Il Comune di Terni ha chiuso l’esercizio di verifica delle partecipazioni societarie comunali, tracciando un quadro complesso delle municipalizzate al netto delle grandi utility. L’analisi ha confermato un ruolo spesso marginale dell’ente, che è costretto da una serie di fattori ereditati dal passato più a presidiare che a governare le dinamiche aziendali, pur rimanendo responsabile verso i cittadini. Il sindaco Stefano Bandecchi ha sintetizzato così la filosofia amministrativa: "Non guardiamo più solo al passato, ma controlliamo in avanti. Ogni sei mesi verifichiamo lo stato delle partecipate, per intervenire e correggere la rotta dove necessario: ma dal 2026 intendiamo anche contare di più e intraprendere un percorso di recupero di controllo e indirizzo sulle municipalizzate".
Terni Reti ha chiuso il 2024 con un +5,76 sugli obiettivi assegnati, un dato formalmente positivo, ma che secondo l’amministrazione non riflette la reale solidità della società.
Bandecchi ha chiarito: "Questo risultato deriva soprattutto dalla definizione di vecchie partite, come affitti non pagati per anni e asset storicamente negativi. Nel 2025 la società resta stabile, ma senza una nuova missione industriale rischia il fallimento nei prossimi quattro anni".
A contribuire ai risultati realizzati dall'Amministratore unico Alessandro Campi anche la risoluzione del contenzioso con Umbria Distribuzione Gas. Nonostante i numeri incoraggianti, Terni Reti continua a ricevere affidamenti dal Comune, inclusi servizi complessi come quelli cimiteriali, suscitando dubbi sulla reale capacità operativa della società. E anche in questo caso Bandecchi vuole cambiare.
"O troviamo una missione chiara all'azienda - ha affermato in consiglio comunale - o tra quattro anni saremo di nuovo al punto di partenza, perché in passato questa società è stata usata come poltronificio e come scarico di servizi senza una strategia. Dobbiamo farle fare un salto di qualità con un piano industriale innovativo".
Diverso il quadro delle Farmacie Comunali di Terni, che nel 2024 hanno garantito un ritorno economico doppio rispetto agli anni precedenti. La società ha avviato investimenti rilevanti, consolidando un asset positivo. Bandecchi ha spiegato: "Hanno avviato investimenti significativi e stanno lavorando alla robotizzazione dei servizi. Le vendite sono cresciute del 40%, creando margini importanti per rafforzare i conti".
Parallelamente, il Comune ha razionalizzato le sedi, abbandonando quelle in affitto più onerose e puntando su location più strategiche dal punto di vista organizzativo e dei costi.
Nel settore del trasporto pubblico locale, la partecipazione del Comune di Terni in Umbria TPL e Mobilità resta prevalentemente formale. L’amministrazione ha contribuito a un risparmio stimato in circa un milione di euro, ma le scelte strategiche restano in capo alla Regione.
Bandecchi ha commentato: "La gara per il servizio è attesa da oltre vent’anni. Noi prendiamo ciò che ci viene dato, senza poter incidere sulle scelte strategiche.Ma Terni ha bisogno di risposte chiare ed efficaci dalla Regione e con essa anche il resto della Provincia. Abbiamo protestato per un'organizzazione non ottimale ma non siamo ottimisti visto come sta amministrando questa amministrazione regionale".
Simile la situazione per Sviluppumbria, dove il Comune di Terni ha un peso considerato marginale. Secondo quanto emerso in consiglio comunale, le istanze locali sono spesso rimaste senza seguito: "Le decisioni operative rispondono a Perugia e alla Regione. A Terni, il nostro impatto è vicino allo zero. In dieci anni, l'ho già detto, questa agenzia regionale che dovrebbe occuparsi di sviluppo su Terni ha prodotto zero: zero iniziative, zero nuovi posti di lavoro, zero opportunità".
Tra le partecipazioni non operative, il Comune ha proseguito i percorsi di liquidazione o fallimento di ATC Servizi e USI Spa, oltre a prendere atto della cessazione di società come ISRIM e Confidi Umbria. Bandecchi ha sottolineato l’efficienza dell’intervento su ATC: "Abbiamo risolto in soli tre mesi una vicenda aperta dal 2016, legata alla gestione dei parcheggi."
Il filo conduttore della gestione comunale è chiaro: presidiare senza controllare completamente. L’amministrazione ha intensificato le procedure di monitoraggio, con richieste di documentazione e report periodici, pur consapevole della limitata capacità di incidere sulle decisioni strategiche.
Bandecchi ha concluso ribadendo la responsabilità politica dell’ente: "Non avere il controllo operativo non significa non avere responsabilità. Dobbiamo vigilare, monitorare e garantire servizi efficienti ai cittadini, anche quando le leve decisionali sono altrove."