È una Ternana concreta e matura quella che esce vittoriosa dallo stadio di Campobasso, un campo storicamente ostico per i colori rossoverdi. A deciderla, al 77’, è stato Stefano Pettinari, che con un tocco da vero rapace d’area ha regalato a mister Fabio Liverani tre punti pesantissimi e dal sapore storico. L’ultima volta che la Ternana era riuscita a vincere in terra molisana risaliva infatti al 20 settembre 1959, più di sessant’anni fa.
Una vittoria di carattere, di sofferenza, ma anche di consapevolezza. Le Fere hanno saputo stringere i denti nei momenti difficili, mostrando una compattezza che fino a qualche settimana fa sembrava ancora lontana. La vittoria ottenuta in Molise proietta i rossoverdi al quarto posto solitario con 17 punti, un traguardo impensabile fino a poco tempo fa, che oggi diventa la testimonianza di una squadra in piena crescita.
Poco più di due mesi fa, pensare alla Ternana al quarto posto sarebbe stato un esercizio di fantasia. La società, infatti, era reduce da un’estate complicatissima, con un futuro incerto e il rischio concreto di sparire dal panorama professionistico. L’arrivo della famiglia Rizzo come nuova proprietà ha cambiato tutto: serenità, organizzazione e un piano tecnico chiaro hanno riportato equilibrio e fiducia nell’ambiente.
Sul fronte sportivo, il direttore sportivo Carlo Mammarella ha dovuto affrontare un compito tutt’altro che semplice. Smantellare una squadra che lo scorso anno era arrivata a un passo dalla Serie B-– eliminata solo ai rigori in finale contro il Pescara - e ricostruirla quasi da zero. Nonostante il poco tempo a disposizione, il ds ha operato con intelligenza e lungimiranza, costruendo una rosa equilibrata, con due alternative per ruolo e una mentalità ben definita.
Dal canto suo, Fabio Liverani ha saputo trasformare la difficoltà in opportunità. Dopo un inizio complicato, segnato da due sconfitte contro Livorno e Ascoli, il tecnico romano ha lavorato con pazienza e metodo, trasformando una squadra ancora in costruzione in un gruppo solido, compatto e soprattutto consapevole dei propri mezzi.
Si è partiti con un 3-4-2-1, modulo che garantiva densità ma poca profondità offensiva, fino ad arrivare al più funzionale 3-5-1-2, che ha dato equilibrio e incisività. La svolta è arrivata anche grazie al mercato: l’arrivo di Dubickas negli ultimi giorni di agosto e di Pettinari, tesserato da svincolato un mese fa, ha completato un reparto offensivo di livello.
Contro il Campobasso, la Ternana ha mostrato una maturità tattica evidente: niente cali di concentrazione iniziali, pressing alto ma gestito, compattezza tra i reparti e una linea difensiva sempre corta. I miglioramenti si vedono anche nella gestione dei momenti della gara, con la capacità di alternare fasi di pressione a momenti di controllo.
Uno dei reparti più trasformati è il centrocampo, oggi vero motore del gioco rossoverde. L’inserimento di Tripi e Garetto ha dato nuova linfa: il primo, ex Roma, sta finalmente trovando la miglior condizione e si è rivelato prezioso sia in fase difensiva che nella costruzione; il secondo, arrivato dal Rimini nelle ultime ore di mercato, garantisce qualità e inserimenti continui. Accanto a loro, Vallocchia è ormai un punto fermo: equilibrio, intensità e personalità.
Da sottolineare anche il ritorno di Mattia Proietti, che ha ritrovato la maglia della Ternana a distanza di anni. Il suo ingresso nella ripresa contro il Campobasso ha portato ordine, palleggio e lucidità nei momenti in cui i padroni di casa cercavano con forza il pareggio. Liverani, nel post partita, ha elogiato proprio il suo contributo tecnico e mentale, simbolo della profondità di una rosa finalmente competitiva.
In avanti, Liverani ha oggi un reparto completo e vario: Ferrante, Dubickas, Leonardi e Pettinari offrono soluzioni differenti, tutte di qualità. Nella gara di ieri, il tecnico ha scelto di partire con Ferrante, poi sostituito da Pettinari a metà ripresa. Una mossa decisiva: il classe 1992, cresciuto nel settore giovanile della Roma, ha dato più raccordo tra centrocampo e attacco, aprendo spazi e favorendo l’inserimento dei compagni.
Il gol del vantaggio è nato da una combinazione perfetta: assist di Leonardi, anche lui subentrato dalla panchina, e tocco preciso di Pettinari sotto porta. Una rete che vale oro e che fotografa bene la nuova identità della Ternana: concreta, paziente, ma sempre pronta a colpire al momento giusto.
Il merito principale di Liverani, oltre al lavoro tattico, è quello di aver ricompattato l’ambiente. Ha ricostruito fiducia in uno spogliatoio che aveva vissuto mesi di incertezza e ha cementato il rapporto con la tifoseria, sempre vicina alla squadra anche nelle trasferte più lunghe. A Campobasso, i tifosi rossoverdi hanno sostenuto le Fere per tutti i 90 minuti, testimoniando ancora una volta l’amore e la passione per questi colori.
Questa Ternana ha imparato a soffrire e vincere, a gestire la pressione e a capitalizzare le occasioni. È una squadra in costruzione, certo, ma già solida nella mentalità e convinta del proprio valore. Il quarto posto non è più un sogno, ma una realtà costruita con sacrificio, lavoro e identità.
E se il passato recente aveva lasciato qualche ferita, il presente racconta di una Ternana viva, unita e ambiziosa. Con Liverani al timone e una rosa finalmente equilibrata, le Fere possono guardare al futuro con ottimismo e determinazione.