Le voci su un possibile rischio di disimpegno della famiglia Rizzo dalla Ternana tornano a farsi insistenti, sospinte dal clima di incertezza che circonda il progetto Stadio-Clinica e dal prolungarsi del giudizio di fronte al TAR dell'Umbria. Situazioni alle quali si aggiunge un tentativo di mediazione politica che stenta a decollare, con la Regione dell'Umbria e il Comune di Terni che hanno sì guadagnato tempo, grazie all'accorpamento del giudizio di merito, eccezioni e e sospensiva con un'udienza urgente, ma che non hanno fatto passi avanti sul terreno dell'intesa politica. E così un’onda di rumors che attraversa Roma e Terni, alimentata da indiscrezioni su ipotetici acquirenti e dalla nota diffusa dallo studio dell’avvocato Morcella per conto della famiglia capitolina che opera nel settore della sanità privata, è diventata il gancio per attribuire ai nuovi proprietari una sensibilità diversa rispetto all’investimento nel club rossoverde.
Nelle ultime ore l’attenzione si è concentrata su un passaggio decisivo del comunicato diffuso dallo studio legale ternano che assiste i Rizzo. Il testo, pur senza dichiarazioni ufficiali dei diretti interessati, rievoca una posizione mutata rispetto al progetto, come se le tensioni accumulate in queste settimane avessero incrinato l’entusiasmo nell’operazione. In ambiente calcistico, infatti, si raccolgono voci di nuovi soggetti che si sarebbero avvicinati ai proprietari della società rossoverde, in qualità di consiglieri o di potenziali partner qualora la situazione dovesse precipitare. C'è anche chi legge il messaggio diffuso dai titolari del gruppo Nuova Villa Claudia, come un segnale rivolto alle istituzioni affinché si muovano sul terreno della ricerca di una collaborazione fattiva e sblocchino rapidamente un'impasse che rischia di rallentare il progetto da 64 milioni di investimenti. Va anche considerato, in questi scenari, che la famiglia Rizzo è nuova del mondo del pallone e delle sue alchimie e che l'impazienza potrebbe essere dettata proprio da queste circostanze.
In ogni caso, da Roma filtrano inoltre indiscrezioni su imprenditori - o gruppi imprenditoriali - che si sarebbero avvicinati per sondare la possibilità di un eventuale subentro qualora la vicenda dovesse rimanere bloccata ancora a lungo. Si tratta di ambienti legati al mondo del calcio e, secondo quanto trapela, anche a storie societarie recenti non proprio fortunate.
Un quadro complesso che si somma a un elemento tecnico decisivo da tenere presente: la lunga due diligence condotta prima dell’acquisto concluso a settembre. L’istruttoria, protrattasi per oltre un mese dopo il fallimento della trattativa con un’azienda del gruppo Olidata, era stata definita “accuratissima” dall’advisor finanziario dei Rizzo in occasione della conferenza stampa di presentazione della presidente Claudia. Proprio in quella fase venne richiesto ai D’Alessandro di approvare il bilancio il giorno precedente al closing, così da fissare una base contabile solida.
Ed è in quel documento che Tag24 Umbria, per primo, aveva evidenziato il rischio di default in assenza della plusvalenza da 14 milioni legata alla cessione del ramo d'azienda della clinica, che dovrà finire, partiti i cantieri nelle mani del gruppo sanitario di Gianluigi Rizzo e Laura Melis. La cifra di 14 milioni, che verrà versata come canone di locazione della costruenda clinica, servirà a comporre l'equity necessario a sostenere la leva finanziaria del progetto, mentre la Ternana potrà iscrivere la plusvalenza nel 2026 solo se il progetto Stadio-Clinica procederà senza ulteriori intoppi.
Se i rumors si moltiplicano, non mancano però segnali di segno contrario. La presidente Claudia Rizzo, reduce da un servizio approfondito pubblicato dal prestigioso Guardian, si è fatta ritrarre in foto insieme al difensore Alessio Maestrelli, cui la società ha appena rinnovato il contratto per altri due anni. Un gesto che mostra un club operativo e presente, in contrasto con le ipotesi di disimpegno.
Ma proprio la presenza pubblica dei Rizzo non basta a spegnere l’eco delle voci. Nei gruppi di tifosi cresce la preoccupazione. Anche figure pubbliche, note per la loro vicinanza alla Ternana e che si sono spese per una moral suasion verso il progetto, stanno cercando di interpretare il momento.
Il giudice Angelo Matteo Socci, ad esempio, tha affidato a Facebook una riflessione appassionata: “Speriamo che la famiglia Rizzo resti sempre interessata al progetto e alla Ternana, speriamo. L’obiettivo della Regione, e di chi ha interessi opposti, è far abbandonare i Rizzo. Sarebbe un danno irreparabile per la Ternana e per tutta Terni. Questa battaglia deve combattersi con tutte le armi lecite e pacifiche ma con la massima fermezza. È in gioco lo sviluppo economico, sociale e culturale della città. Non si deve attendere: devono partire proteste pacifiche e ferme. Forza Fere".
Parole che fotografano un clima emotivo forte, quasi da fase emergenziale, in un passaggio cruciale per il futuro del club.
Sul fronte istituzionale, la polemica si arricchisce di nuove sfumature. L’assessore allo sport del Comune di Terni, Marco Schenardi, è tornato a criticare apertamente la Regione. In un intervento pubblico, rivolgendosi alla presidente Stefania Proietti, ha anche ironizzato su quello che, da molti, è considerato un certo vittimismo dei protagonisti regionali, per meme e reazioni social.
“Carissima Presidente - scrive Schenardi - oggi è venuta a Terni ed è stata accolta con rispetto, nonostante molti abbiano provato a far passare i ternani per incivili e violenti. Protestare per un diritto che Terni sente suo è legittimo, mentre speculare è grave e oltraggioso verso una città che ha sempre pagato in termini di considerazione regionale. Il mio augurio è che lei e la sua giunta abbiate lo stesso rispetto verso questa città. Sappia però che mai ci piegheremo a interessi partitici che non rispettino Terni e i suoi cittadini.”
Un affondo che segnala la distanza ancora evidente tra Palazzo Spada e Palazzo Donini. Lo stallo del procedimento regionale sul progetto Stadio-Clinica continua infatti a essere percepito come una barriera che rallenta qualsiasi sviluppo.