L’aria che si respira a Terni è di speranza. I sostenitori rossoverdi, dopo una stagione travagliata, hanno voglia di tornare a emozionarsi. E finalmente il rettangolo verde ha ripreso vita. Mister Liverani ha iniziato il lavoro con una rosa in piena fase di trasformazione. Il direttore sportivo Carlo Mammarella è impegnato sul fronte uscite, con l’obiettivo di abbassare il monte ingaggi e alleggerire i costi in vista dell’ormai imminente cambio di proprietà. Le prime cessioni a titolo definitivo sono già andate in porto: Vincenzo Millico al Casarano, Gianmarco Vannucchi al Benevento e Tiago Casasola al Catania.
Ma, come ribadito sia dallo stesso Mammarella che da Liverani, la Ternana non è in smobilitazione. Piuttosto si tratta di una fase di ristrutturazione necessaria per rendere la squadra sostenibile e competitiva in Serie C. L’obiettivo è mantenere un’ossatura solida, inserendo successivamente innesti mirati.
Se il mercato sarà determinante, il primo colpo Liverani potrebbe già averlo in casa. Federico Viviani, classe 1992, centrocampista dotato di grande visione di gioco e precisione nel palleggio, sembrava destinato a lasciare le Fere. Zero presenze in campionato lo scorso anno, contratto in scadenza nel 2026, poca considerazione nelle ultime gestioni tecniche. E invece, nel silenzio del campo d’allenamento, qualcosa è cambiato.
Complice l’addio di Kees De Boer, il regista olandese passato alla Salernitana a parametro zero, Viviani è tornato centrale nelle valutazioni dello staff tecnico. Liverani lo osserva con attenzione. Perché se c’è una cosa che Federico non ha mai perso, è la qualità. E in Serie C, un calciatore con le sue caratteristiche può fare la differenza, specie in un ruolo chiave come quello di regista.
Viviani, cresciuto nel settore giovanile della Roma, ha accumulato oltre 200 presenze tra Serie A e Serie B. È un vertice basso puro, con il piede educato e la capacità di leggere i tempi del gioco. Da giovanissimo, nel 2011, esordì in Serie A con Luis Enrique, e fu uno dei più promettenti talenti del vivaio giallorosso. Poi le esperienze in prestito a Padova, Pescara e Latina, dove si mise in luce con gol e prestazioni maiuscole. Il passaggio all’Hellas Verona per 4 milioni di euro, le parentesi al Bologna, alla SPAL (con cui segnò anche al Napoli), Frosinone, Livorno, e infine il ritorno a Brescia.
Un curriculum importante, ma anche segnato da infortuni e una continuità mai del tutto trovata. A Terni era arrivato nel settembre 2023, ma non aveva trovato spazio. Adesso, però, tutto può cambiare. Se la tenuta fisica lo supporterà, Viviani può diventare un elemento chiave per questa Ternana. E rilanciarsi dopo stagioni complicate.
Il ritiro precampionato è il momento in cui si ridefiniscono gerarchie, motivazioni e sogni. Viviani lo sa: per lui questa potrebbe essere l’ultima chiamata per tornare protagonista in una squadra ambiziosa. Liverani lo considera un giocatore da valutare attentamente, anche perché le richieste per l’ex Roma sono praticamente nulle, vista la lunga inattività. Ma con la giusta preparazione, la sua permanenza può trasformarsi da obbligo contrattuale a risorsa tecnica. Dal punto di vista tattico, la Ternana ha bisogno di un regista in grado di far girare la squadra, dare ordine e tempi di gioco. La Serie C non è un campionato semplice, ma per chi ha calcato palcoscenici più importanti, può rappresentare anche una rinascita.
Liverani vuole una squadra aggressiva, propositiva, che sappia far valere la qualità tecnica e il possesso palla. In questo senso, Viviani potrebbe essere perfetto per interpretare il nuovo corso. Giocando davanti alla difesa, con le spalle coperte e libertà di impostare, ha tutte le carte in regola per diventare il metronomo della Ternana 2025-2026.