La mezzanotte è più di un'ora simbolica, ma un vero e proprio confine contrattuale: Stefano Bandecchi ha aspettato pochi minuti dopo il rintocco dell'ora più buia per riaccendere i riflettori sul dossier più spinoso del momento. Con un post su Instagram e Facebook, il sindaco-imprenditore ha annunciato che il contratto preliminare tra Ternana Women e il gruppo della famiglia Rizzo per l'acquisizione del ramo d'azienda della struttura sanitaria che dovrà sorgere nell'ex area "Ternanello" di Strada di Santa Filomena è di fatto risolto.
Nessun saldo, nessun passaggio di proprietà: secondo Bandecchi, le condizioni fissate nel preliminare non sono state rispettate. Con quel messaggio, pubblicato allo scoccare della nuova giornata, Bandecchi ha ripreso in mano un dossier che torna a intrecciare calcio, dotazione infrastrutturale e sportiva e costruzione di una casa di cura sanitaria. Ora la clinica da costruire torna sotto il controllo della Ternana Women.
Il sindaco non ha usato mezzi termini. Ha atteso la mezzanotte e poi ha scritto, ricordando che le condizioni risolutive del contratto siglato a margine della cessione della Ternana Calcio ai Rizzo non si sono verificate. Il 16 dicembre 2025 era la data fatidica indicata nel preliminare per il saldo di circa 2 milioni di euro e il conseguente passaggio del ramo d'azienda della struttura sanitaria da realizzare sul terreno, già di proprietà della squadra maschile, prima delle intricate operazioni societarie dell'estate. Quel saldo, ieri sera, non è avvenuto.
"Da 20 Minuti la Ternana Women è tornata in possesso del ramo di azienda sanitario del progetto Stadio-Clinica e garantirà ai ternani la realizzazione della Clinica nel progetto su indicato. La Regione pagherà i danni arrecati sino ad oggi al progetto", ha dichiarato Stefano Bandecchi nel post. E poi su Facebook un'altra frase ferma e decisa a incorniciare la determinazione del momento: "Oggi ricominciamo a essere seri e a fare i conti con chi conta sul serio. Basta pagliacciate. Serve rispetto".
A rendere ancora più netta la sua posizione, una didascalia che punta il dito sul destino di quei fondi: "La Ternana Calcio ha in tasca due milioni per iniziare a costruire lo stadio. Oggi vanno trasferiti alla società Stadium".
Si tratta degli stessi due milioni di euro che, nella fase caotica precedente la cessione ai Rizzo, la Ternana Women aveva versato alla Ternana Calcio come anticipo dei canoni di locazione decennale della Clinica previsti dal Piano Economico e Finanziario del progetto. Quel denaro, cruciale in estate per far fronte alle scadenze federali e consentire l'iscrizione al campionato, secondo quanto riferito da Bandecchi, non sarebbe mai transitato nella società di scopo Stadium, destinataria finale per avviare i lavori.

La scelta del gruppo Rizzo di non procedere al saldo non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma sembra figlia di un contesto mutato e di crescenti incertezze. In occasione della presentazione della presidente Claudia Rizzo, a settembre, la famiglia aveva affidato al proprio advisor finanziario, Roberto Petrilli, l'illustrazione di una visione chiara: riunire sotto un unico ombrello di controllo il club alcistico, la Stadium e il progetto della clinica. Un disegno ambizioso che sembra essersi scontrato con la realtà degli eventi successivi.
Due elementi in particolare hanno pesato: il ricorso presentato dalla Regione Umbria contro la determina comunale che dà il via libera al progetto, e la fissazione dell'udienza di merito sul tema per il prossimo 27 gennaio. Dinanzi a questo scenario giudiziario in divenire, i Rizzo hanno evidentemente valutato un passo indietro, lasciando scadere il termine del 16 dicembre senza adempiere. Pur in un quadro contraddittorio che sta investendo la società di via della Bardesca, con cambi di governance in Ternana paralizzati dalle azioni messe in campo dall'ex Amministratrice Unica Tiziana Pucci e nuovi pool legali e strategie di confronto con gli attori della vicenda.
Nel frattempo, proprio la governance di Stadium, la società chiave per realizzare l'opera, è cambiata. A ottobre, l'amministratore unico inizialmente indicato dai Rizzo, Roberto Somasca, è stato sostituito da Giuseppe Mangiarano, ex direttore operativo della Ternana Calcio.

Con questa mossa, la partita ritorna al punto di partenza di fine estate. Il ramo d'azienda dell'ex area Ternanello, con il suo destino di ospitare il complesso sanitario, è nuovamente nelle mani della Ternana Women. E con essa, ritorna in primo piano la questione dell'area transitata con la squadra femminile nel ramo d'azienda acquisito nel 2023 dall'Università Niccolò Cusano, prima della cessione del club maschile da Stefano Bandecchi a Nicola Guida ormai due stagioni fa. Un tema che lo stesso Bandecchi aveva ironicamente anticipato durante l'ultimo consiglio comunale, rivolgendosi all'assessore allo sport Marco Schenardi che lo difendeva dagli attacchi del consigliere di Fratelli d'Italia Marco Cecconi: "Lasci stare assessore, tanto adesso ricominceranno con la storia del conflitto d'interessi".
Una previsione che evidentemente non spaventa il primo cittadino. Ora la palla passa a Paolo Tagliavento, amministratore della Ternana Women, che dovrà decidere come procedere dopo le operazioni materiali di recinzione e apposizione dei cartelli di cantiere già avvenute nell'area. Intanto, restano pendenti le lettere di risarcimento danni inviate dalla Ternana e da Stadium alla Regione Umbria. A mezzanotte, Bandecchi ha fatto scattare un nuovo cronometro. La sfida, adesso, è capire come verrà ripreso in mano il progetto della clinica, che senza la sospensiva inizialmente richiesta dalla Regione, ha i titoli autorizzativi necessari per essere realizzato.
