Oltre 13mila euro di multa e chiusura per 12 giorni. È questo quanto disposto nei confronti di una sala scommesse di Terni dove all'interno sono stati trovati due minorenni, di soli 15 e 17 anni, che avevano appena giocato. I provvedimenti sono arrivati a seguito dei controlli condotti sul territorio da parte del personale dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli dell'Umbria e della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Terni.
Al loro arrivo presso l'esercizio gli operatori hanno sorpreso i due giovanissi. I ragazzi si sono mostrati subito collaborativi con il personale e il più giovane ha ammesso di aver appena giocato una schedina anche se aveva gettato via la ricevuta. Il titolare non aveva controllato i loro documenti d'identità e così a suo carico sono scattate le sanzioni previste, con la chiusura e la multa salatissima che è già stata sanata.
Inoltre, come hanno spiegato dall'Agenzia delle Dogane, la sala scommesse in questione si trova a meno di 500 mtetri da 'luoghi sensibili', come ad esempio scuole, luoghi di culto, centri sportivi, oratori e strutture residenziali e semiresidenziali.
In italia dal primo gennaio 2012 è in vigore la legge che vieta ai minori di 18 anni di accedere in qualsiasi modalità ai giochi che prevedono vincite in denaro. Pertanto i titolari degli esercizi dove si pratica il gioco sono tenuti a verificare l'età dei giocatori richiedendo un documento d'identità, salvo i casi in cui la maggiore età sia manifesta.
Le pene previste per chi fa giocare i minorenni, come dimostrano anche i fatti di cui sopra, sono severe. Le multe partono da un minimo di 5mila e possono arrivare anche a 20mila euro con annessa chiusura del locale che va da 10 a 30 giorni. In caso di recidiva, ovvero se vengono commesse tre violazioni in tre anni, può inoltre essere disposta la revoca di qualsiasi autorizzazione o concessione al titolare.
Il gioco, inteso come strumento educativo, è una componente essenziale della crescita. Attraverso il gioco, i bambini imparano modalità creative per relazionarsi, sviluppando l'empatia e la capacità di risoluzione dei problemi. Il problema sorge quando si gioca d'azzardo.
Gli studi in questo senso mostrano infatti che prima si inizia a giocare d'azzardo più aumentano le possibilità di sviluppare una dipendenza patologica dal gioco. In Italia il gioco d'azzardo negli ultimi anni non ha mai smesso di crescere generando un giro d'affari miliardario. Secondo il rapporto Eurispes nel 2024 gli italiani tra slot, lotterie, scommesse e gratta vinci, hanno speso 157 miliardi di euro. Una cifra esponenziale che supera, ed esempio, la spesa pubblica per l'intero Servizio Sanitario Nazionale. Parallelamente è cresciuto anche il numero di persone colpite dalla ludopatia, una dipendenza che comporta dei costi sociali altissimi con ripercussioni sulla vita, le relazioni e l'economia delle famiglie dei giocatori oltre alle conseguenze sul piano sanitario e lavorativo.
Anche in Umbria l'attenzione sul gioco d'azzardo è alta. La Regione in questo senso ha attivato una campagna mirata - 'Umbria No Slot' questo il nome - in accordo con Federsanità Anci Umbria, per migliorare gli interventi di prevenzione e cura delle dipendenze. La campagna prevede iniziative di informazione e sensibilizzazione con un maggiore sostegno verso le reti locali nel contrasto al fenomeno della ludopatia.
La campagna è stata finanziata con circa 43mila euro provenienti dal Ministero della Salute derivanti dal Fondo per il gioco d’azzardo patologico. Gli obiettivi riguardano sia gli aspetti preventivi che il supporto verso chi fa già i conti con la ludopatia.