Il percorso per restituire alla città il Camposcuola “Casagrande”, l’impianto di atletica leggera di via delle Mura, ha superato l’ultimo scoglio amministrativo. Il Consiglio comunale di Terni ha approvato nella serata di ieri la variazione di bilancio da 150.000 euro necessaria a finanziare gli interventi conclusivi per l’omologazione e la riapertura della struttura. Un passaggio tecnico, votato con 17 favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti, che dovrebbe porre fine a un lungo periodo di attesa per le società sportive e gli atleti.
Tuttavia, la discussione in aula ha ben presto travalicato i confini della delibera, trasformandosi in un drammatico braccio di ferro politico e finendo con l’ombra di un possibile interessamento della Procura della Repubblica di Terni.
Il voto positivo permette di attingere alle risorse per completare le opere più urgenti identificate nel progetto: l’adeguamento definitivo delle vie d’esodo, alcune manutenzioni straordinarie puntuali e la riqualificazione delle torri faro dell’impianto. Sono questi gli ultimi tasselli per ottenere il nulla osta all’agibilità e l’omologazione federale della pista, permettendo così la riapertura al pubblico.

L’intervento sul Camposcuola di Terni rappresenta un esempio di come si possano intrecciare diverse fonti di finanziamento per un unico obiettivo di riqualificazione. La variazione di bilancio approvata ieri si inserisce infatti in un quadro programmatico più ampio e articolato, tracciato dall’Amministrazione comunale e realizzato per lotti funzionali. Come spiegato in Aula, i lavori procedono grazie alla progressiva attivazione di diversi canali di finanziamento.
Il principale è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le cui risorse sono finalizzate, come da missione, alla riduzione di marginalità e degrado sociale e al miglioramento del decoro urbano e del tessuto ambientale. A queste si sommano fondi ben più radicati nel territorio, come le risorse derivanti dai canoni delle grandi derivazioni idroelettriche e i contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni (CARIT). Completa il mosaico finanziario il programma Agenda Urbana 2. Questa strategia integrata ha consentito di programmare e realizzare interventi su più livelli, puntando alla piena rigenerazione dell’impianto sportivo.
I cantieri, fino ad oggi, sono stati significativi e hanno toccato ogni aspetto della struttura. Sono stati completati la manutenzione straordinaria e il rifacimento completo della pista di atletica, il cuore pulsante dell’impianto. Parallelamente, sono stati riqualificati gli spogliatoi, i locali tecnici e la gradinata. L’intervento ha riguardato anche l’efficienza dell’edificio, con una riqualificazione energetica e la sostituzione degli impianti termici e sanitari. All’interno sono stati installati arredi fissi e attrezzature specifiche per le diverse discipline. All’esterno, oltre alla sostituzione della recinzione perimetrale, è stata realizzata una quinta fonoassorbente per mitigare l’impatto acustico del traffico di via Aleardi, una soluzione volta a migliorare la fruizione sia degli atleti che dei residenti della zona.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Maggi, ha sottolineato la volontà politica di chiudere rapidamente la fase del cantiere. “Adesso l’Amministrazione comunale, ritenendo prioritario rendere immediatamente utilizzabile l’impianto del Camposcuola – ha dichiarato Maggi – con la votazione odierna delibera la variazione contabile relativa al bilancio che consente di completare gli interventi più urgenti individuati tra le prestazioni d’opera del progetto”. Il senso dell’urgenza è chiaro: “Interventi che sono necessari per procedere alla omologazione dell’impianto e riaprirlo, restituendo alle associazioni, agli atleti e alla cittadinanza un’infrastruttura sportiva pienamente operativa”.
Se la delibera sul Camposcuola in sé raccoglieva un ampio consenso per il suo fine pratico, il dibattito che l’ha accompagnata ha preso una piega inaspettata e gravissima. Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, intervenendo nel merito, ha infatti lanciato un durissimo attacco sulle modalità di progettazione e realizzazione delle opere pubbliche nelle precedenti amministrazioni, citando proprio il Camposcuola e il cantiere del Teatro Verdi come esempi emblematici di una cattiva gestione.
“Sono due esempi di progetti fatti male – ha tuonato Bandecchi dal suo posto –: il campo scuola con 2 milioni di euro di costi solo per la pista e il teatro Verdi che se avessimo fatto il ridotto avrebbe comportato rischi di tenuta statica dell’edificio”. Il primo cittadino ha poi alzato ulteriormente il tiro, dipingendo un quadro di sistematico sperpero: “Io devo amministrare come un buon padre di famiglia, invece qui si sono sperperati soldi a destra e a manca”.
Ma è stata l’ultima affermazione a creare il cortocircuito politico e giudiziario: “C’è un legame tra politica e affari, tra poteri forti della città e lavori pubblici che crea sistematicamente casi di spendita di denaro pubblico eccessiva”.

Queste parole, percepite come un’accusa generica ma gravissima di un sistema di potere, hanno immediatamente fatto reagire i banchi dell’opposizione. Il consigliere del gruppo Misto, Orlando Masselli, coadiuvato dalla collega Cinzia Fabrizi, hanno preso la parola per una puntualizzazione bruciante. Rivolgendosi al sindaco, hanno chiesto se, nelle sue intenzioni, quelle dichiarazioni implicassero la conoscenza di specifici episodi di malaffare o addirittura di infiltrazioni di natura malavitosa nell’appalto dei lavori pubblici.
Di fronte alla portata delle affermazioni del primo cittadino, i due consiglieri hanno chiesto alla segreteria generale del Comune di Terni di trasmettere l’intero verbale della discussione, con le dichiarazioni di Bandecchi, alla Procura della Repubblica.
La replica di Stefano Bandecchi non si è fatta attendere. Rivolto agli uffici, ha esclamato: “Mandiamo tutto, mandiamo tutti gli incartamenti. È necessario che una volta per tutte si faccia chiarezza”. E ha anche sfidato l'opposizione: "Abbiamo proposto di fare le 8 corsie e tutti a dire che bisognasse riaprire l'impianto e che non c'era la possibilità di realizzare la pista che consentirebbe di fare meeting internazionali. Ora venite in consiglio a dire che non abbiamno avuto coraggio di aumentare le corsie. Beh, io disponibile a realizzarle: riapriremo il camposcuola e poi lo richiuderemo per ampliare la pista, solo per dare uno smacco a voi dell'opposizione".