C’è un momento, nel corso di una stagione, in cui il risultato passa quasi in secondo piano e a contare diventa ciò che una squadra rappresenta. Per la Ternana Women, il match di domani contro il Como Women, valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia, è molto più di una semplice partita a eliminazione diretta: è l’occasione per chiudere un anno storico, il primo in Serie A femminile, con una prestazione che racconti crescita, identità e ambizione. Le rossoverdi arrivano all’appuntamento forti di un percorso che, al di là dei risultati, ha certificato una maturazione evidente.
Le ultime settimane raccontano una squadra viva, organizzata, capace di adattarsi alle difficoltà. La vittoria contro il Sassuolo, il pareggio con il Parma, poi le due sconfitte contro Fiorentina e Roma, squadre di vertice non solo in Italia ma anche in Europa. Due stop che, però, non hanno ridimensionato le ambizioni delle Fere.
A Firenze, al Viola Park, la Ternana Women è rimasta in partita fino all’ultimo secondo, sfiorando il pareggio nei minuti di recupero con il rigore fallito da Pirone. Contro la Roma capolista, una delle formazioni più attrezzate del panorama europeo, le rossoverdi hanno lottato senza mai abbassare la testa, cedendo solo per 2-0.
Numeri alla mano, la crescita è evidente: solo tre gol subiti nelle ultime quattro partite, uno dei migliori dati difensivi dell’intera Serie A femminile nello stesso arco temporale. Un segnale chiaro del lavoro svolto dallo staff tecnico e dalla squadra. Il prossimo si chiama Como Women, una delle sorprese di questa stagione. Le lombarde hanno già affrontato la Ternana in campionato, imponendosi con un netto 4-2. Ma da quella gara è passata molta acqua sotto i ponti. Le gerarchie si sono assestate, la Ternana Women ha trovato equilibrio e consapevolezza, mentre la Coppa Italia offre un contesto completamente diverso.
Una partita secca, senza appello, dove conteranno lucidità, carattere e gestione dei momenti. Le rossoverdi vogliono regalarsi una soddisfazione prima della sosta.
Alla vigilia del match, Antonio Cincotta ha fatto il punto della situazione, analizzando obiettivi, stato di forma e difficoltà regolamentari. Parole chiare, che trasmettono fiducia e orgoglio.
“Siamo nel miglior momento della nostra stagione, lo dicono i numeri che non mentono mai. Abbiamo fatto punti, abbiamo vinto in campi difficili, abbiamo sfiorato il pareggio al Viola Park e abbiamo fatto una grande gara contro la Roma. Nelle ultime quattro partite abbiamo una delle migliori difese della Serie A con soli tre gol subiti quindi siamo veramente molto, molto, contenti perché nella vita conta saper migliorare le cose”.
Il tecnico rossoverde ha poi sottolineato il percorso di crescita di una squadra giovane e neopromossa:
“Noi siamo partiti nelle difficoltà di una squadra neopromossa, la più giovane d’Italia al cospetto di un’esperienza difficile. Credo di aver dimostrato di essere riuscito a migliorare queste ragazze con i numeri che sto raccontando. L’obiettivo quindi è provare a fare una buona gara e provare a togliersi una soddisfazione in una competizione molto prestigiosa”.
Il Como Women è una squadra che Cincotta conosce bene e che non sottovaluta, anzi. La conoscenza reciproca, maturata già in campionato, sarà un fattore, ma non decisivo.
“E’ una squadra che merita molto rispetto perché ha saputo intercettare e portare in Italia delle campionesse anche straniere che si sono dimostrare molto valide. Al Como, alle giocatrici, ai sui allenatori e alla società vanno i miei complimenti perché stanno facendo una grandissima stagione”.
A rendere il tutto ancora più complesso è il regolamento della Coppa Italia, che impone una lista di sole 20 convocate, costringendo lo staff a scelte delicate.
“Purtroppo questa è la regola e faremo le nostre scelte. Abbiamo cercato di recupera Marika Massiminio. Non dobbiamo dimenticare però che abbiamo giocato le ultime partite senza Pacioni, Massimino e Quazzico quindi abbiamo ottenuto grandi risultati difensivi nonostante l’assenza di tre calciatrici straordinarie. Questo amplifica ancora di più la potenza del lavoro degli ultimi due mesi”.
