02 Nov, 2025 - 09:43

Terni, colpo da 1.800 euro in via Mazzini: la Polizia ferma cinque giovani cileni dopo il blitz a Ponte Le Cave

Terni, colpo da 1.800 euro in via Mazzini: la Polizia ferma cinque giovani cileni dopo il blitz a Ponte Le Cave

Blitz della Polizia di Stato nel cuore di Terni: cinque giovani di origine cilena, sospettati di aver messo a segno un furto in via Mazzini, sono stati fermati nella tarda mattinata di venerdì al termine di un rapido inseguimento. Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo avrebbe sottratto circa 1.800 euro a un’esercente del centro storico, tentando poi di allontanarsi a bordo di un’auto intercettata e bloccata pochi minuti dopo dagli agenti.

Il blitz e l’inseguimento in città

L’intervento è scattato a seguito della segnalazione tempestiva della vittima, che ha allertato la Polizia di Stato subito dopo essersi accorta del furto. Le pattuglie della Squadra Mobile, della Digos e della Squadra Volante - coordinate dal questore Michele Abenante - si sono immediatamente attivate, predisponendo posti di blocco lungo le principali vie di fuga dalla città. L’auto dei sospettati, una Volkswagen Tiguan, è stata individuata e intercettata in via Eroi dell’Aria, nei pressi del ponte Le Cave, pochi istanti prima che potesse imboccare la superstrada in direzione Borgo Rivo.

Terni, cinque giovani fermati dopo il furto

A bordo della vettura si trovavano tre donne e due uomini, tutti di circa vent’anni. Dalle prime verifiche è emerso che si tratta di cittadini cileni, presenti in Italia da poche settimane ma già noti alle forze dell’ordine per precedenti segnalazioni legate a furti e reati contro il patrimonio, commessi in diverse regioni del Centro Italia.

I cinque sono stati condotti in Questura e sottoposti agli accertamenti di rito da parte degli agenti della Polizia di Stato. Le loro posizioni sono ora al vaglio della Procura di Terni, che sta valutando le eventuali misure penali e amministrative da adottare. Il bottino recuperato, pari a circa 1.800 euro, è stato restituito all’esercente vittima del furto.

Le indagini: ipotesi di una banda itinerante

Secondo quanto trapelato da fonti investigative, la banda potrebbe far parte di un gruppo itinerante, attivo tra Lazio e Umbria, specializzato in furti rapidi in esercizi commerciali e abitazioni. Gli inquirenti ipotizzano che i cinque sospettati siano giunti in città nella stessa mattinata, provenienti dall’area metropolitana di Roma, con l’obiettivo di compiere più colpi prima di allontanarsi. Le modalità d’azione - estrema rapidità, chiara suddivisione dei ruoli e notevole capacità di fuga - fanno pensare a un’organizzazione esperta e ben strutturata, con buona conoscenza del territorio e tecniche consolidate di sottrazione.

Le indagini, coordinate dalla Questura di Terni, proseguiranno nelle prossime ore in collaborazione con le forze di polizia di altre province, per verificare possibili collegamenti con episodi analoghi recentemente registrati in Umbria, Lazio e Toscana.

Blitz anti-furti: la risposta coordinata della Questura

L’operazione rientra nel piano dei controlli straordinari disposti dal questore Michele Abenante per contrastare i reati predatori e rafforzare la sicurezza urbana, con particolare attenzione al centro cittadino e alle zone commerciali. Nelle prossime settimane saranno intensificati i servizi di prevenzione sul territorio, con pattugliamenti maggiori, posti di controllo e attività investigative coordinate con le Questure delle province limitrofe. 

Proseguono gli accertamenti

Gli inquirenti hanno avviato un’analisi sistematica dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in via Mazzini, integrandoli con le registrazioni delle telecamere comunali e con eventuali riprese private raccolte in zona. L’incrocio di queste immagini permetterà di ricostruire con precisione gli spostamenti del quintetto nelle ore precedenti e successive al furto, oltre a verificare se le stesse modalità operative siano state impiegate in altri episodi simili segnalati recentemente.

Le indagini proseguiranno nelle prossime ore con l’esame di ulteriori elementi probatori acquisiti dalla Questura. L’obiettivo degli investigatori è definire il profilo criminale del gruppo e accertare eventuali collegamenti con reti organizzate attive su scala interregionale o nazionale, al fine di circoscrivere responsabilità e movimenti della banda.

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Francesco Mastrodicasa
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