Il Natale di Terni quest'anno si tinge di polemica. Al centro dell'acceso scambio fra l'associazione Terni Donne e l'assessora comunale agli eventi, Alessandra Salinetti, c'è l'installazione in Piazza Europa del grande albero rosso con posizionate davanti, su di una base, un paio di scarpe rosse anch'esse. Quelle scarpe, ormai diventate negli anni il simbolo della lotta alla violenza contro le donne, "sono rosse per il sangue non per il Natale" affermano da Terni Donne. "Anche a Natale abbiamo voluto ricordare le donne barbaramente uccise e lanciare un monito contro la violenza di genere" ribatte l'assessora.
Il Comune di Terni quest'anno ha investito quasi mezzo milione di euro nel Natale (461.629 euro). Partito il 28 novembre, in coincidenza con il black friday, il lungo calendario andrà avanti fino a febbraio, in un unicum ininterrotto tra festività natalizie e valentiniane.
A fare da filo conduttore sono le donne e, in particolare, la memoria di Ilaria Sula, la giovane studentessa ternana brutalmente uccisa quest'anno dall'ex fidanzato. Una scelta che è stata spiegata così dall'assessora Salinetti: "L'evento - ha affermato - si pone come un atto di memoria e celebrazione, dedicato a una giovane vittima ternana, Ilaria Sula, e, in senso più ampio, a tutte le donne. Abbiamo scelto figure di riferimento dell'universo femminile, affinchè siano patrimonio condiviso dalla città".
Terni Donne ricorda che le scarpe rosse come simbolo della violenza di genere sono state utilizzate per la prima volta in Messico nel 2009 dall'artista Elina Chauvet. Da allora rappresentano l'assenza di chi non potrà più indossarle e, con il rosso, la morte di tante donne che nel mondo vengono uccise dalla violenza maschile.
L'accusa che Terni Donne muove rispetto alla scelta dell'amministrazione comunale, è quella di aver decontestualizzato tale simbolo inserendolo impropriamente all'interno dei festeggiamenti natalizi trasformando "un problema sociale e culturale sistemico e doloroso in un ornamento stagionale" scrivono puntualizzando che "Le scarpe sono rosse per il sangue. Non per il Natale".
"Parlare di violenza di genere - aggiungono dall'associazione - non può essere ridotto a una metafora natalizia, perché la violenza non è una favola con un lieto fine garantito: è una realtà quotidiana che richiede politiche, investimenti, cultura, coraggio".
Su questo, esortano "Serve un’assunzione di responsabilità che vada oltre il gesto estetico e che non trasformi la violenza sulle donne in un elemento scenografico da consumare durante le feste" concludono.
L'assessora Salinetti in una sua nota ha voluto chiarire alcuni punti, sostenendo che le scarpe rosse rappresentino il simbolo della lotta alla violenza di genere in cui si "riconoscono milioni di donne e di uomini. Dicono basta a nuove violenze, ricordano le vittime di una cultura e di comportamenti che non si addicono al vivere civile e che non hanno nulla a che vedere con il ruolo della donna nella società moderna".
Ricordando che "anche Terni ha pagato un prezzo altissimo per i femminicidi" e che "la giovane e amata Ilaria Sula è solo l'ultima di una catena dolorosissima" ha spiegato che l'amministrazione comunale anche a Natale ha voluto ricordare "le donne barbaramente uccise, lanciare un monito contro la violenza di genere, dare un segnale di speranza alle donne che ancora si trovano a vivere condizioni di ricatto e di sopraffazione".
Natale, ha aggiunto Salinetti, non è soltanto un appuntamento dedicato "al legittimo shooping ma una festa di valori e religiosi ma anche universali come la pace e l'amore. Ricordare in questo contesto le donne vittime di violenza, lanciare un messaggio di speranza, di cambiamento non solo è consono ma doveroso - ha sostenuto -. Abbiamo voluto, e lo rivendico con grande orgoglio, un Natale sì di festa ma anche di riflessione".
"Le scarpe rosse sotto l'albero di Natale di Piazza Europa - ha concluso - non sono un addobbo, non sono appese a mo' di pupazzetti ma sono poste alla base a testimoniare che non è Natale senza rispetto tra i sessi, senza pace, senza amore, senza educazione e gentilezza. Se questo messaggio ha toccato, colpito, fatto riflettere e determinato una sola donna che si trova a vivere condizioni di subalternita' e di violenza sarà stato un immenso successo".