29 Dec, 2025 - 10:23

Chiusura del Giubileo a Terni, Soddu: "Cogliere i bei semi di speranza"

Chiusura del Giubileo a Terni, Soddu: "Cogliere i bei semi di speranza"

Domenica 28 anche presso il Duomo di Terni si è tenuta solenne celebrazione per la chiusura dell'Anno Santo. In una cattedrale gremita il vescovo Francesco Antonio Soddu ha ripercorso le tappe principali vissute dalla comunità diocesana durante il 2025, riflettendo in particolare sul valore della famiglia. Un'occasione fortemente sentita a cui hanno preso parte il clero diocesano, le autorità cittadine, le dame e cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i rappresentanti di movimenti e associazioni e numerosi fedeli.

Di questo Giubileo che, come indicato da Papa Francesco, ha invitato a farsi "pellegrini di speranza" Soddu ha ricordato i pellegrinaggi vicariali alle chiese giubilari di Terni, di Narni e di Amelia, gli incontri di riconciliazione e i momenti di preghiera che hanno coinvolto numerose parrocchie e realtà associative del territorio. Il momento più intenso, il pellegrinaggio delle diocesi umbre a Roma il 13 settembre scorso, con il passaggio della Porta Santa e l’incontro con Papa Leone XIV nella Basilica Vaticana.

Soddu: "Ciò che abbiamo vissuto nell'anno giubilare ci viene riconsegnato con la Santa Famiglia"

Il vescovo si è rivolto ai fedeli esortandoli a continuare a vivere il messaggio di misericordia e perdono del Giubileo, portando questo rinnovamento nella vita quotidiana. "Chiudendo l’Anno giubilare siamo invitati a cogliere i bei semi di speranza, per piantarli nei giorni della nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità" ha affermato il vescovo.

"Tutto ciò che abbiamo vissuto in questo anno giubilare – ha detto nell’omelia – oggi ci viene riconsegnato per le mani della Santa Famiglia, affinché in lei possiamo sempre proseguire sulla strada della speranza, che abbiamo imparato a riconoscere nella presenza della persona di Gesù. Egli è la nostra speranza, senza di lui niente ha valore e tutto è privo di senso. Questo è il clima proprio che si respira nella santa famiglia. Un clima fatto di presenza di pace, accoglienza silenzio, riflessione e ascolto di Dio, della sua parola".

Soddu ha fatto riferimento alla casa di Nazareth affinché sia ispirazione per proseguire lungo il cammino della speranza "per condurre una vita sana, bella, buona". Il vescovo ha riflettuto a lungo sulla Sacra Famiglia come luogo ideale dove "possiamo trovare tutte le famiglie del nostro tempo provate dalle più varie vicende dolorose: dell’esule, di chi deve andare lontano per trovare dignità e lavoro, sicurezza e rispetto. Possiamo trovare tutte le famiglie che quotidianamente si edificano in maniera dignitosa ed amano la vita".

"Nella casa di Nazareth - ha aggiunto - può trovare risposte anche ogni famiglia che si trova ad essere avvelenata dall’incomprensione e dalla violenza" proprio come può farlo l'intera famiglia diocesana. In chiusura alla celebrazione è stato intonato l’Inno del Giubileo davanti alla croce quattrocentesca che era stata posta accanto all’altare della cattedrale in occasione della cerimonia di apertura del Giubileo in Diocesi. 

Maffeis a Perugia: "Famiglia porta sempre aperta"

Nella Diocesi di Perugia le celebrazioni per la chiusura dell'Anno Santo si sono svolte nella chiesa della Santa Famiglia di Nazareth, nel quartiere di San Sisto, presiedute dell'arcivescovo Ivan Maffeis. Anche qui ha risuonato forte la riflessione sulla famiglia come spazio di accoglienza, il luogo dove la speranza può continuare a vivere anche quando le porte simboliche si chiudono.

L'arcivescovo ha voluto sottolineare anche l’importanza di politiche pubbliche attente al nucleo familiare ringraziando amministratori e politici per l'impegno nel far sì che la famiglia non sia confinata esclusivamente alla sfera privata "ma si impegnano per riconoscerle piena cittadinanza, assicurandole la qualità dei servizi, l'attenzione ad agevolare la conciliazione dei tempi della casa con quelli del lavoro, un sistema fiscale che non penalizzi chi ha figli e riconosca il valore sociale della famiglia".

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Sara Costanzi
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