La Ternana ritrova il sorriso nel modo più significativo possibile: vincendo la partita più attesa dell’anno. Il derby contro il Perugia, in un “Curi” ribollente di tensione, si è trasformato nella risposta più concreta dopo la bruciante sconfitta interna contro il Guidonia. Una caduta che aveva lasciato il segno, perché arrivata al termine di una gara in cui i laziali avevano meritatamente portato via l’intera posta in palio. Ma la reazione della formazione di Fabio Liverani è stata immediata, decisa, matura. E soprattutto efficace.
Quale occasione migliore, d’altronde, per rialzare subito la testa se non il derby? Una partita in cui la classifica, le difficoltà recenti e le incertezze vengono sovrastate da un unico imperativo: dimostrare di essere più forti. La Ternana lo ha fatto con una prestazione intelligente, attenta, piena di qualità quando serviva e di temperamento quando il match lo richiedeva. Gli elementi perfetti per costruire una vittoria pesante, forse la più significativa della stagione.
Liverani ha letto la partita con lucidità, trovando le contromisure giuste e trasmettendo alla squadra la capacità di interpretare ogni fase del gioco nel modo migliore. I rossoverdi hanno concesso pochissimo, hanno accelerato nei momenti chiave e hanno gestito con autorevolezza i tentativi di reazione del Perugia. Una vittoria d’identità, che vale molto più dei tre punti.
Successo che rilancia la Ternana in classifica: rossoverdi a ridosso del quarto posto del Guidonia, distante ora solamente una lunghezza. In attesa dei risultati di Carpi e Forlì, la classifica torna a sorridere a una squadra che, se trova continuità, ha tutto per ambire a un posto nei playoff. Ma la giornata di ieri sarà ricordata soprattutto per un protagonista: Alexis Ferrante. Il bomber argentino, dopo settimane complicate, è tornato a segnare nel momento più importante.
Quella di ieri è una giornata che Alexis Ferrante difficilmente dimenticherà. Una liberazione personale e una svolta per la Ternana. Minuto sei: calcio d’angolo battuto dalla destra, marcatura a uomo con Tozzuolo, maglie che si allungano. Ferrante sceglie il tempo perfetto, stacco deciso, torsione pulita, palla che si infila nell’angolino basso. Ternana in vantaggio, panchina in delirio, e soprattutto un urlo liberatorio che racconta molto più di un semplice gol.
Ferrante aveva fatto intuire fin dalle prime giornate che questa potesse essere la sua stagione. Ma qualche problema fisico, un pizzico di sfortuna e un rendimento offensivo altalenante avevano rallentato la sua corsa. Contro il Perugia è arrivata la terza rete del suo campionato, un sigillo che mancava da quasi due mesi. Il suo primo gol risale al 14 settembre, nel 2-0 contro il Carpi; il secondo era arrivato un mese dopo, a Forlì, con una splendida conclusione dalla distanza che aveva fissato il risultato sull’1-1 finale.
Da quella sera in Romagna erano arrivate solo buone prestazioni e due assist - quello contro il Carpi e quello contro l'Arezzo - ma nessun gol. Un digiuno che pesava soprattutto dal punto di vista statistico, perché nelle prestazioni Ferrante non aveva mai tradito. Sempre il primo a lottare, fondamentale spalle alla porta, prezioso nel far salire la squadra e nel creare spazi per i compagni.
Ora, con il ritorno al gol, il suo campionato può davvero cambiare marcia. La concorrenza in attacco non manca: Dubickas, Pettinari, Leonardi. L’attaccante lituano sta attraversando un momento di flessione, mentre Pettinari e Leonardi, con caratteristiche differenti, stanno mostrando ottime cose. Pettinari resta un valore certo, mentre Leonardi sta diventando una delle sorprese più piacevoli della stagione.
Ma un Ferrante così, ritrovato e affamato, può diventare l’arma decisiva della Ternana. Il suo peso specifico, tecnico e mentale, è enorme. E in un derby lo ha dimostrato nel modo più iconico possibile: segnando il gol che ha indirizzato la partita.
