31 Oct, 2025 - 16:15

Terni, atti vandalici nella notte: colpite diverse auto coi finestrini danneggiate

Terni, atti vandalici nella notte: colpite diverse auto coi finestrini danneggiate

Nuovo raid vandalico sulle auto in sosta a Terni. L'ultimo raid si è verificato nella notte fra giovedì e venerdì in via Mazzini, a pochi metri da piazza Tacito. Una decina le auto coinvolte che si sono ritrovati con i finestrini spaccati. 

Terni, nuovo raid vandalico alle auto in sosta

Un'altra notte di vandalismo a Terni. Diverse auto (circa una decina) sono state prese di mira, con i finestrini danneggiati

Sono stati, questa mattina, gli stessi proprietari dei veicoli a scoprire la brutta sorpresa e a denunciare l'ennesimo episodio.

La rabbia dei residenti

L'increscioso episodio è avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì in una zona a ridosso di via Mazzini – fra via Saffi e via Plinio il Giovane – a pochi passi da piazza Tacito e dalla prefettura. I fatti, che avrebbero coinvolto una decina di veicoli, si sarebbero consumati intorno alle 3 di notte.

"Purtroppo c’è un certo senso di abbandono in questa parte di Terni - la denuncia un residente - dove fra buio, degrado e soggetti per nulla raccomandabili, ogni notte è un ‘terno al lotto’. A perdere ovviamente". 

L'ultimo episodio di una lunga serie

Sta diventando, purtroppo, quelli dei raid vandalici (ai danni delle auto in sosta) una malsana consuetudine a Terni. L'ultimo caso era avvenuto la scorsa settimana: la terza volta che accade nel giro di poche settimane. 

Un abitante del quartiere di Campo Maggiore aveva sporto denuncia a TerniToday: "La scorsa mattina sono andato a prendere la macchina. Presentava una serie di righe evidenti e visibili ad occhio nudo”.  

"Nel quartiere - prosegue il grido di denuncia - è capitato anche ad altri residenti e stiamo cercando di capire i motivi. All’apparenza non ce ne sono ed è difficile cercare di individuare una spiegazione logica. I parcheggi sono prospicenti alle abitazioni. Pertanto chi ha agito lo ha fatto di notte, per cercare di non essere scoperto”.

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Emanuele Landi
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