in escandescenze dopo essere stato espulso. Il giovane si è tolto le scarpe minacciando di lanciarle all'arbitra, poi la maglia e ha infine tentato di spogliarsi completamente, accompagnando il gesto con allusioni sessuali esplicite. La sanzione per lui è stata di 12 giornate di squalifica.
Quanto accaduto non è un caso isolato, ma il segno di un clima tossico che inquina alcune realtà del calcio dilettantistico. La presenza di arbitre donne viene ancora vissuta da troppi come una provocazione. Gli episodi di sessismo e violenza verbale vanno contrastati con fermezza, ma serve anche un cambio culturale che coinvolga società, famiglie e istituzioni.
Non si è fatta attendere la reazione della famiglia di Ilaria Sula, la studentessa uccisa a Roma a cui è stato fatto riferimento nelle frasi del dirigente. L’avvocato Giuseppe Sforza, portavoce dei familiari, ha commentato così l'accaduto: "Frasi del genere non meritano alcun commento. Si qualificano da sé, tanto sono gravi".
"Rettifica ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa n. 47/1948
In riferimento all’articolo pubblicato in data 18 aprile 2025 dal titolo “Terni, dirigente sportivo minaccia arbitra 17enne: "Dovresti fare la fine di Ilaria". Squalificato fino al 2028” si precisa quanto segue.
La notizia riportante il nome del giovane calciatore, all’epoca dei fatti minorenne, è stata inizialmente diffusa in data antecedente dalla FIGC – Comitato Regionale Umbria – Delegazione Provinciale di Terni, nonché ripresa dal quotidiano “La Nazione” e dall’emittente AM Terni Television. Successivamente, la medesima informazione è stata ripresa anche da Etruria News, Umbria 24, Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Corriere Adriatico e dalla pagina web “Derbyderbyderby”.
Si evidenzia, inoltre, che sui social network Facebook e Instagram risultano attivi oltre duecento account riferibili al nome del calciatore. Tale circostanza rende complessa l’identificazione univoca di un determinato profilo social eventualmente oggetto di attenzione o commenti, come segnalato dal legale che assiste i genitori del giovane.
Alla luce di quanto esposto ma, soprattutto, per sottolineare le dinamiche a tutela del minorenne coinvolto, la redazione elimina ogni riferimento nominativo al minore dall’articolo in questione, pur nella consapevolezza che la notizia era stata già ampiamente diffusa da altri canali informativi.
Questa decisione è stata presa nel rispetto dei principi deontologici del giornalismo e delle norme a tutela dei minori, con l’intento di proteggere l’immagine del ragazzo e quella della sua famiglia da eventuali conseguenze indesiderate. Rinnoviamo la nostra disponibilità al dialogo e alla collaborazione, sempre nell’ottica di un’informazione corretta e responsabile.
La presente rettifica viene pubblicata a tutela della corretta informazione e nel rispetto del diritto di replica".