01 Dec, 2025 - 13:00

Ternana, difesa da rivedere: ecco come sono cambiati i numeri in un anno

Ternana, difesa da rivedere:  ecco come sono cambiati i numeri in un anno

Il 2-1 subito al “Libero Liberati” contro il Guidonia Montecelio non è soltanto una sconfitta inaspettata, ma un segnale chiaro: i rossoverdi hanno perso qualcosa in termini di fame, cattiveria agonistica e precisione nei dettagli. E non lo dice chi osserva da fuori, ma lo dice chi la squadra la guida ogni giorno. Fabio Liverani, al termine della partita, non ha usato giri di parole: "È mancata la fame giusta". Una sentenza che pesa e che fotografa alla perfezione un match approcciato male e gestito peggio.

Per ritrovare una sconfitta interna bisogna tornare addirittura alla seconda giornata, quando l’Ascoli espugnò Terni con un secco 2-0. Da allora, il “Liberati” era tornato ad essere una casa protetta, un fortino capace di garantire punti pesanti. Ma ieri tutto questo si è sgretolato davanti a una squadra ordinata, intensa, che ha saputo approfittare di due errori individuali clamorosi da parte delle Fere.

Errori che non si possono permettere in un campionato come la Serie C, dove il margine per la leggerezza è praticamente inesistente. È proprio nei dettagli, nel particolare, nel gesto tecnico apparentemente semplice che si costruiscono o si perdono i punti che fanno la differenza tra alta classifica e zona grigia.

Il primo gol subito è un campanello d’allarme evidente: Ndrecka è troppo passivo, concede campo e spazio all’avversario che ringrazia e affonda. Il secondo, francamente, pesa come un macigno: D’Alterio non trattiene un tiro non irresistibile, la difesa rimane immobile invece di liberare, ed Esempio insacca il raddoppio a porta praticamente vuota. Una sequenza che riassume la serata: poca aggressività, poca concentrazione, zero cattiveria nell’attaccare la palla. Piccoli dettagli, certo. Ma dettagli che, alla lunga, diventano il metro di giudizio di un’intera stagione. E soprattutto dettagli che raccontano un problema più ampio.

Numeri difensivi: i dati non mentono

Se la Ternana vuole davvero rilanciarsi, deve farlo a partire dalla difesa. Non tanto dagli interpreti, quanto dall’atteggiamento generale della squadra, perché come ricordano tutti gli allenatori: la fase difensiva comincia dagli attaccanti e finisce con il portiere.

Dopo sedici giornate di campionato, i rossoverdi hanno mantenuto la porta inviolata solo quattro volte:

  • 2-0 al Carpi, prestazione solida, forse la più convincente del reparto;
  • 0-1 a Campobasso, decisa dal gol di Pettinari ma caratterizzata da una difesa compatta;
  • 0-0 a Sambenedettese, match di sofferenza estrema, difesa ermetica ma squadra in affanno;
  • 1-0 contro la Juventus Next Gen, deciso dalla rovesciata splendida di Leonardi, con reparto arretrato finalmente pulito e attento.

Ma proprio qui arriva il dato che fa riflettere: i gol subiti sono 15, ben sei in più rispetto alle prime sedici giornate dell’anno scorso. Un incremento netto, vistoso, che dimostra come il rendimento del reparto arretrato sia peggiorato in modo significativo.

Le Fere l’anno scorso erano una squadra dal ritmo offensivo altissimo:

  • 35 gol fatti dopo 16 giornate, contro i 16 attuali;
  • soli 9 gol subiti, contro i 15 di oggi;
  • differenza reti di +26, oggi ridotta a +1;
  • 10 vittorie, 5 pareggi, 1 sconfitta, contro un ruolino attuale 5 successi, 6 pareggi e quattro sconfitte.

È vero, i giocatori non sono gli stessi. È cambiato il contesto, è cambiata soprattutto la testa dopo un’estate turbolenta. Ma il dato che fa riflettere di più è un altro: gli interpreti difensivi sono praticamente gli stessi, a parte l’addio di Casasola trasferitosi al Catania.

E allora la domanda è inevitabile: dov’è il problema?

Liverani lo ha detto chiaramente. È un problema di fame, di concentrazione, di mentalità. Non di organico. Non di moduli. Non di numeri.

Il fatto che la squadra venga spesso rimproverata di essere troppo prudente non è un dettaglio: quando manca la proposività, la gara rischia di appiattirsi, e una squadra che non aggredisce difficilmente può difendere bene. Ne consegue che molti dei pareggi raccolti negli ultimi due mesi sono figli di partite giocate a ritmo troppo basso, con poca incursione, poca voglia di affondare, poco coraggio. La Ternana, oggi, è una squadra che può dominare le partite, ma che troppo spesso si limita a gestirle. E quando la gestione è imprecisa o superficiale, emergono lacune evidenti.

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Lorenzo Farneti
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