Le indiscrezioni circolate nel primo pomeriggio, se confermate, avrebbero del clamoroso. La nomina del commercialista ternano Fabio Forti a nuovo amministratore unico della Ternana sarebbe in bilico. A meno di 24 ore dalla convocazione dell'assemblea degli azionisti del club rossoverde (la holding Fla.Cla. srl della famiglia Rizzo) tenutasi ieri in via della Bardesca, si sono susseguite in città e nella Capitale, dove il gruppo attivo nel settore sanitario ha il suo quartier generale, voci di una rinuncia alla nomina da parte del professionista ternano.
La nomina di Forti è stata ufficializzata ieri pomeriggio in un comunicato stampa dal legale della famiglia Manlio Morcella e successivamente dalla Ternana con un post sul proprio sito web. Ma dalle visure camerali effettuate in giornata, la procedura di avvicendamento tra Fabio Forti e l'ex amministratrice del club, Tiziana Pucci, non sarebbe stata ancora completata.
Ieri in sede, per la celebrazione dell'assemblea, erano arrivati tutti i componenti della famiglia Rizzo, Gianluigi, Laura Melis, la figlia Claudia che ricopre la carica di presidente, accompagnati dall'avvocato Morcella e dal nuovo amministratore designato.
Da quanto trapela, a mettere in discussione il ribaltone all'interno della società di via della Bardesca, sarebbe stato il deposito presso la Camera di Commercio dell'Umbria - avvenuto il giorno 9 dicembre scorso - della documentazione riguardante un progetto di ristrutturazione del debito della società. In particolare, secondo le indiscrezioni che Tag24 Umbria aveva raccolto già nei giorni scorsi, il club - prima del cambio al vertice della società - avrebbe avviato una pratica per chiedere la composizione negoziata della crisi d'impresa, un istituto previsto dal nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza che garantisce misure protettive che bloccano temporaneamente le azioni dei creditori (esecuzioni, pignoramenti, istanze di fallimento/liquidazione giudiziale).
Lo strumento consente di proteggere il patrimonio aziendale e permettere all'imprenditore di negoziare in tranquillità, con un'istanza presentata all'esperto che, una volta pubblicata nel Registro delle Imprese, attiva il divieto e necessita di conferma del Tribunale, garantendo così un periodo protetto per il risanamento. Si tratta di un'opportunità utilizzata in passato da Sampdoria, Genoa e Perugia (tra gli altri) che consente di ridurre in maniera drastica l'esposizione debitoria non solo verso i creditori commerciali, ma anche verso fisco e istituti previdenziali.
Questa misura (che risulta sospesa in Camera di commercio), che sarebbe stata richiesta prima della nomina del nuovo amministratore, avrebbe spinto Fabio Forti, vicino professionalmente all'avvocato Morcella, a non proseguire nella registrazione della procedura di accettazione nei sistemi telematici della Camera di commercio, rimettendo in bilico la sua carica di amministratore unico della Ternana.
Ad attivare la procedura presso la Camera di commercio dell'Umbria sarebbero stati, con un deposito avvenuto proprio il 9 dicembre, l'ex amministratrice Tiziana Pucci e il consulente dell'area sportiva Massimo Ferrero, che non erano raggiungibili per un commento. Nei giorni scorsi era filtrata la volontà dell'ex amministratrice di usare questo strumento come leva di riduzione del debito e sostegno alla sostenibilità della società.
Secondo quanto appreso da fonti legali, alla base del giallo sull'accettazione della nomina da parte di Fabio Forti ci sarebbero le possibili limitazioni dei poteri dell'amministratore derivanti dallo strume nto di salvaguardia. In particolare, in vigenza della composizione negoziata l'amministratore mantiene i poteri di gestione ordinaria, ma gli atti di straordinaria amministrazione e le operazioni che incidono sulla massa dei creditori (come vendite di asset rilevanti o accensione di nuovi debiti) richiedono ila pronuncia dell'esperto o del ceto creditorio.
Inoltre la famiglia Rizzo avrebbe aperto una riflessione interna, alla luce di questa nuova procedura, per verificare la potenziale ricaduta della stessa in ottica di salvataggio del club.
Sulle indiscrezioni Tag24 Umbria ha cercato di avere conferma o smentita dal professionista indicato dagli azionisti, senza purtroppo riuscire a raggiungerlo telefonicamente nel suo studio professionale. "No comment" anche dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che ha scelto di rispondere con un sorriso sornione e una battuta: "Facimm' ammuina".
La situazione, in vista delle scadenze del prossimo 16 dicembre, rischia di complicarsi ulteriormente con la Ternana che dopo la penalizzazione arrivata oggi, deve fronteggiare anche una nuova possibile crisi societaria.