16 Nov, 2025 - 11:18

Ternana, Liverani verso l'esonero? Ore decisive dopo il quarto pari di fila

Ternana, Liverani verso l'esonero? Ore decisive dopo il quarto pari di fila

La Ternana non decolla, anzi si avvita nelle sue incertezze tecniche e mentali. Il quarto pareggio consecutivo, maturato sul campo della Sambenedettese, rischia di diventare una pietra pesante sul futuro di Fabio Liverani, sempre più al centro delle riflessioni dirigenziali. Il match disputato al Riviera delle Palme, chiuso sullo 0-0, ha evidenziato le fragilità ormai note delle Fere: poca identità, confusione tattica, scarsa aggressività e un approccio non all’altezza delle ambizioni rossoverdi.

Il pari in sé potrebbe non essere un dramma, ma il contesto lo rende preoccupante: quattro pareggi consecutivi in campionato, cinque gol fatti e cinque subiti, un unico clean sheet - proprio quello arrivato nelle Marche - e una sensazione diffusa di involuzione. La società ha percepito il segnale e non è rimasta a guardare. A fine partita, infatti, non si è presentato in sala stampa il tecnico romano, ma il direttore sportivo Carlo Mammarella, segnale spesso eloquente di un malcontento crescente.

Le parole di Mammarella: identità cercasi

Le parole del ds hanno tracciato il perimetro della crisi: la squadra, ha spiegato, “non ha un’identità” e commette errori banali durante. Il dirigente ha inoltre sottolineato l’urgenza di un cambio di marcia, ricordando che "le squadre davanti corrono". Mammarella ha riconosciuto le potenzialità della rosa, dichiarando che il gruppo “ha i mezzi per fare di più”, ma al tempo stesso, senza smentire né confermare la posizione dell’allenatore, ha precisato che “siamo tutti in discussione” e che le valutazioni definitive saranno prese con la società. Parole pesanti, analizzate e rilette con attenzione da tutto l’ambiente rossoverde.

La frustrazione nasce anche da un dato temporale: l’ultima vittoria della Ternana in campionato risale al 19 ottobre, quando sul campo del Campobasso una girata di Pettinari nei minuti finali regalò tre punti preziosi. Poi, solo pareggi: Arezzo, Gubbio, Vis Pesaro e Sambenedettese. In mezzo, il successo in Coppa Italia sempre contro il Campobasso, stavolta al Liberati, ancora firmato Pettinari. Un acuto che però non ha avuto seguito nel percorso di campionato.

Identità assente e poca incisività

Se è vero che il clean sheet arrivato nelle Marche rappresenta un piccolo segnale, in particolare grazie ai tre interventi decisivi di D’Alterio, resta evidente la mancanza di una identità calcistica precisa. Un limite sottolineato dalla stessa area dirigenziale. Le vicissitudini estive, con una squadra costruita in extremis e un mercato definito solo negli ultimi giorni, rappresentano un attenuante credibile ma non sufficiente. In Serie C, l’alibi temporale si esaurisce presto, e il giudizio si sposta inevitabilmente su campo, continuità, carattere e capacità di proporre un calcio riconoscibile.

Analizzando le ultime quattro partite, il dato più preoccupante non è solo la serie di pareggi, ma il valore degli avversari affrontati: al di là dell’Arezzo, attrezzato e attualmente in zona alta di classifica, le altre tre squadre non sono considerate pretendenti al titolo né ai primissimi posti. Contro il Gubbio le Fere hanno acciuffato il pari in extremis grazie a un rigore molto contestato, dopo essere finiti in svantaggio tre volte. Reazione sì, ma allo stesso tempo fragilità evidente. Contro la Vis Pesaro, stesso copione: sotto nel punteggio e poi rimonta con fatica e poca brillantezza. La gara di San Benedetto, invece, ha rappresentato un passo indietro soprattutto sul piano della proposta offensiva. La Sambenedettese non vinceva da cinque partite, ma questo non ha spinto la Ternana a mettere in campo ritmo, intensità o qualità superiori.

Scenari futuri: il tempo è finito

Nessun nome per un eventuale successore è trapelato (al momento). Ma una certezza sembra emergere: il tempo per attendere ulteriori segnali è finito, e le prossime ore potrebbero davvero pesare sul futuro di Fabio Liverani.

Tutte queste considerazioni rendono inevitabile il sentore di una situazione ormai al limite. La Ternana si trova a 21 punti, sesta, con il rischio di una penalizzazione in arrivo a dicembre che potrebbe aggravare il quadro. La vetta è lontana: l’Arezzo guida a 35, Ravenna segue con 33 (in attesa del risultato del pomeriggio), e l’Ascoli a quota 31. Non solo: vincere diventa determinante anche per evitare di scivolare nella mediocrità di un campionato senza ambizioni reali, con il rischio di ritrovarsi fuori dai giochi già nel girone d’andata.

Il bilancio finora recita: cinque vittorie, sei pareggi, tre sconfitte, diciotto gol fatti e quattordici subiti. Numeri che, letti così, potrebbero raccontare una squadra solida ma incompleta. In realtà, emergono continui blackout emotivi e tattici, poca organizzazione nelle due fasi e confusione nella gestione delle partite. A questa squadra serve una scossa vera, tecnica e mentale.

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Lorenzo Farneti
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